Maria, Madre della Grazia – Mt 9, 27-31

Omelia nella Novena all’Immacolata

tenuta da P. Francesco Chimienti, O.M. 

 

LA MADONNA

 MADRE DELLA GRAZIA

 

(Mt 9, 27-31)

  1. Signore, che io veda, che io riabbia la grazia!

Gesù fu avvicinato da due ciechi che gli gridavano: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi!”       (Mt 9, 27).

Gesù, voltatosi, fece questa domanda: «Voi credete che io possa dare la vista?». Rispondono:     « Sì, Signore!». «Ebbene, sia fatto secondo la vostra fede!». E riacquistarono la vista.

Tutte le volte che nella S. Scrittura si parla di luce e di tenebre, il significato spirituale è: grazia e peccato.

Coloro che stanno nello stato di peccato chiedono a Dio:- Signore, che io veda!, cioè: Signore, che io riabbia la grazia. Il Signore è venuto proprio per questo sulla terra, per dare la grazia e la salvezza a tutti gli uomini. Ma questa grazia e questa salvezza vengono date in proporzione della fede. Chi crede la riceve, chi non crede non potrà mai riceverla.

  1. La Madonna è la madre della grazia e delle grazie

Se noi vogliamo entrare nell’ottica di Dio, della Madonna e dei Santi, dobbiamo ricordare che la loro preoccupazione è la nostra salvezza eterna. Non dovete credere che sono preoccupati se ci sposiamo o non ci sposiamo, se abbiamo il lavoro o non lo abbiamo, se si ha la casa o non si ha la casa, se si mangia o non si mangia, se si ha l’acquedotto o meno. Tutte queste cose, disse Gesù, vi saranno date in più, però la preoccupazione principale di Dio, dei Santi e della Madonna è di far vivere i propri figli in grazia, di dare la vita soprannaturale e di far morire i propri figli nella luce della grazia.

Il Signore non ci chiamerà se non quando staremo in queste condizioni, eccetto il caso che dopo tantissime grazie, noi abbiamo sempre rifiutato questa luce particolare; allora, è chiaro, il Signore ci chiamerà lo stesso, e non per darci la vita eterna, ma purtroppo per castigarci.

Perché stiamo facendo la Novena all’Immacolata?

Perché siamo figli e vogliamo rendere omaggio alla Mamma.

L’invito della Madonna è: Figlio mio, convertiti! Figlio mio, vivi in grazia, perché se non vivi in grazia che omaggio mi dai?

Nelle feste principali la prima cosa da farsi è confessarsi, cioè lasciare il peccato e poi fare la comunione per vivere la vita di grazia. Questa è la preoccupazione di Dio, questa è la preoccupazione della Madonna.

La Madonna interviene nella storia di ogni anima per dare Dio, per dare Gesù, per dare la grazia all’anima, diversamente non sarebbe una mamma preoccupata della salvezza eterna dei suoi figli, quindi della loro felicità eterna.

Questa vita è in vista dell’altra; è il pellegrinaggio dei figli verso la beatitudine eterna. Qui siamo dei forestieri, dei pellegrini, la patria vera è il paradiso.

  1. La Madonna è la mamma della grazia, la madre delle grazie e della grazia particolare che è Gesù

La Madonna si è rivelata Immacolata: «Io sono l’Immacolata Concezione», proprio a Lourdes, a Bernardetta Soubirous.

Quando Bernardetta chiese un segno, il segno della Madonna fu questo: Scava e zampillerà dell’acqua.

Bernardetta con la mano scavava e scavava, ma l’acqua non c’era! Ad un certo momento comincia a sgorgare un rigagnolo, proprio un filo d’acqua che si mescolava alla terra e diventava fango. La Madonna insisteva: «Lavati, lavati!». Le stesse parole che Gesù aveva detto al cieco e al paralitico: «Va’ alla piscina di Siloe e lavati!».

Tutta la gente che stava attorno a Bernardetta e che sapeva che avrebbero visto un segno, videro questa fanciulla che prendeva il fango e si lavava la faccia, o meglio se la sporcava. Tutti si misero a ridere, ma l’acqua continuava a sgorgare e la Madonna diceva:- Lavati! Il fango si tolse e la sua faccia ritornò pulita. Vicino a lei c’era un cieco che credeva; prese anche lui quell’acqua e si lavò.

Il primo miracolo della Madonna a Lourdes è stato fatto a un cieco. Ha un significato spirituale, lo stesso significato dei miracoli di Gesù: Lavati, purificati, togliti il peccato, cambia vita, convertiti, fa’ penitenza!

La Madonna diceva: Lavati per penitenza. E adesso noi andiamo a bere quell’acqua per penitenza; ci immergiamo nell’acqua delle vasche per penitenza.

Sapete qual è stato il primo miracolo che ha fatto san Francesco di Paola dopo che è morto? Ve lo dico io!

San Francesco era stato esposto alla venerazione dei fedeli nella chiesa di Tours, perché morì a Tours. I soldati avevano circondato la bara, perché tutti dicevano:- è morto un santo, è morto un santo!, e avrebbero voluto toccarlo.

Una donna aveva portato con sé il figlio cieco, e diceva in cuor suo:- Speriamo che il Santo ci faccia il miracolo! Tutti passavano e nessuno poteva toccare la bara, ma questa donna, ardita, prese il figliolo e lo portò dinanzi al Santo dicendogli: Tocca la bara! Appena la toccò, gridò:     – Mamma, io vedo!

Il primo miracolo fatto da san Francesco di Paola dopo la morte fu il miracolo della vista a un cieco.

Aveva detto Gesù:- Ma tu ci credi?

Voi che venite a chiedere le grazie alla Madonna, avete chiesto la grazia della conversione dell’anima vostra? Avete chiesto la grazia della conversione del marito, del figlio, del fratello, della sorella?

Questo vi dice la Madonna:- Credi tu, che io ti possa dare questa grazia? Credi tu, che il mio Figlio ti può concedere questa grazia? Se credi l’ottieni, se non credi non l’ottieni; non perché Dio non sia onnipotente, ma perché l’onnipotenza divina si mette al servizio dell’uomo che crede, non si mette mai a servizio dell’uomo che non crede.

CONCLUSIONE

Chiedete con fede e otterrete sempre, ma soprattutto chiedete la grazia delle grazie: Signore, che io veda sempre più!

Nessuno di noi conosce l’anima propria e nessuno di noi conosce Dio. Ci vuole una grazia particolare di Dio per conoscere se stessi, e ci vuole una grazia particolare di Dio per conoscere Dio e le sue perfezioni.

La santità consiste proprio in questo: nel conoscere se stessi per disprezzarsi e nel conoscere Dio per amarlo.

E allora diciamo alla Madonna questa sera:- Mamma mia cara, ti chiedo con sant’Agostino questa grazia: Che io possa conoscerti per amarti, che io possa conoscermi per disprezzarmi.