Tu solo sei Buono – Es 16, 1-5.9-15

Es 16, 1-15 – Il bisogno dell’uomo

Fuggite la mormorazione Es 16, 1-11

da un’omelia di P. Francesco Chimienti

22.07.1981

LA MORMORAZIONE

(Es 16, 5. 9-15)

 

Ieri vi ho parlato della conversione, adesso incomincia il cammino del popolo eletto nel deserto, il cammino dell’anima dopo aver raggiunto la sponda di Dio e della grazia di Dio. Nella grazia l’anima deve camminare tutta la vita, fino a raggiungere la terra promessa: il paradiso.

Seguiremo questo viaggio dell’uomo attraverso il deserto del mondo. Non è un cammino tranquillo, ma irto di difficoltà.

  1. Il disegno di Dio è diverso dal nostro

La prima difficoltà che l’uomo incontra è questa: dopo aver raggiunto la libertà dei figli di Dio e aver lasciato la schiavitù del demonio, si accorge che il disegno di Dio su di lui è diverso dal disegno che egli ha fatto su se stesso.

Il dramma della vostra vita spirituale consiste in questo: prima avete detto di sì al Signore, avete lasciato il peccato, siete diventate sue figlie e avete incominciato a camminare. Però avete incominciato a ragionare non con la testa di Dio, ma con la vostra testa, per cui non avete intrapreso il cammino indicato da Dio, ma un cammino che vi siete preparate e vi siete fatte voi.

Colui che conduce l’uomo lungo il corso della sua vita è Dio, e Dio non cede questo compito a nessuno, anche se lascia l’uomo libero di accettare il suo disegno d’amore o di rifiutarlo.

  1. L’uomo entra in contrasto con Dio

Il contrasto consiste soprattutto nel non trovare l’accordo con coloro che Dio ha preparato come condottieri della propria vita.

Dio ha condotto e guidato il popolo dall’Egitto al deserto di Sin. Intendeva guidarlo fino al Sinai e dal Sinai fino alla terra promessa, ponendo come condottiero Mosè, il quale  eseguiva gli  ordini di  Dio

ed era il rappresentante di Dio presso il suo popolo.

Il popolo si trova in contrasto: fa un paragone tra ciò che aveva in Egitto e ciò che ha adesso nel deserto, tra coloro che lo comandavano in Egitto e tra colui che oggi lo comanda nel deserto.

  1. Il popolo non accetta il piano di Dio e mormora

Questa è la prima difficoltà ed è la più grave, perché la mormorazione fa tornare indietro, fa lasciare la sponda della grazia e fa ritornare alla sponda del peccato.

Il primo atteggiamento di chi è in contrasto con Dio è la mormorazione contro coloro che lo dirigono, contro coloro che Dio ha messo a capo come guide, come pastori, come condottieri: il Papa, i Vescovi, il Parroco, il vostro Direttore didattico, il Sindaco, il Padre.

Il Padre è un uomo messo da Dio come condottiero vostro nel cammino verso la terra promessa, verso la santità, verso il paradiso. È il rappresentante di Dio, colui che trasmette il pensiero di Dio e il volere di Dio a voi, colui che interpreta il volere di Dio nei vostri riguardi, colui che si assume tutte le responsabilità nella guida delle vostre anime.

La mormorazione è una peste. Mormorò Maria, la sorella di Mosè, e Dio le mandò la peste.

Il vero contrasto che esiste con Dio è dato dal fatto che Dio non segue la logica umana come noi. Dobbiamo riconoscere che Dio ci guida tramite i suoi rappresentanti, che sono i superiori; per voi è il Padre.

Se voi mormorate contro il Padre, sappiate che la mormorazione contro i rappresentanti di Dio, è mormorazione contro Dio stesso.

Questa è la prima difficoltà che voi incontrerete: il contrasto con Dio e la mormorazione. Accettate la via indicata da Dio e non mormorate, perché Dio sa quello che fa e sa dove vi conduce; a voi tocca accettare e compiere un atto di fede. Chi sta nell’Istituto e mormora contro il Padre si auto esclude, si mette fuori. Non si può stare nel popolo di Dio con la mormorazione.

         CONCLUSIONE

Vi do due consigli:

1) Quando avete da mormorare contro il Padre, non parlate tra di voi, ma fate un atto di umiltà, un atto di coraggio: andate da lui ed esponete a lui la vostra anima. È l’apertura di coscienza, che si chiama amore verso il Padre.

2) Se la mormorazione contro il Padre la fate tra di voi, fate del male alle sorelle: le scandalizzate, le uccidete; e fate del male anche a voi stesse: vi suicidate, vi uccidete, vi auto escludete fino a rimanere fuori dell’Istituto, fino a perdere la vocazione.

Fuggite la mormorazione come si fugge la peste.