Natale 02 01 2015 – Voce di uno che grida nel deserto – Gv 1, 19-28

Video dell’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

tenuta a Grottaglie il 2.1.2012

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Tu sei il Cristo

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da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

GESU’  TOGLIE IL PECCATO DEL MONDO

(Gv 1, 19-34)

Gesù

  • Dio promette il salvatore

Adamo ed Eva hanno peccato e Dio, nel paradiso terrestre, ha promesso che sarebbe venuto il figlio di una donna, e avrebbe tolto il peccato.

Da quel momento l’uomo non aveva diritto ad entrare in cielo, era escluso; sarebbe entrato nel cielo quando questo uomo, promesso da Dio nel paradiso terrestre, fosse venuto e avesse tolto l’ostacolo principale che è il peccato.

Attraverso i secoli Dio, per mezzo dei profeti, aveva mantenuto sempre viva la speranza della realizzazione di questa promessa. I profeti sempre lo avevano annunziato come l’uomo che doveva togliere il peccato, il Redentore, il Salvatore.

Finalmente l’atteso delle genti, Gesù, è venuto sulla terra.

  • Giovanni Battista rivela che Gesù è il Messia

Se Gesù avesse attraversato le vie della Palestina dicendo: “Sono io! Sono io!”, l’avrebbero preso per pazzo. Ci voleva una testimonianza esterna, cioè un altro, stimato da tutti gli abitanti della Palestina, che dicesse: è Lui. Ci voleva uno che fosse riconosciuto come profeta, come uomo straordinario mandato da Dio per preparare la venuta del Redentore, e che fosse lui stesso poi a dire: Non sono io, è lui il Messia.

Ebbene, le cose sono avvenute proprio così: Dio ha mandato un uomo straordinario, chiamato Giovanni Battista; di lui Gesù disse: tra i nati di donna non vi è stato un uomo più grande di lui. Giovanni Battista era il grande profeta che aveva scombussolato tutte le coscienze; battezzava sulle rive del Giordano. Tutti andavano da lui chiedendo perdono a Dio dei propri peccati. Lui diceva: Non sono io! Io sono una voce, un uomo che prepara la via del Signore. Egli è in mezzo a voi, ma voi non lo conoscete; nemmeno io lo conosco, ma c’è, poi ve lo indicherò.

Finalmente un giorno il Signore gli disse: fra poco verrà da te il Salvatore del mondo; verrà mescolato tra i peccatori; tu non te ne accorgerai, non saprai nemmeno tu che è lui, però io ti do un segno: l’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito, sotto forma di colomba, è colui che battezza in Spirito Santo, cioè è colui che toglierà il peccato dell’uomo, e salverà il mondo.

Giovanni battezzava sulle rive del Giordano, guardando negli occhi coloro che andavano per farsi battezzare. Finalmente arriva Gesù, lo battezza, i cieli si aprono, si sente la voce del Padre che dice: “Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. Poi vede lo Spirito Santo scendere sotto forma di colomba sulla testa di Gesù, e fermarsi su di lui.

Nessuno se n’era accorto, lui se n’è accorto, perché Dio glielo aveva detto. Anche se erano figli di cugini, non si erano mai visti. “è lui!”.

Il giorno dopo Gesù camminava lungo le rive del fiume Giordano, solo, senza apostoli, senza discepoli. Si era battezzato come gli altri, come uno dei peccatori, mentre non era peccatore; era colui che era venuto a togliere il peccato. Giovanni lo vede e dice: Eccolo, è lui, è il Messia, l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.

“Agnello di Dio” è una espressione usata dai profeti per indicare il Messia. Gli ascoltatori capivano questa espressione, perché leggevano la S. Scrittura; non facevano come noi che diciamo di sapere tutto di questo libro e non l’abbiamo mai letto, per cui non sappiamo niente.

San Giovanni dice: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” (Gv 1, 29). Si avvera così la promessa.

Gesù ha tolto il peccato al ladrone, alla peccatrice, alla Maddalena e a tutti gli uomini, e quel Gesù toglierà il peccato anche a te. La tua anima diventerà bianca come la neve, potrai avere un posto in paradiso non per merito tuo, ma per la misericordia divina.

Prima di partire per il cielo, Gesù aveva detto: Ci sono tanti posti in cielo, li ho preparati io, e quando sarà giunto il momento verrò e vi prenderò con me per portarvi dove sono io.

C’è quindi un posto per me in cielo, me lo ha preparato Gesù. Non ero degno di entrare perché avevo peccato, adesso Gesù mi ha tolto il peccato e posso entrare.

Conclusione

Io mi sono posto da più di un anno il problema del mio incontro con il Signore. Devo morire; entrerò in cielo? Perché sto vivendo? È un interrogativo che mi pongo sempre. Vivo per conoscere Dio, per amare Dio, per servire Dio?

Se vivete per fare questo, avete fatto tutto, altrimenti non avete fatto nulla. A che serve vivere trenta, quaranta, settanta, ottant’anni, se non ti salvi? A che ti serve guadagnare il mondo intero se perdi l’anima tua? A che serve farti bello, se non ti fai bello nell’anima? A che ti serve guadagnare il mondo intero, se perdi l’anima tua? A che ti serve godere, se sarai escluso dal godimento eterno?

Chi mi salverà? Sarò io con le mie opere buone? No, ogni giorno constato di essere peccatore; è una realtà che mi opprime, mi umilia, ma è la verità. Non passa giorno senza che pecchi. Questo mio peccato mi pesa, è un peso nella mia barchetta che mi porta a fondo. Chi mi salverà? Tu solo, o Signore, che per salvarmi hai lasciato il cielo e sei venuto sulla terra, e saresti venuto anche se sulla terra ci fossi stato solo io. Questa è una verità che mi consola e mi riempie di gioia. Ma io sono ancora più felice perché oltre ad esserci io sulla terra, ci siete anche voi. Ci salveremo insieme se crederemo che il Cristo è l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, e se ci metteremo in ginocchio e gli grideremo: Signore, pietà di me! Signore, lavami! Signore, purificami! Signore, salvami!