Custodisci, il mio cuore Signore

  1. La grazia è il dono dei doni

La verità che Gesù oggi ci spiega è: la grazia di Dio. Quando lui parlava voleva farsi capire, per questo portava quelle similitudini che stavano sotto gli occhi degli apostoli: la vite e i tralci. In Palestina ci sono molti vigneti. Gesù parla della vite per farsi capire, ma la verità di cui vuol parlare è un’altra.

Io stamattina mi voglio far capire da voi, perché sono convintissimo che se voi capite queste cose, le potete ripetere e farle capire agli altri, altrimenti parliamo al vento, per cui non si conclude niente. Dobbiamo invece parlare per farci capire, in modo che uscite dalla chiesa con una verità dentro la testa. Di questo era preoccupato Gesù, di farsi capire.

 

  1. La grazia è la vita di Dio in noi

Gesù è venuto sulla terra e ci ha portato la grazia. Che cosa è la grazia?

Grazia è una parola greca che significa dono, regalo. Come si chiama questo regalo che Dio ha fatto all’uomo? Grazia.

Quando andate ad un matrimonio, portate un dono: un frigorifero, un lampadario, cinquecentomila lire.

Dio ha preso il Figlio e lo ha mandato sulla terra. Aveva tanti doni, ce ne aveva fatti tanti e ce ne dà tanti, ma questa volta, come dono, ha voluto dare se stesso.

Vedo che ci sono due padri di famiglia e ci sono due mamme di famiglia. Diciamocele chiaramente queste cose, altrimenti non capirete mai che cosa è la grazia.

Tu padre di famiglia e tu madre di famiglia, quando vi siete sposati avete voluto fare un regalo a uno che non c’era, che non esisteva. Il regalo più grande che voi avete fatto sapete qual è? È il figlio. Avete dato la vostra vita a una creatura.

Il figlio è la vostra vita, è il regalo della vostra vita. Io sono sempre grato a mio padre e mia madre perché non esistevo, ma ad un certo momento loro due si sono amati, e poiché si sono amati assai, hanno voluto dare la vita che avevano ad uno, a questo Francesco, a me. Potevano farmi un regalo più grande di questo? No, per questo io gli sono grato.

Mi piace parlarvi così, come un padre parla ai suoi figli a tavola. Stiamo a tavola insieme, questa tavola è del Cristo, e mangeremo il corpo di Cristo che oggi è personificato da me. Io sono il Cristo che parla a voi. Prima si parla e poi si mangia, oppure si parla e si mangia.

Vostro figlio cos’è? Non è una sedia, non è un comò, perché la sedia è sedia, non ha niente del vostro sangue. Il figlio è il regalo più grande del vostro cuore, perché quando uno ama può dare mille lire, centomila lire, un milione, un miliardo, ma può anche dare se stesso. Ecco il figlio. Il figlio è il frutto della vostra vita.

Voi morrete, come morrò io, ma vostro figlio continuerà a camminare e a dire: io sono il figlio dell’amore di mio padre e di mia madre. Siete attaccati ai figli, perché il figlio è carne della vostra carne ed è sangue del vostro sangue.

Dio è venuto sulla terra e aveva tanti regali da fare a noi uomini. Ci ha fatto il più grande dei regali, al di là di questo regalo non c’era altro. Ha preso la sua vita e l’ha data a noi; ecco la grazia. La grazia è la vita di Dio in noi.

Mentre il figlio per voi non esisteva, e voi gli avete dato la vita; io come creatura già esistevo, ma la vita di Dio dentro di me non l’avevo, è sceso Lui e me l’ha data. Questa è la grazia. Dentro di me c’è la vita di Dio. Questo è il regalo, il dono di Dio. Si chiama “grazia” perché è il dono dei doni.

Prima io ero solo figlio di mio padre e di mia madre. Dopo che è venuto Gesù, mi ha dato la grazia. Chi sono io? Io sono il figlio di Dio. Capite adesso che cosa è la grazia? È la vita di Dio in me. Quindi Dio mi è diventato Padre e io sono diventato figlio.

Quando voi avete preso i vostri figli e li avete portati in chiesa e li avete battezzati, col battesimo gli avete dato la grazia, e da quel momento, oltre ad essere figli vostri, sono diventati figli di Dio, perché Gesù ha fatto loro un regalo, non per generazione naturale ma per generazione soprannaturale.

Dio ha generato un solo Figlio, Gesù. Il vero figlio di Dio è Gesù, io non sono figlio di Dio per generazione naturale, ma per regalo, per adozione, io sono il figlio adottivo di Dio. Potevo avere un regalo più grande di questo?

 

  1. La grazia va custodita come il tesoro più prezioso

Diciamo la verità, quando voi avete un regalo lo conservate, non lo gettate dalla finestra. Se lo gettate dalla finestra, voi disprezzate il donatore.

Una persona educata, una volta avuto un regalo, lo conserva ed è sempre riconoscente al donatore; gli dice: Grazie! Che bel regalo mi hai dato! Questa è la grazia.

Io posso perdere la figliolanza di Dio? Sì, col peccato.

Che cos’è il peccato? La trasgressione dei comandamenti. Quindi se io bestemmio, prendo l’orologio che mi ha regalato Dio, cioè la figliolanza divina e lo getto.

Cretino che non sei altro, dice san Gregorio Magno, Dio ti ha fatto figlio, e tu prendi la figliolanza di Dio e la getti dalla finestra? Tu eri creatura, non eri figlio di Dio. Dio ti ha fatto suo figlio e tu gli tiri uno schiaffo, te ne vai di casa?

Il peccato è prendere il dono della figliolanza di Dio e gettarlo dalla finestra.

Se io sono figlio di Dio, in paradiso ci andrò di diritto, perché l’eredità di mio padre è il paradiso, e ogni padre dà la sua eredità al figlio. Sono figlio adottivo, non importa, ma tu stai in paradiso e io in paradiso!

Ma se piglio il dono di essere figlio e lo getto dalla finestra, io non sono più figlio suo, divento figlio del diavolo. Posso andare in paradiso? Posso avere l’eredità di mio padre? No.

Bestemmiare, non andare a messa la domenica, commettere atti impuri, rubare, ammazzare, dire falsa testimonianza, significa dire a Dio: Io non voglio essere tuo figlio. Me ne vado.

Dove vai? Dall’altro padrone, il diavolo. Il diavolo tiene una proprietà, si chiama inferno. Quindi se sono figlio del diavolo, il padre mio mi darà l’inferno; se sono figlio di Dio, Dio mi darà il paradiso. Adesso, io cammino per la strada, chi sono? Sono un figlio di Dio. Quando voi vedete me, vedete Dio. Lo disse Gesù: Chi vede me, vede il Padre. Quando io vedo voi, con la grazia però, vedo Dio. Quando io vedo voi col peccato, io vedo il demonio.

 

conclusione

Se sono figlio di Dio, quando morrò Dio verrà da me e mi dirà: Figlio mio, bravo! Se invece non sono figlio di Dio, ma del diavolo, verrà a prendermi mio padre, il diavolo, e mi dirà: Bravo figlio mio, vieni che ti porto dove sto io.

Questa è la ragione perché il cristiano preferisce la morte, ma non il peccato. Muoio? Non fa niente, me ne vado in paradiso. Chi commette il peccato ha perduto tutto. Tra i due padroni fate una scelta