La Parola, tutto il resto…chiacchiere che il tempo cancella – Mt 5, 17-19

COME FARE PENITENZA

(Mt 5, 17-19)

 

“Chi trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli” (Mt 5, 17-19).

 

  1. Chi fa penitenza deve convertirsi

La Chiesa durante la quaresima conduce i suoi figli per mano e insegna loro a fare penitenza. Ogni giorno espone un’opera particolare o un aspetto particolare della penitenza.

A me piace parlare a voi di queste cose, perché noi siamo figli di san Francesco penitente. Noi siamo gli uomini della quaresima per tutta la vita, e voi, che siete terziarie, siete anche voi le donne della quaresima, quindi le specialiste della penitenza!

La parola penitenza vuol dire tante cose; una volta vuol dire una verità, una volta indica conversione, cambiamento di mentalità. Oggi la Chiesa sottolinea questo aspetto: chi fa penitenza deve convertirsi, deve cambiare. Chi rimane tale e quale non fa penitenza.

Ma qual è il mezzo per cambiare, sia l’anima mia, sia l’anima dell’altro?

 

  1. Il mezzo per convertirci e per convertire è la Parola di Dio

Se tu vuoi cambiare, devi cambiare come Dio ti dice; quindi lo devi ascoltare. Se vuoi cambiare gli altri devi annunziare il pensiero di Dio. Se l’ascolto cambio; se l’annunzio cambiano gli altri. Giustamente Papa Giovanni Paolo II, nell’esortazione apostolica: “Catechesi tradendae” dice che la Parola di Dio, deve prima convertire il predicatore, il catechista, poi deve convertire l’altro; perché se voi andate per convertire l’altro e voi non vi convertite, quello deve dire: Medico cura te stesso!

 

  1. Fa penitenza chi ascolta la Parola di Dio e la mette in pratica

Ecco quello che ci dice oggi Gesù: colui che insegna queste cose e le fa, è grande nel Regno dei cieli; colui invece che non le insegna o non le fa, è minimo nel Regno dei cieli.

Una forma di penitenza conversione è ascoltare la Parola di Dio. Io la chiamo conversione attiva e passiva, perché se l’ascolto mi converto io, se la do agli altri converto gli altri. Ma la situazione migliore è quella che dice il Papa, ma l’ha detto Gesù prima del Papa: Beati coloro che convertono se stessi, e beati coloro che dopo aver convertito se stessi vanno a convertire gli altri.

Come ci si converte? Ascoltando la Parola di Dio. Come si convertono gli altri? Annunziando la parola di Dio, il Vangelo.

Ascoltare la Parola è penitenza; annunziare agli altri la Parola è anche penitenza. Voi che mi state ascoltando, adesso state facendo una bella penitenza. Io che sto annunziando a voi questa Parola di Dio, anch’io sto facendo penitenza. Non c’è penitenza migliore dell’ascolto della Parola di Dio e della sua traduzione in opera, che si chiama conversione.

 

CONCLUSIONE

Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica.