Come Maria, contempla le cose di lassù e non altro – Gv 1, 19-28

Martina Franca, 19.12.1993

 

GESU’  E’ IL FIGLIO DI DIO

(Gv 1, 19-23)

 

  1. Gesù, chi sei tu per me?

Prima della novena del S. Natale, mi sono chiesto come devo prepararmi al Natale. Ho pensato che il modo migliore sarebbe stato avere gli stessi sentimenti che aveva la Vergine Santa nei giorni che precedevano la nascita del suo Figlio Gesù.

Poiché i sentimenti della Vergine santa erano e sono quasi infiniti, le ho detto: Mamma cara, dammi la possibilità di avere almeno uno dei sentimenti che tu avevi.

La Vergine, attraverso la S. Scrittura mi ha dato la risposta, e, giorno per giorno, mi sta suggerendo i sentimenti che dovrei avere e dovrei vivere prima della nascita di Gesù.

La Madonna mi ha detto innanzitutto: Fatti un’idea grande del mio Figlio, perché io avevo un’idea grande, grandissima di colui che sarebbe nato da me. Se ti farai questa idea, tu avrai nella novena del S. Natale dei sentimenti particolari.

Domenica scorsa, terza domenica d’Avvento, mi colpirono le parole: “Chi sei tu?”(Gv 1,19), che gli scribi e i farisei avevano rivolto a Giovanni, ma che io ho rivolto al Cristo.

Il Signore mi sta suggerendo, in questi giorni, le risposte a questa domanda.

 

  1. Io sono il tuo sposo, e ti renderò fecondo (cfr. Is 54, 5)

Sono queste le parole che mi hanno colpito il primo giorno della Novena. Il Signore mi ha detto: Tu sei la mia sposa, tu mi darai dei figli, ma sarò io a renderti fecondo. Se fino a questo momento tu non lo sei stato, è perché ti sei allontanato da me. Io, nel mio immenso amore, ho lasciato la mia ira e sono ritornato a te, perché l’amore della giovinezza non si può dimenticare.

Se c’è stato uno che ha peccato sei stato tu; tu ti sei allontanato e io mi sono adirato, ma adesso ritorno a te.

Egli mi ha detto: “Esulta, o sterile, che non hai partorito!” (Is 54, 1). Queste parole mi sono state di una consolazione immensa, perché trepido per le vocazioni.

Le parole che il Signore ha detto a me, le dice anche a voi: “Esulta, o sterile, che non hai partorito, prorompi in grida di gioia e di giubilo, tu che non hai provato i dolori, perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata che i figli della maritata” (Is 54, 1).

Avrete figli! Il Signore, per esprimere questo concetto ad un popolo nomade che abitava nel deserto, ha detto: “Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza risparmio, allunga le cordicelle, rinforza i pioli, poiché ti allargherai a destra e a sinistra e la tua discendenza entrerà in possesso delle nazioni, popolerà le città un tempo deserte” (Is 54, 2-3).

Avremo tanti figli. L’Istituto prima si diffonderà in Italia, poi al di là dell’Italia. Popoleremo l’Italia. Il Signore ci dice: Esulta, allarga lo spazio della tua tenda, perché per quelli che entreranno non ci sarà spazio!

Il Signore ci dice: “Non temere, perché non dovrai più arrossire; non vergognarti, perché non sarai più disonorata; anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza” (Is 54, 4).

“Poiché tuo sposo è il tuo Creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; tuo Redentore è il santo d’Israele, è chiamato Dio di tutta la terra” (Is 54, 5).

Quello che non sei stato capace di fare fino ad oggi, lo farai da oggi in poi.

Ecco la prima risposta: “Io sono il tuo sposo e ti rendo fecondo!”.

Qual è il mio dovere? Essere unito al Cristo.

Dice Gesù: “Cercate il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta”  (Mt 6, 33).

Bisogna essere uniti al Cristo, fedeli al Cristo con l’osservanza dei dieci comandamenti. Bisogna essere in grazia di Dio, occorre essere fedeli agli impegni presi.

  1. Io sono il tuo Re!

Il secondo giorno della Novena mi hanno colpito queste parole: Che devo fare? Devo farmi un’idea grande di Gesù Bambino, del Cristo che nasce, che è il Re del cielo e della terra, il Re dei re, che si è incarnato per ridurre tutti i popoli all’obbedienza della fede.

Dunque gli devo credere e devo fare come lui ha detto. Questa è l’obbedienza alla fede! Gli devo ubbidire in tutto quello che mi dice, perché è il mio Re.

 

  1. Io sono il Dio con te

Il terzo giorno della Novena ho continuato a chiedere al Signore: Tu chi sei? Attraverso la S. Scrittura, ieri mi ha detto: Io sono l’Emmanuele, il Dio con te! Sono il tuo salvatore, mi sono fatto uomo, Dio con te, prima bambino, poi adulto. Mi sono fatto uomo perché sono venuto a cancellare i tuoi peccati. Sono venuto a salvarti, sono Dio con te.

Con la grazia, Dio è con me. Dio è con me nell’Eucaristia, Dio è con me con la sua presenza negli avvenimenti e negli uomini.

 

  1. Io sono il Figlio di Dio

Stamattina gli ho chiesto: Signore, chi sei tu? E con il vangelo mi ha detto: Io sono il Figlio di Dio!

“Tu darai alla luce un figlio, lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo”, cioè Figlio di Dio (Lc 1, 31-32).

Gesù è il Figlio di Dio!

Seguendo la S. Scrittura giorno per giorno e interpellando il Signore, egli ci farà conoscere quali sono stati i sentimenti della Vergine prima della nascita di Gesù, in modo che li abbiamo anche noi prima del Natale!

Il quinto giorno della Novena sottolinea che il Cristo è il figlio della Vergine Maria, e allora io devo apprezzare e stimare la verginità e farla stimare.

Il sesto giorno della novena sottolinea che il Cristo è il mio Signore, allora io devo comportarmi da servo e devo essere docile alla sua parola.

Il settimo giorno sottolinea che il Cristo è il mio Salvatore, quindi devo esultare di gioia, lodarlo e ringraziarlo.

L’ottavo giorno sottolinea che il Signore viene come liberatore e giudice, per cui mi devo convertire.

Il nono giorno della novena sottolinea che il Signore è il sole di giustizia, per cui devo essere umile e docile alla Parola di Dio.

 

 

  1. chi sei tu, Gesù, come figlio di Dio?

 

  1. Come Figlio di Dio io sono l’immagine del Padre

Quando Filippo disse al Maestro: Signore, facci vedere il Padre!, Gesù gli rispose: Filippo, da tanto tempo sono con te e ancora non hai capito chi sono io? Io sono l’immagine del Padre. Chi vede me, vede il Padre! (Cfr. Gv 14, 8-9). Io sono il Dio fatto uomo. Chi vede me, vede Dio sotto l’aspetto di uomo. Sono venuto ad insegnarti a vivere, in modo che tu, vedendo me, possa fare come faccio io, così ti salverai. Ti insegno a camminare per il retto sentiero. Sono il tuo Dio e sono venuto ad insegnarti come vivere per diventare Dio.

 

  1. Come Figlio di Dio io sono il pensiero del Padre

Io sono la parola del Padre. Io rivelo a voi il pensiero del Padre.

Nella lettera ai Romani dice san Paolo: Questo mistero nascosto da secoli in Dio, adesso vi è rivelato: Non si salverà solo il popolo d’Israele, ma si salveranno tutti i popoli che crederanno in me. La salvezza è per tutti, e anche per voi (cfr. Rm 16, 25-27).

Mi dovete guardare come immagine del Padre, come Dio fatto uomo, per fare quello che faccio io, e mi dovete ascoltare come Parola del Padre, per fare come io vi dico.

La Vergine S. ha guardato Gesù come parola di Dio, infatti gli ha detto: Ecco, sono la tua serva, avvenga di me quello che hai detto, perché quello che tu hai detto, l’ha detto Dio! (Lc 1, 38). E alle nozze di Cana, quando non c’era più vino, la Madonna disse ai servi – e lo dice a ciascuno di noi – Non vi preoccupate, non temete, fate tutto quello che Egli vi dirà (Gv 2, 5).

Vi ha detto di prendere l’acqua e di portarla al capotavola? Prendete l’acqua e portatela! Non vi farà fare una brutta figura, tanto è vero che quell’acqua si tramutò in vino e gli sposi non fecero una brutta figura.

 

  1. Come Figlio di Dio sono il vostro modello

Sono il Figlio di Dio, che si fa uomo per essere modello delle tue azioni e per insegnarti come devi fare, sia con il mio esempio che con la mia parola.

E allora da me il Signore vuole docilità alla Parola e docilità nell’imitare il Cristo.

Devo dire: Signore, tu hai fatto così e io farò così! Tu hai detto così, e io farò come tu hai detto!

 

 

Conclusione

 

Come sposo devo stare unito a lui per essere fecondo; lo devo riconoscere come Re, ubbidendogli in tutto quello che mi dice; lo devo riconoscere come Salvatore, facendomi lavare dai miei peccati; come Figlio di Dio, prendendolo come modello per ciò che ha fatto e per ciò che ha detto.

Ascoltiamo queste parole della Vergine: Fate tutto quello che egli vi dirà!