Signore, mi fai strumento della tua bontà: Grazie! – Mt 10, 7-15

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca  09.07.1992

I COMPITI DELL’APOSTOLO

(Mt 10, 7-15)

“In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Andate e predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni”  (Mt 10, 7-8).

La prima osservazione che io faccio è questa: dovete andare. E andare significa lasciare un luogo e raggiungere un altro luogo.

E che cosa dovete fare? Dovete predicare: dire ad alta voce qualche cosa.

Qual è la prima ed unica cosa che voi dovete dire? Che il Regno dei cieli è vicino.

 

1.  l’apostolo deve annunziare che il regno dei cieli è vicino

 In questo passo Gesù non dice che il Regno dei cieli è in mezzo a voi, ma che il Regno dei cieli è vicino. Di conseguenza dovete dire a tutti gli uomini che la morte è prossima, perché il regno dei cieli, cioè il paradiso, il raggiungimento dell’eternità, è vicino. Infatti per Iddio mille anni sono come il giorno di ieri che è passato o come un turno di veglia nella notte (cfr. Sal 89, 4), vale a dire tre ore.

Non vivremo in eterno sulla terra, ma vivremo tanto quanto Dio ha stabilito, perché la vita, che è un pellegrinaggio da questa terra all’altra, da questo regno all’altro, è breve; non illudetevi! Quando penso alle cose fatte dieci anni fa, vent’anni fa, trent’anni fa, dico: Dove stanno questi trent’anni? Non ci sono più, né ho la percezione della lunghezza dei trent’anni trascorsi; mi sembra come se fosse stato ieri.

Conoscendo il pensiero di Dio sulla vita e la morte, dobbiamo convincerci che la vita di quaggiù deve essere vista e vissuta alla luce della vita di lassù; tutte le altre cose sono stupidaggini.

Se togliete il concetto dell’altra vita dal Vangelo o da tutta la S. Scrittura, dovete prendere il libro della Bibbia e bruciarlo. In ogni pagina c’è il respiro dell’eternità.

 2.  i quattro compiti affidati da cristo ad ogni apostolo perché il suo regno è vicino

 “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni” (Mt 10, 8).

  • Cacciate i demoni

Nella predicazione vi accorgete subito che c’è il Regno di Dio e il regno del demonio. Il regno di Dio è il regno della grazia, dei dieci comandamenti; il regno del demonio è il regno del peccato e dei sette vizi capitali. Ciascuno dei due regni ha i propri sudditi. Coloro che sono in peccato e che osservano i sette vizi capitali appartengono al regno del demonio. Coloro che vivono in grazia di Dio e osservano i dieci comandamenti costituiscono il regno di Dio.

Voi vi dovete schierare con Dio, e dovete fare in modo che tutti osservino i dieci comandamenti. Se incontrerete il regno del demonio, come difatti succede, la prima cosa che dovete fare è cacciare da questo regno il padrone, cioè il demonio, dando la grazia di Dio; quindi portando l’uomo alla conversione. Non ci stancheremo di annunziare la conversione. Diremo ciò che è scritto nel canto alleluiatico del vangelo: Il regno dei cieli è vicino, dice il Signore, convertitevi e credete al vangelo (Mc 1, 15).

  • Risuscitate i morti

I morti alla grazia sono quelli in peccato mortale. Bisogna portare i peccatori ai sacramenti.

Se non ha ricevuto il battesimo, gli si fa prima ricevere il battesimo, come fanno tutti i missionari. Se il Battesimo l’ha ricevuto ed è tornato un’altra volta nel regno del diavolo, allora lo porteremo al sacramento della Penitenza.

  • Guarite gli infermi e sanate i lebbrosi

Nella predicazione possiamo trovare alcuni che sono morti, altri invece possono essere degli ammalati, cioè persone colte da malattie passeggere. Possiamo però incontrare anche i lebbrosi.

La lebbra è una malattia duratura, e per avere la guarigione ci vuole molto tempo.

Quando si tratta di malattie passeggere, dice il Signore:- Guariteli! Quindi basta una pillola o una decina di pillole o una decina di iniezioni, basta una cura particolare e quelli guariscono.

Poi c’è la lebbra dove non si tratta di guarire ma di sanare, cioè ci sono situazioni difficili, ingarbugliate da sanare. Sono quelle famose situazioni in cui mi trovo tutte le volte che vado a predicare, oppure tutte le volte che faccio un corso di Esercizi Spirituali. A volte mi trovo dinanzi a degli ammalati, e questi si riprendono subito; ma altre volte mi trovo anche dinanzi a dei lebbrosi, che portano una situazione incallita, indurita che dura da decenni. In tal caso ci vuole molta pazienza, perché mentre nel primo caso si guarisce, qui si tratta di sanare, e per sanare alcune volte ci vuole anche l’operazione chirurgica. Occorre tagliare la parte guasta. Ci vuole la direzione spirituale, ci vuole la confessione, ci vuole santa pazienza, occorre usare tutti i mezzi positivi e negativi, soprattutto i sacramenti, e in particolare il sacramento dell’Eucaristia, la S. Messa, la lettura della Parola di Dio, la meditazione, gli esercizi spirituali, i ritiri, il rosario, la preghiera continua. Una volta che la lebbra è sparita, poi ritorna il sereno.

        CONCLUSIONE

Questa è la missione affidata da Gesù agli apostoli e dunque ai sacerdoti e ai catechisti. Se farete questo porterete alle anime la pace e la gioia dello Spirito Santo. E io penso che non esiste sulla faccia della terra un’anima sola che non aspiri a vivere e ad essere in pace. Solo che moltissimi invece di cercare la pace in Dio, la cercano altrove, per cui spendono tutta una vita e questa pace non la trovano mai. Invece chi la cerca in Dio, la cerca e la trova, e la trova per tutta la vita. Voi ne siete la testimonianza viva.