Servi per amore! Solo pochi rivestono questo onore… – VI Segno: il mantello

SESTO SEGNO: Il mantello regale di porpora

 

Gesù con il mantello di porpora vi consegna la virtù dell’umiltà e l’autorità – servizio

“I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora (il mantello regale); quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi” (Gv 19, 2-3).

“Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo” (Mt 27, 27-30).

Adesso Gesù si toglie il mantello regale, o meglio, la caricatura del mantello regale, e lo mette su di voi.

Vi dice: Figlia mia, con questo mantello di porpora ti consegno l’umiltà e l’esercizio dell’autorità come servizio. Sarai la serva di Dio, perché regnare, secondo la concezione evangelica e secondo Dio è servizio, è diventare servi.

Se volete esercitare la virtù dell’umiltà, dovete considerarvi serve dinanzi al Signore, creature dinanzi al Creatore, peccatrici dinanzi al Santo dei santi e nullatenenti dinanzi al Benefattore.

A questi quattro segni fondamentali dell’umiltà, unite tutti gli altri segni che volete, perché in tutto dipendiamo da Dio.

Consegnandovi il mantello di porpora, Gesù vi dice: Sarai la serva di Dio, la serva del Cristo, di san Francesco, della Chiesa, dell’Istituto, del Padre, delle sorelle, di tutti.

Nel mio regno, chi vuole essere regina deve fare la serva! Dunque Gesù vi consegna l’umiltà.

Venerdì Santo, leggendo il Vangelo di san Giovanni, e soffermandomi sul mantello, in un attimo ho capito che il Signore mi consegnava l’umiltà e l’esercizio dell’autorità come servizio, perché sono Padre nei vostri riguardi.

 

  1. Il Signore vi consegna l’umiltà

Sarai la serva di Dio.

“Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio” (Sal 122, 2).

Il servo non aspetta gli ordini, gli basta un cenno per fare ciò che il padrone vuole. Così la serva del Signore non ha bisogno di un ordine formale per ubbidire o per servire, le basta conoscere i suoi desideri. Si accontenta anche di un cenno delle mani o degli occhi del superiore, per fare ciò che Dio vuole da lei.

La Minima è sempre disponibile, perché è la serva di Dio, del Cristo, di san Francesco, della Chiesa, dell’Istituto, del Padre, delle sorelle, di tutti.

Dovete continuamente dire a Dio e agli uomini le stesse parole che ha detto la Vergine:

            “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38)

Sappiate dire anche: Sono la serva del Signore, farò quanto tu vuoi e mi indicherai, anche con un cenno delle mani e degli occhi. Farò quanto tu vuoi, tramite i miei superiori.

 

  1. Il Signore vi consegna l’esercizio dell’autorità come servizio

Eserciterai l’autorità come servizio, dice Gesù, perché essere superiore significa diventare servo di tutti.

Nell’Ultima Cena Gesù si alzò in piedi, si cinse di un asciugatoio, prese un catino, vi versò dell’acqua e compì quel gesto che poteva compiere solo un servo, nemmeno un servo degli Ebrei, ma un servo pagano.

Gesù si è abbassato fino all’ultimo gradino della scala umana.

San Paolo, nella lettera ai Filippesi, dice:

“Cristo Gesù, pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2, 6-8).

Gesù, a Pietro che non voleva la sofferenza, disse:

“Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini” (Mc 8, 33). Tu hai la mentalità del mondo! La mentalità del Padre mio è un’altra, è servizio. L’autorità è servizio!

Dice Gesù: “Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica” (Gv 13, 15. 17).

 

CONCLUSIONE

Il nostro S. Padre san Francesco, dice che il Generale deve essere un servo buono, fedele e temporaneo nell’esercizio dell’autorità.

Tutti i superiori dicono di essere servi, però non vogliono mai lasciare quella sedia di servitù! Allora, dice san Francesco: il Generale deve essere un servo buono e fedele, che deve durare in carica soltanto per tre anni.

Dicendo questo del Generale, intende dirlo del Provinciale, del Superiore locale, dell’economo, del sacrista, di tutti.

Io dico sempre alle vostre Dirigenti: Non accentrate tutto su di voi, perché siete serve! Distribuite gli incarichi, date ad ognuna un solo incarico, non due. Non ci sia mai accumulo di cariche! Caso mai dovete fare l’eccezione, arrivate a due, ma non a tre; a tre, mai! Distribuite e avrete la sorpresa che quelle sorelle delle quali non avevate nessuna stima saranno le migliori, cioè scoprirete doni in chi non vedevate nessun dono, nessuna capacità.

La migliore lezione l’ha data S. Antonio ai suoi confratelli, quando per la prima volta predicò. I suoi confratelli non lo consideravano capace di predicare, infatti era già da tre anni nel convento, ma non aveva fatto nemmeno un’omelia o una predica. Un giorno venne meno un confratello predicatore, perché ammalato, e la sera non c’era nessuno che volesse fare la predica; intanto la chiesa si riempiva di gente, per ascoltare il predicatore che era tanto bravo.

Il superiore della comunità disse di non essere preparato per fare la predica, gli altri confratelli dissero la stessa cosa. Allora Frate Antonio fece questa proposta: Se mi considerate idoneo a predicare, predicherò io questa sera. Farò quello che posso fare! Tutti furono contenti e felici, ma si meravigliarono del suo coraggio.

Ebbene, predicò così bene che rimasero sconcertati. S. Antonio è diventato Dottore della Chiesa!

Il Generale, dice san Francesco, deve essere un servo buono, fedele e temporaneo nella durata.

Vi raccomando, non piangete quando terminate di essere dirigenti!