Solennità di San Francesco Di Paola – Mt 11, 25-30

Poichè il 2 aprile, giorno della nascita al cielo di San Francesco

cade sempre nella settimana santa,

l’Ordine dei Minimi ha preferito accogliere come data per i festeggiamenti del Santo

il 4 maggio, in ricordo della sua canonizzazione avvenuta il 4 maggio 1519.

Omelia alla Messa serale della festa di S. Francesco tenuta da P. Francesco Chimienti O.M.

Taranto, 2 aprile  1977

Per chi volesse recitare la liturgia delle ore in onore di San Francesco di Paola

S. Messa e liturgia delle ore in onore di San Francesco di Paola

I tre amori di S. Francesco

 

 

  1. Francesco ha amato la Vergine, l’Eucaristia, ma più di tutto il Crocifisso

 Francesco aveva delle devozioni? Sì. Era devoto alla Madonna, a Gesù Sacramentato; ma la sua più grande devozione era a Gesù Crocifisso, perché era eremita e la sua vita di preghiera la passava quasi sempre in una grotta dinanzi al Crocifisso. Anche quando fondava i Conventi si sceglieva delle grotte vicine, per pregare Gesù Crocifisso. Il suo professore era Gesù Crocifisso. Se capirò il Crocifisso capirò la Spiritualità Minima.

Gesù Crocifisso è il Dio che ha tanto amato il mondo da mettere la sua vita in croce. L’uomo era diventato nemico di Dio, si era allontanato da Lui, però dinanzi a Dio Padre, Gesù è diventato il peccato in persona. Ha detto al Padre: I peccati degli uomini me li prendo io! Così i miei peccati sono stati scaricati su Gesù. Ecco l’amore di Gesù: immolato, sacrificato, arrivato fino all’espressione più alta: dare la sua vita per noi.

Poiché Gesù è diventato il più grande peccatore, il più grande malfattore, avendo preso su di sé tutti i peccati, Dio l’ha condannato alla morte più ignominiosa, alla morte di croce.

Considerando questo, S. Francesco faceva penitenza. E poco prima di morire disse: Signore, mio Dio, abbi misericordia di me, miserabilissimo peccatore”.

  1. Francesco è stato il Santo dell’amore penitente

 Poiché Gesù è morto in croce per me e ha scontato soffrendo, così io devo scontare i miei peccati, facendo penitenza. Perciò S. Francesco è stato il Santo dell’amore, ma dell’amore penitente. Poiché vedeva che gli uomini si davano alla pazza gioia e bisognava che altri scontassero i peccati di questi uomini, come Gesù ha sofferto per gli altri, così S. Francesco ha fatto continuamente penitenza per sé e per gli altri.

La penitenza non piace a nessuno, invece S. Francesco ha preso di Gesù l’aspetto penitenziale e ha detto: Chi vuole fare penitenza deve venire dietro di me. I Minimi fanno penitenza per sé e per gli altri. è questo il loro compito nella Chiesa, perciò sono graditissimi a Dio.

conclusione

 Amate Dio, ma amatelo nei fratelli. Pagate di persona per i vostri fratelli. è questo il messaggio che S. Francesco ci lascia.