Possa anche io generare il Cristo in me e nei miei fratelli! – Lc 11, 27-28

da una istruzione sugli effetti della Parola di Dio

tenuta da  P. Francesco Chimienti O.M. 

Chi ascolta e mette in pratica la parola di Dio

diventa madre e fratello del Cristo

 

  1. Diventa madre del Cristo

 “Mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». Ma Egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano»”  (Lc 11, 27-28).

Vi è una maternità  spirituale, o, più genericamente, una parentela spirituale con Gesù, che vale assai di più del legame di sangue che lega Maria a Lui.

Vi è una affinità spirituale che supera di molto la stessa affinità carnale. Vi è una beatitudine, quella che nasce dalla fede e dall’adesione libera e generosa alla volontà di Dio, che non si può neppure paragonare alla pur grande e privilegiata condizione di Maria di Nazareth, in quanto genitrice di Gesù.

      Essere madre del Cristo significa generare il Cristo. Si può generare il Cristo in sé o negli altri con la Parola.

Con la Parola di Dio il Cristo nasce in me, si sviluppa e arriva a maturazione.

La preghiera di Paolo per i fedeli di Corinto era, non solo che il Cristo nascesse in loro, ma anche che si sviluppasse e arrivasse a maturazione. Questo avviene con la Parola di Dio.

Nelle figlie che mi seguono da molti anni io ho visto questa crescita. Infatti oggi non sono quelle che erano dieci anni fa, perché il Cristo è nato ed è cresciuto, ed ora sta diventando un uomo maturo, in quanto lo hanno ascoltato e hanno messo sempre più in pratica ciò che egli ha detto.

      Essere madre del Cristo significa anche generare il Cristo per donarlo agli altri, affinché nasca, si sviluppi e arrivi a maturazione.

La Madonna della Bona Nova ha generato il Cristo e adesso ce lo consegna, affinché nasca, si sviluppi e arrivi a maturazione in noi.

La Madonna, dopo aver concepito il Cristo, è partita per andare dalla cugina Elisabetta e le ha portato il Cristo. Portando il Cristo, ha santificato Giovanni ed ha riempito di Spirito Santo Elisabetta. Col Cristo ha portato anche la fede in Zaccaria, che ha potuto parlare un’altra volta.

Se noi ascoltiamo la Parola di Dio e la mettiamo in pratica, generiamo il Cristo in noi e lo portiamo agli altri, affinché nasca in loro, e poi, come un seme, cresca e si sviluppi.     La Missionaria della Parola di Dio fa sviluppare e portare a maturazione negli altri il Cristo, perché legge la Parola di Dio, la mette in pratica e perché ha fatto l’esperienza del Cristo; però, se non fa questa esperienza, non porta niente a nessuno.

  1. Chi ascolta e mette in pratica la Parola di Dio diventa fratello del Cristo

 “Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno qui fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose: «Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica»”  (Lc 8, 20-21).

Con queste parole Gesù sottolinea l’importanza dell’ascolto e della pratica della Parola di Dio nella nostra vita.

è veramente grande e merita somma considerazione colui che fa della Parola di Dio il vero centro della sua vita: l’ascolta e la mette in pratica sempre.

Essere parente, fratello di Gesù, significa avere lo stesso suo sangue e la stessa sua carne, avere lo stesso suo Padre e la stessa sua Madre, essere figlio del Padre celeste e della Mamma celeste, avere la stessa predilezione di Gesù e la stessa eredità di Gesù.

Se io ascolto la Parola di Dio e la metto in pratica sono consanguineo col Cristo, quindi tutta la vita divina che circola in lui, circola anche in me; tutta la pienezza dello Spirito Santo che è in lui, sta anche dentro di me; per cui, se il Cristo può dire:- Padre, ascoltami!, anch’io con lui posso dirlo, purché ascolti e metta in pratica la sua Parola.

Dice Gesù: «Fino a questo momento non avete ottenuto, perché non avete chiesto nel mio nome» (cfr. Gv 16, 24). Ma, se io ascolto e metto in pratica la Parola di Dio, chiedo nel suo nome e ricevo.

Io ho la stessa sua mamma, infatti sul Calvario Gesù ha detto, rivolto a Giovanni: «Figlio ecco tua madre!». In San Giovanni io sono diventato figlio di questa mamma celeste. Come il Padre predilige il Figlio, infatti ha detto: «Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo!» (cfr. Mt 3, 17), adesso si compiace di me, perché io ascolto e metto in pratica la sua Parola. Sono suo figlio prediletto, per cui avrò la stessa eredità di Gesù, che è il Paradiso.

Nel Cristo, che ha avuto l’eredità di stare alla destra del Padre e l’eredità del Paradiso, anch’io sto alla destra del Padre, e con lui sto in Paradiso, eredità del Padre, a condizione, però, che ascolti e metta in pratica la Parola di Dio. In tal modo io posso guardare il cielo e dire:- Ho un Padre! Posso guardare il cielo e dire:- Ho una madre! Posso guardare Gesù e dire:- Sono figlio, come te, del Padre. Posso guardare Gesù e dire: – Io sto con te alla destra del Padre!

      Quando faccio la visita a Gesù Sacramentato, io vado in Paradiso, perché nel tabernacolo c’è il Cristo e col Cristo sto alla destra del Padre ad intercedere per me e per tutte le mie figlie, che stanno sparse in tutto il mondo.

La mia preghiera è efficace, perché è efficace la preghiera del Cristo, e nel Cristo ci sono io.

      L’eredità del Paradiso per me non è un bene da sospirare, ma è un bene solo da avere, perché sono figlio di Dio Padre, e se Dio al suo figlio prediletto ha dato il Paradiso, lo darà pure a me. Se Dio predilige il Figlio Gesù predilige anche me, perché io sto ascoltando e sto mettendo in pratica la Parola di Dio. Infatti Gesù ha detto che coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica sono sua madre e i suoi fratelli.