Tu detesti il peccato, ma mi ami Signore… Grazie! – Mt 9, 13

GESU’ E I PECCATORI

(Mt 9, 13)

“Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Mt 9, 13)

  1. Considerarsi peccatori dinanzi a Dio

Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori, ha detto Gesù, non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma gli ammalati. Queste parole vorrei spiegarvi questa mattina.

         Gli uomini, ognuno di noi, quando si mette dinanzi a Dio come si considera?

Gli uomini si dividono in due categorie di persone: una categoria dice: Signore, io non ho fatto niente di male a nessuno; quando ho potuto fare il bene l’ho fatto sempre ben volentieri, quindi io dinanzi a te sono giusto.

Un’altra categoria di persone si mette dinanzi a Dio e dice: Signore, sì è vero che qualche volta ho fatto del bene; è vero che tante volte non ho fatto del male, però abbi misericordia di me, perché io sono veramente un povero peccatore dinanzi a te. È tanto il male che faccio, che ho fatto e che farò. Purtroppo lo faccio anche quando non lo voglio fare.

  1. Nessuno è giusto dinanzi a Dio

Dio, che legge il cuore di ogni uomo e vede nel segreto del cuore, e vede anche quando non siamo visti da nessuno, quel Dio dinanzi al quale la nostra coscienza è nuda e aperta, che cosa pensa dell’uomo, di ogni uomo, escluso nessuno?

Dio di ogni uomo pensa questo: nessuno è giusto dinanzi a me, perché tutti sono peccatori.

Se esiste qualche uomo che pensa di essere giusto dinanzi a Dio, Gesù ha dato la risposta: Sei un cieco, non vedi ciò che sei, ecco perché dici di essere giusto.

         Queste due concezioni si scontrano: da una parte c’è Dio che dice: dinanzi a me nessuno è giusto. Lo dice, lo afferma e lo dimostra. Leggetevi il libro di Giobbe, quando Dio intervenne perché Giobbe diceva: Io non ho fatto niente di male dinanzi a te, perché mi stai facendo soffrire? Io ho fatto soltanto del bene; voglio discutere con te! Ebbene, quando Dio intervenne, Giobbe si gettò in ginocchio e dovette dire: Signore, adesso riconosco che la mia luce dinanzi a te è tenebra; cioè ciò che io penso che sia buono, che sia giusto, che sia onesto, per te non è né buono, né giusto, né onesto.

Queste due concezioni si scontrano: chi ha ragione? Dio che dice che siamo tutti peccatori e tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio, o noi e quella categoria di persone che dice: Io faccio il mio dovere, io ho le mani pulite, sto a posto, le mani sporche le avete voi, non io? Ha ragione Dio.

  1. Gesù è venuto a salvare i peccatori

Gesù, il Figlio di Dio, che è venuto sulla terra, ha detto: Voi forse vi state meravigliando che io chiamo i peccatori, mangio con i peccatori, parlo con i peccatori, vivo con i peccatori, i delinquenti, le prostitute, i ladri, i furfanti, perché vi ritenete giusti. Sventurati e ciechi che non siete altro, voi state sullo stesso piano. E sappiate che io sono sceso sulla terra non per i giusti, non ce ne stanno, perché se c’erano non sarei venuto; io sono sceso sulla terra per salvare i peccatori. E poiché tutti siete peccatori, io sono venuto sulla terra per salvare tutti. Voi che credete di essere sani e non chiedete l’aiuto del medico, morrete nel vostro peccato, morrete con la vostra malattia. Invece questi che pensano, credono e dicono ad alta voce: Signore, abbi misericordia di me perché sono peccatore, mi chiamano come medico e io li guarisco. Questi saranno i giusti. È giunto il momento in cui voi, che vi credete giusti, sarete cacciati dal regno di Dio, e questi che stanno fuori del regno di Dio e che voi credevate fuori perché peccatori, questi entreranno, perché io li porto dentro. Non sono venuto per i giusti, ma per i peccatori. Poiché tutti siete peccatori, io sono venuto per tutti. Se riconoscete di essere peccatori, venite da me e io vi salvo; ma se non riconoscete di essere peccatori non venite da me, e la salvezza non l’avrete.

         CONCLUSIONE

Carissimi fedeli che mi ascoltate, quando qualcuno ad alta voce si permette di dire: Io tengo le mani pulite! Sappiate che è il più sporcaccione che esiste sulla faccia della terra. Non ho vergogna di dirlo, perché è Dio che l’ha detto: Anche il giusto dinanzi a me pecca sette volte al giorno. Controllate le vostre parole, dice Dio. Non c’è uomo che in una giornata non pecchi con la lingua. Quanti peccati facciamo con la lingua! Ma chi è con le mani pulite? Chi? Chi? Chi? Solo Gesù ha potuto dire: chi mi può accusare di peccato? Solo Gesù, il Figlio di Dio, il Santo dei santi; ma non io. Io appartengo alla categoria del pubblicano, che in fondo alla chiesa si batteva il petto e diceva: Signore, abbi pietà di me, perché sono un peccatore. Io appartengo alla categoria di quel cieco, che mentre Gesù passava, gridava: Gesù, Figlio di Davide, abbi misericordia di me, abbi compassione di me! Tutti andremo in paradiso, se lo vogliamo, perché Dio salva solo coloro che vogliono essere salvati; diversamente, purtroppo, nessuno entrerà in paradiso, perché Gesù ha detto: il regno dei cieli lo conquistano soltanto i violenti. Ebbene, quando andremo in paradiso, nessuno, compreso san Francesco di Paola, compresa la Madonna, canterà alla sua giustizia, tutti in paradiso canteremo alla misericordia infinita di Dio.

Noi canteremo per l’eternità a questo Dio che ci ha voluto bene, a questo Dio che ci ha amato, a questo Dio, che nonostante eravamo peccatori ci ha lavati, ci ha puliti, ci ha giustificati, perché siamo tutti quanti puzzolenti, ma soltanto per la misericordia infinita di Dio, per il sangue preziosissimo di Gesù. Ecco perché io oggi ho detto al Signore: Signore, grazie, perché sei venuto per i peccatori. Poiché sono un peccatore, salvami.