VII segno: la croce


SETTIMO SEGNO: La croce

Gesù con la croce vi consegna la sofferenza voluta da Dio e accettata in uniformità alla Sua volontà. Dice il Vangelo: “Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota” (Gv 19, 16-17).  “Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra” (Lc 23, 33). Di Gesù è detto che prese la croce, la portò e morì su di essa crocifisso. Gesù si toglie la croce, la mette sulle vostre spalle e dice: Ti consegno la mia croce.

1. Con questo segno, Gesù ci consegna la sofferenza voluta da Dio e accettata in uniformità alla volontà di Dio.       È la sofferenza legata al compimento del proprio dovere, della propria missione

Appena siamo stati creati, Dio a ciascuno di noi ha affidato una missione, per cui dobbiamo stare al nostro posto, quello datoci da Dio, e compiere il nostro dovere. Per fare questo bisogna accettare la croce, perché al compimento del proprio dovere, al compimento della propria missione, è legata una sofferenza voluta da Dio. A noi tocca accettarla, portarla e non lasciarla mai, fino alla morte.  Accettare la sofferenza voluta da Dio, in uniformità alla sua volontà è il segno massimo dell’amore verso Dio!  La vera virtù che vi consegno con la croce è l’uniformità alla volontà di Dio. L’uniformità alla volontà di Dio è legata alla sofferenza interiore. Il punto fondamentale del nostro carisma penitenziale è la sofferenza. Il Signore ci ha consegnato la sofferenza con tre segni distinti: – la sofferenza morale, per mezzo dello schiaffo; – la sofferenza fisica, per mezzo del flagello; – la sofferenza voluta da Dio – che può essere interiore ed esteriore, legata alla missione o al dovere da compiere – per mezzo della croce. Nel compimento della propria missione non basta avere la croce e accettarla, bisogna uniformare la propria volontà a quella di Dio. Questa è l’espressione più alta dell’amore!
Con la croce il Cristo non vi consegna la sofferenza fisica, né la sofferenza morale, ma vi consegna la sofferenza che è legata al compimento della vostra missione. La sofferenza fisica può essere provocata da tanti motivi, che non hanno niente a che fare con Dio; quella morale può essere provocata da tante cause, che non hanno niente a che fare con Dio; ma c’è una sofferenza che è voluta da Dio: è quella legata al compimento della propria missione.  Hai peccato, ebbene, lavorerai e guadagnerai il pane, disse Dio nel paradiso terrestre, con il sudore della tua fronte! È volontà di Dio!  Sarai apostola, ma soffrirai!  Sarai cristiana, ma soffrirai!  Sarai minima, ma soffrirai!  Sarai consacrata, ma soffrirai! Di che sofferenza si tratta? Di una sofferenza voluta da Dio, legata al compimento della propria missione.