Credete al Vangelo – I lunedì Mc 1,15

 

da un ritiro tenuto da P. Francesco Chimienti O.M. del 16.06.1974

 

GLI EFFETTI

DELLA CONVERSIONE

“convertitevi e credete al Vangelo”

 (Mc 1, 15)

Il vero aspetto della conversione è

  • rinunziare alla mentalità del mondo,

  • alla mentalità del demonio

  • e accettare la mentalità di Dio

 

Il vero aspetto della conversione è edificare un edificio sul terreno di Dio, ed edificarlo con le pietre di Dio.

Sono due edifici diversi: un edificio è costruito sul terreno del demonio e sul terreno del mondo, l’altro deve essere costruito sul terreno di Dio e con le pietre di Dio. Sono due cose diverse.

Pensate a una stessa verità. Il mondo dice: Beati i ricchi! Gesù dice: Beati i poveri!

          Se vuoi convertirti devi cambiare mentalità, devi cambiare sequela. Fino a ieri hai seguito: “Beati i ricchi”, hai detto: “Beati i ricchi” e ti sei comportato secondo questa mentalità; oggi devi seguire un’altra mentalità, quindi lasciare quella e prendere questa: la mentalità di Dio.

          La mentalità di Dio è mentalità di fede. Gesù ha detto: credete al vangelo.

Credere significa aver fede. Credere a che cosa? Al vangelo, alla parola di Dio.

Nessuno mai potrà cambiare mentalità o acquistare la mentalità di Dio, se non conosce la mentalità di Dio. E conoscere la mentalità di Dio significa leggere, studiare, meditare e poi mettere in pratica la parola di Dio. In altri termini, chi non legge la  S. Scrittura, non avrà mai la mentalità di Dio.

          Credere al vangelo significa leggere il vangelo, conoscere il vangelo. Ecco perché san Paolo diceva: Io reputo tutte le cose una perdita fuorché la conoscenza di Gesù, mio Signore. E tutte queste cose le considero spazzatura pur di conoscere Gesù.

Il fondamento della conversione è la parola di Dio, la conoscenza della parola di Dio. E la conoscenza della parola di Dio è la conoscenza di Gesù. Diversamente è una utopia, una chimera.

          Sulle rive del Giordano, san Giovanni diceva le stesse cose: Fate penitenza, cioè convertitevi, cambiate!

Andavano da lui i soldati e gli chiedevano:- E noi che cosa dobbiamo fare? – Non dovete rubare, dovete amministrare la giustizia, dare a ciascuno il suo!

Andavano gli usurai, e agli usurai diceva: Restituite quello che avete rubato prima di tutto, e poi non prendete di più di quello che vi tocca.

Alle peccatrici: Lasciate quegli amori che fino a questo momento avete amato illecitamente.

Chiediamo a Gesù:- Che cosa dobbiamo fare?

– Credete a tutto quello che io vi dico.

– E quali sono le cose che lui mi dice? – Beati i poveri, beati i misericordiosi, beati i pacifici, beati coloro che saranno perseguitati per la giustizia, coloro che hanno fame e sete di giustizia.

Bisogna cambiare il modo di pensare, ma per cambiare il modo di pensare, bisogna cambiare il cibo che ci dà i pensieri. I pensieri ce li danno, in modo particolare, l’ascolto dei discorsi e la lettura dei giornali, infatti voi siete esposte in una maniera particolare alla mentalità del mondo, perché vivete nel mondo, e tante volte senza volerlo ripetete le cose che dicono gli altri. Invece bisogna cambiare mentalità, vivere nella mentalità di Dio; ma per vivere nella mentalità di Dio bisogna ascoltare sempre quello che Dio dice.

          L’uomo di autentica fede è l’uomo che non trascura, ogni giorno, la lettura, la meditazione della parola di Dio, in modo che giorno per giorno può orientare la sua vita secondo questi dettami.

L’uomo che cambia, che si converte è quell’uomo che ascolta continuamente i discorsi di Dio, le parole di Dio, la mentalità di Dio.

Ecco perché Iddio è dovuto intervenire e dire: Tanto è distante il cielo dalla terra, tanto sono distanti le mie vie dalle vostre vie. Io penso diversamente da te, ecco perché le nostre vie non s’incontrano.

          Se ieri le mie parole erano discorsi frivoli, oggi dovranno essere discorsi di fede, discorsi di Dio, discorsi di salvezza. E il primo discorso è quello che si fa con Dio: la preghiera.

Ci sono due colloqui: uno con Dio, l’altro con gli uomini. Ora, quanto più stiamo a contatto con Dio, tanto più diamo Dio agli altri; quanto più stiamo a contatto con gli uomini, tanto più ci imbeviamo degli uomini e suppliamo Dio con l’uomo.

Ecco perché l’uomo penitente deve essere uomo di preghiera.

Questo è il carisma dei Minimi, noi realizziamo nel mondo il Cristo orante.

          Uno dei segni più evidenti della conversione è la preghiera.

Come facciamo noi a sapere che un uomo si è convertito, si è dato a Dio, cioè ha lasciato la sponda del peccato, la sponda del demonio ed è andato alla sponda di Dio? Se è un’anima che prega, se sta di più a contatto con Dio.

Quanto più si sta a contatto con Dio, più si è di Dio, più si ha la mentalità di Dio.

          Un altro aspetto della nostra conversione a Dio, della nostra penitenza, è l’ascolto della parola di Dio. Tanto è vero che la Chiesa ha detto di fare delle riunioni comunitarie sulla liturgia della parola. Ascoltare la parola di Dio e ascoltare il commento che fa il sacerdote sulla parola di Dio. Più ascolto!

La penitenza che la Chiesa ci consiglia è: la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio.

Quando una persona rifiuta di fare penitenza vuol dire che non si è convertita. Quando io do per penitenza il rosario o la visita a Gesù Sacramentato mi rispondono: “Padre, è troppo!”, non ci sono i segni della conversione!

Conclusione

A voi voglio dire questo: aprite il cuore,

fate entrare il vostro Dio. Perché più vuoterete il cuore di ciò che non è Lui, più Lui lo riempirà di se stesso. Buona conversione!