Non ti vedo, ma ti posso ascoltare, mio Signore – Es 19, 1-20

Es 19, 1-20 – Dio vuole essere creduto nei suoi rappresentanti

Martina Franca 23.07.1987

DIO è PRESENTE NEI SUPERIORI

(Es 19, 1-20)

 

Oggi mi fermo sulla lettura dell’Esodo, che parla della manifestazione di Dio sul monte Sinai sia a Mosè che al suo popolo. Vi darò due pensieri:

  1. Dio vuol essere creduto nei suoi rappresentanti

         “Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te»” (Es 19, 9).

Dio vuol essere creduto nei suoi rappresentanti.

         “Dio ha parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti” (Eb 1, 2).

Dio non parla a tutti, parla ai suoi rappresentanti, che sono i profeti e i superiori.

Dio parla a loro ed essi, in coscienza, debbono parlare a noi, però, anche se in coscienza non ci riferiscono il pensiero di Dio, noi sappiamo che il Signore supplisce con la sua onnipotenza divina alle loro deficienze, per cui il suddito che ubbidisce ha sempre la certezza di fare la volontà di Dio.

Dio ha manifestato la sua volontà e voi la conoscete attraverso la S. Scrittura, però durante la giornata ci sono tante cose che non entrano nel pensiero di Dio rivelato, per cui potete fare in un modo o potete fare in un altro modo. Sentite dentro di voi una voce, che per voi è la voce di Dio, e così agite secondo la vostra voce, cioè secondo la vostra volontà, ma vi guardate bene di andare a domandare al superiore il consiglio, perché sapete con altrettanta certezza che il superiore dirà il contrario di ciò che voi sentite.

Non vi potevo svelare gli inganni del demonio con più chiarezza di così.

Dunque due sono i mezzi che noi abbiamo sulla terra per conoscere la volontà di Dio: uno è la S. Scrittura e l’altro è la Chiesa con i suoi rappresentanti sulla terra, che sono i superiori. Al di là di questi due mezzi c’è solo la fantasia, c’è solo la pia illusione, c’è solo l’inganno del demonio.

Dio disse a Mosè: Io sto per venire verso di te, in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano sempre anche a te. Ciò che dici tu lo dico io, e ciò che tu non dici io non lo dico.

Voi invece vi guardate bene, anche se in questi giorni io sto ventiquattro ore su ventiquattro in questa casa, dal venirmi a domandare qualcosa. Tutte eseguono ciò che sentono, perché ciò che sentono è conforme alla propria volontà, mentre ciò che il Padre dirà è sempre difforme dalla propria volontà! E allora voi fate sempre la vostra volontà.

Dio nella sua infinita bontà e misericordia forse rivela a voi direttamente, nella preghiera la sua divina volontà? No! Dopo la preghiera voi vi alzate piene di egoismo, piene di amore di voi stesse, e dite: Sto facendo la volontà di Dio. Caricatura più grande di questa non ci poteva essere! Difatti sentite nel vostro cuore quella voce leggera leggera che vi dice:- Non potresti chiedere il parere del Padre? Rispondete:- Ma io già so la sua risposta, che è il contrario di ciò che sto facendo io. Io devo fare la volontà di Dio non quella del Padre!

Pensando di fare la volontà di Dio, andate a braccetto con don Peppino (il diavolo) e vi fate certi giri di valzer con lui!

  1. Chi si accosta a Dio deve purificarsi

         “Il Signore disse a Mosè:«Va’ dal popolo e purificalo oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista di tutto il popolo»” (Es 19, 10-11).

Quindi chi deve presentarsi dinanzi a Dio deve purificarsi; chi si accosta a Dio deve purificarsi.

Chi vuole ricevere una grazia, la chieda dopo che si è confessato. Comunemente si dice: – Vuoi una grazia dal Signore, una grazia da san Francesco, una grazia dalla Madonna? Prega e confessati.

Tutti quelli che vanno a Paola per chiedere una grazia a san Francesco, prima si confessano e poi chiedono la grazia a san Francesco.

Il pensiero di Dio su questo campo è, come dice la S. Scrittura, che nessuno si accosti a Dio se non si è purificato.

Essere purificato significa essere pulito nell’anima, essersi confessato, essere in grazia di Dio, senza il peccato mortale. Se siamo in queste condizioni il Signore è benigno verso di noi e la nostra preghiera è ascoltata.

Vi volete accostare al monte di Sion, al monte del Signore? Volete parlare con Dio? Volete ricevere delle grazie da Dio? La prima cosa che bisogna fare, perché l’ha detto Dio, è purificarsi, lavarsi, cioè confessarsi per presentarsi dinanzi a Lui senza macchia di peccato alcuno.

Poiché noi ci presentiamo a Dio ogni giorno e ogni giorno gli chiediamo qualcosa, ogni giorno dobbiamo purificarci.

         La purificazione comporta due concetti fondamentali: il primo è togliere quello che avevamo, cioè riconoscere il proprio peccato e chiedere perdono a Dio per il peccato commesso. Il secondo concetto di purificazione è fare il proposito di rimanere sempre lavati, cioè il proposito di cambiarsi e di rimanere sempre nella nuova situazione.

Cambiatevi, convertitevi e credete al Vangelo! L’opera della conversione, del cambiamento, poiché dobbiamo presentarci a Dio ogni giorno purificati nella preghiera, deve essere un atteggiamento continuo.

La purificazione comporta i due concetti di togliere il male e di fare il bene. E per fare il bene bisogna essere sempre impegnati a farlo, nonostante le diverse difficoltà; bisogna essere impegnati a cambiarsi continuamente, perché le passioni che stanno dentro di noi, o il mondo, o il demonio, ci vogliono far fare il contrario di ciò che Dio vuole che noi facciamo.

         CONCLUSIONE

1) Il primo libro della volontà di Dio è la Bibbia; l’altro libro della volontà di Dio sono i superiori.

2) Se vi volete accostare a Dio dovete essere sempre puri, cioè dovete stare continuamente in un atteggiamento di conversione, di cambiamento dal male al bene, dal bene al meglio, dal meglio al santo, al perfetto e al sublime.

Quello che ieri i Romani dicevano col termine “excelsior”, cioè “sempre più in alto”, deve essere il nostro proposito. Ogni giorno dobbiamo segnare una linea, ogni giorno dobbiamo andare verso il meglio, perché la vetta che ci attende è la carità perfetta di Dio amore.