Voglio stare con Te, per sempre – Gv 6, 35

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 03.08.1997

L’EUCARISTIA è IL PANE DELLA VITA

(Gv 6, 35)

  1. Gesù sazia la nostra fame

“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete” (Gv 6, 35).

Dice Gesù: “Chi viene a me non avrà più fame”. Stiamo parlando dell’Eucaristia, di Gesù pane vivo disceso dal cielo.

Nella Chiesa la fame è satollata in due modi: dalla Parola di Dio, che è pane per l’anima nostra, e dall’Eucaristia: il Corpo di Cristo. Questi sono i due pani di cui ci nutriamo, i due pani che ci salvano e ci rendono santi. Ci danno la garanzia della vita eterna; saziano la nostra fame di santità. Ecco perché Gesù ha detto: “Chi viene a me non avrà più fame”.

Gesù vivo e vero, in corpo, sangue, anima e divinità sta in mezzo a noi nell’Eucaristia. Egli è l’Emmanuele, il Dio con noi, e sta in mezzo a noi; infatti è presente, vivo e vero, nel tabernacolo delle nostre chiese.

Il Cristo dal tabernacolo ci dice: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò” (Mt 11, 28). Nonostante questo invito, gli uomini continuano a non andare da lui.

Dal tabernacolo il Cristo ci dice:- Perché non vieni a trovarmi? Sono qui anche per te! Chi viene a me non avrà più fame.

Il Gesù ostia è il Gesù immolato ed è grande il desiderio di mostrarsi nella sua attitudine di vittima. Sta alla destra del Padre e intercede per ciascuno di noi.

Dice san Giovanni: “Abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo”         (1 Gv 2, 1-2).

Nell’Eucaristia Gesù sta nello stato di vittima e si offre al Padre per la salvezza degli uomini. Ecco perché nella chiesa ci deve essere sempre un Minimo o una Minima che prega, che sta vicino a Gesù Sacramentato. Lui si offre per riparare i peccati del mondo e il Minimo col Cristo si offre per riparare i peccati del mondo.

La Minima comprende che deve stare con Gesù per salvarsi e per riparare i peccati degli uomini. Ella ascolta le parole di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, ed io vi ristorerò” (Mt 11, 28).

“Chi viene a me non avrà più fame” (Gv 6, 35).

“Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Mt 5, 6).

Nella giornata la Missionaria si ferma sempre di più dinanzi all’altare di Gesù Sacramentato.

Non importa se sosterete in silenzio dinanzi a Gesù Eucaristia, è scambio di amore! Voi mi portate sempre questa difficoltà:- Padre, non mi esce nemmeno una parola!

Stare ferma e stare con lui è scambio di amore. Guardate i fidanzati! La forma più alta dell’amore dei fidanzati è stare insieme, guardarsi in faccia e non dire nemmeno una parola. In quel guardarsi in faccia, in quel tenersi per mano, c’è tutto l’amore dell’uno verso l’altra e dell’altra verso l’uno!

Dinanzi a Gesù Sacramentato non importa se sostate in silenzio, ricordatelo sempre, è scambio di amore! E ricordate pure che è dovere di pura giustizia che ami con maggiore intensità, colei che fu maggiormente ricolmata di innumerevoli benefici. Amore con amore si paga e per la Minima l’amore verso Dio diventa dovere di giustizia: tu mi ami ed io ti devo amare! Tu mi dai l’amore ed io ti devo restituire l’amore! Dovete entrare in questo ordine di idee: è dovere di giustizia!

“Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati” (Mt 5, 6).

Non dovete partire dal principio che state facendo un favore a Gesù! Gesù sta nel tabernacolo per ventiquattro ore e voi per mezz’ora, per un’ora.

Per la Missionaria è dovere di giustizia amare con maggiore intensità il Signore, perché è stata ricolmata di innumerevoli benefici. Voi ogni giorno ricevete tanto! Potete negare questo dato di fatto? Che cosa non vi ha dato il Signore e che cosa non vi dà! Se qualche volta non avete, è perché non avete voluto ricevere, non perché Lui non vi ha voluto dare. Se qualche volta non avete ricevuto è perché non siete andate alla fonte, non avete ascoltato l’invito di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, ed io vi ristorerò”.

La parola di Dio è vera e si avvera sempre: “Chi viene a me non avrà più fame” (Gv 6, 35).

Io mi fermo sul verbo “venire”, perché si può non andare da Gesù. Chi va? Chi ne sente la necessità. Chi non sente la necessità, non va!

Quindi il Cristo parte da un atto libero di volontà dell’uomo, da un atto libero di volontà della Minima, che capisce di essere amata da Gesù, per cui sente il bisogno di andare in chiesa per visitarlo nel tabernacolo.

Gesù non verrà a prenderti per forza per stare con te! Aspetta un tuo atto libero, perché l’atto libero è espressione d’amore. Non vuole le forzate, vuole le amanti!

  1. Le difficoltà che si incontrano nella visita a Gesù Sacramentato

Le difficoltà che si interpongono tra Gesù Sacramentato e la Minima sono determinate da situazioni di avversità, di aridità, di angoscia, di prove. Vi esaminerò queste difficoltà affinché siano superate e possiate andare volontariamente da Gesù per stare con lui.

  • Le avversità

La Minima sta con Gesù Sacramentato anche nelle diverse situazioni avverse della vita, perché Gesù dice: Nelle avversità della vita venite da me ed io vi ristorerò.

  • L’aridità, l’angoscia

La Minima va da Gesù Sacramentato anche nell’aridità e nell’angoscia, perché qualunque sia la sua aridità o la sua angoscia, il Cristo dice: Io sono nella gloria e nulla mi manca. Non esiste l’angoscia, non esiste l’aridità!

Dalla teologia sappiamo che Gesù non soffre più, è nella gloria e non gli manca niente, non ha bisogno di noi. In cielo Gesù ha la grandezza della gloria, ha tutto, nulla gli manca.

La Minima dirà:- Dio mio, se ti amo anch’io sono felice e niente mi manca. Quando c’è l’amore c’è tutto. Amatelo e non vi mancherà mai niente. L’amore consiste nel volere le stesse cose e nel non volere le stesse cose.

La Minima, qualunque possa essere la sua aridità e angoscia, ogni giorno si mette ai piedi dell’altare per fare la visita a Gesù Sacramentato, perché a chi ama Dio nulla manca.

  • Le prove

Quando le prove si susseguono con un ritmo così continuo che verrebbe da ribellarsi e la pazienza non avesse più motivo di esistere, la Missionaria si prostra dinanzi a Gesù Sacramentato, ed egli da quel silenzio le parlerà e l’aiuterà sempre. Sentirà quella parola confortatrice che le darà l’aiuto necessario per procedere con la stessa velocità con cui procedeva prima della prova.

È vero che ci sono stati o ci sono o ci saranno momenti della nostra vita simili a quelli di Giobbe, per cui verrebbe voglia di ribellarsi. Pensate, prima furono depredati i guardiani che pascolavano i buoi, le asine e i cammelli; poi ci fu un vento impetuoso che si abbatté sulla casa dove si trovavano i suoi figli, che morirono tutti; infine fu colpito lui stesso da una orrenda malattia, che lo portò ad essere cacciato fuori di casa dalla stessa moglie, che lo insultava, e rimase solo sopra un letamaio.

Verrebbe voglia di ribellarsi, ma la Minima non si ribella, come non si ribellò Giobbe, il quale, dopo aver perso i beni e i figli, disse: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, come a lui è piaciuto così è stato fatto, sia benedetto il nome del Signore!” (Cfr. Gb 1, 21).

Gesù dal silenzio dell’Eucaristia parlerà alla Minima e le darà l’aiuto necessario per procedere nella via della santità. Le dirà:- Ricordati che le prove di Giobbe ebbero un ritmo così continuo che sembrava che la pazienza non avesse più motivo di esistere. Però Giobbe rimase fedele e vide la fine delle prove e il trionfo concessogli da Dio per averle superate.

È Gesù che conforta; è Gesù che sostiene; è Gesù che aiuta; non andate da altri.

“Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l’uomo?” (Sal 118, 6).

“è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti” (Sal 118, 8).

Noi purtroppo, come fanno tutti, nella prova non prendiamo la via del Signore. Io vi dico questo, perché quando ci sarà la prova, non dovete andare dagli uomini, ma dal Dio con noi, l’Emmanuele, il Cristo, perché egli da quel silenzio vi parlerà, vi dirà la parola giusta, ma soprattutto vi darà la forza necessaria per superare la difficoltà e continuare a sperare nella salvezza.

  • La preghiera arida

La Minima va da Gesù Sacramentato anche quando non sente niente e non ha nulla da dire.

A volte si va a fare la visita a Gesù e non viene neppure una parola. Per la Missionaria nella preghiera non è necessario dire delle parole, basta trattenersi amorosamente ai piedi del Cristo.

Questo dovete fare! Non vi preoccupate se vi escono o non vi escono le parole, se dite o non dite; mettetevi ai Suoi piedi e la vostra presenza sarà una manifestazione d’amore.

La giornata della Minima sarà sempre sorretta da un amore senza misura per il Cristo, amore che ha attinto dall’Eucaristia. Nella visita a Gesù la Missionaria si abbandona nelle Sue mani senza misura, perché non ha detto nemmeno una parola, non ha messo nemmeno una condizione. Il tutto del Cristo è il tutto della Minima. Ella mette in pratica la preghiera dell’amore e dell’abbandono: “Signore sei venuto, mi hai chiesto tutto ed io ti ho dato tutto. Ti ringrazio perché la mia vita la riempi in maniera meravigliosa con il tuo amore. Sono colma molto di più di quanto potesse desiderare il mio cuore”.

“Signore, io mi abbandono a te, fa’ di me quello che ti piace, qualunque cosa tu voglia fare di me te ne ringrazio. Sono pronta a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio e mio tutto”.

Questi sentimenti si attingono ai piedi dell’Eucaristia, quando si va da Gesù e nella preghiera non esce nemmeno una parola e non si ha nemmeno un buon pensiero.

State pure dinanzi a Gesù come un marmo freddo e insensibile; l’essenziale è che vi tratteniate amorosamente ai Suoi piedi. Allora la vostra giornata sarà sempre sorretta da un amore senza misura per il Cristo, perché vi abbandonerete nelle sue mani con una confidenza infinita. Dite:               – Cuore di Gesù confido in te! Riprendo a camminare nel tuo nome.

conclusione

Amate pazzamente Gesù Sacramentato! Non uscirete mai dalla chiesa, dopo aver fatto la vostra visita a Gesù Sacramentato, senza aver ricevuto l’amore, e con l’amore tutto.

Se togliete alle anime consacrate l’Eucaristia, avete tolto tutto. La vostra fede si misura dall’amore all’Eucaristia. Se ogni giorno andate a visitare Gesù, significa che credete; se lo andate a visitare una volta alla settimana, la vostra fede è minima.

Il centro del cristianesimo è l’Eucaristia. Se crediamo all’Eucaristia vale la pena essere cristiani! Finché ci sarà un sacerdote sulla terra, ci sarà Gesù, vero Dio e vero uomo, presente in corpo, sangue, anima e divinità nel sacramento dell’Eucaristia. Io sono sacerdote per l’Eucaristia.

Una risposta a “Voglio stare con Te, per sempre – Gv 6, 35”

  1. Questa omelia la conosco bene….ma tutte le volte che la sento mi emoziona fino alle lacrime per il grande dono che abbiamo ma tante volte non ce ne rendiamo conto .Grazie Gesù

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