Dio ama la mia debolezza… – 1Cor 1, 26-31 – Mt 25, 14-30

Mt 25, 14-30 I talenti

Mt 25, 14-30 Alla fine del mio tempo…

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Oria 30.8.80

 

Dio ha scelto ciò che è stolto

per confondere i sapienti

(1 Cor 1, 26-31)

 

 

  1. Considerate la vostra vocazione

          Siamo arrivati all’ultimo giorno del nostro Corso di Esercizi Spirituali ed è il momento del ringraziamento. Il Signore ci ha chiamati e noi siamo venuti.

Si affollano alla mente tanti pensieri. Prendo lo spunto dalla prima lettera di S. Paolo ai Corinzi: “Considerate la vostra vocazione, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessuno possa gloriarsi dinanzi a Dio” (1 Cor 1, 26-31).

Siete state chiamate, quindi riflettete! S. Paolo fa una constatazione, che faccio pure io: nell’Istituto non ci sono molte sapienti, anzi io direi che non ce ne sono affatto! A Corinto, qualche sapiente c’era, qui non ce ne sono, senza offendere né me, né voi; non ci sono molti nobili, perché questo è il meraviglioso di Dio: ha scelto ciò che nel mondo è stolto, ha scelto ciò che nel mondo è debole, ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato, anzi ciò che è nulla, per confondere i sapienti, per confondere i forti e per ridurre a nulla le cose che sono.

 

  1. I pensieri di Dio non sono i nostri pensieri

          Nonostante questo mi diverto a vedere questo disegno di Dio. Nonostante questo, noi dobbiamo veramente affrontare il mondo e la Chiesa con la nostra missione e con le nostre idee! Non dovete credere che il Signore ci ha dato questo carisma e questa missione apostolica per divertimento o perché dobbiamo rimanere chiusi nel nostro guscio, senza affacciarci alle soglie del mondo e fare ciò che Lui vuole. Per carità! Dobbiamo confondere i sapienti! Quando mi domanderanno: quante lauree hai? Io risponderò: nessuna; ho solo la quinta elementare! E quelle che vengono appresso a me hanno la terza media e sono più dotte di me!

Ma Dio ci ha scelti perché dobbiamo confondere i sapienti. Noi andiamo nel mondo disarmati, cioè senza armi umane.

Vorranno vedere la nostra fortezza fisica e morale? Faremo vedere tutta la nostra debolezza fisica e morale.

Voi andate appresso a uno che è malato di gambe! Ma io dovrò camminare per le vie del mondo, anche senza gambe! Questo è l’assurdo di Dio. Dio fa così, perché deve confondere i forti, e soprattutto ha preso l’ignobile e il disprezzato per ridurre a nulla le cose che sono.

Guardando noi, nessun uomo deve poterci gloriare davanti a Dio. Prima di tutto non ci deve essere nessun atto di superbia da parte nostra; ma soprattutto gli altri, guardando noi, non devono dire che questi arrivano forti e carichi di doni umani, ma forti e carichi di doni divini e soprannaturali. In noi trionferà Dio, la sua grazia e Gesù Cristo. Quindi il canto della debolezza si trasformerà nel canto della fortezza.

Mi compiaccio di questa missione che il Signore ci ha affidato. Egli vuole l’esaltazione dell’umile, l’esaltazione del debole, l’esaltazione dell’ignorante!

 

  1. Dio ha bisogno della debolezza dell’uomo

 La nostra debolezza unita al Cristo, diventerà fortezza; la nostra ignoranza unita al Cristo, diventerà sapienza. Porteremo nel mondo la forza di Dio, la sapienza e la scienza di Dio, porteremo il tutto, che è Dio e che è la nostra forza.

I fattori umani e gli elementi umani non hanno nessun valore, per cui dobbiamo dire veramente: Grazie, Signore, che mi hai fatto grande, non perché ero grande, ma perché hai guardato l’umiltà della tua serva e adesso mi hai portato ai vertici della santità e, soprattutto dell’affermazione tua in me e nel mondo.

Con tanta umiltà affrontiamo la vita così come si presenta, senza nessuna pretesa, stando sempre all’ultimo posto, al servizio di Dio e dei fratelli; ma con Dio in noi.

Ringraziamo il Signore, che è l’autore di ogni bene, ma ringraziamo anche la Madonna che ha chiesto a Dio per me e per voi tanti doni. La Madonna ci segue sempre con tanta trepidazione, ci segue col suo amore, intercede presso Dio per noi! Credete a queste parole, perché è l’esperienza di ogni giorno. La Madonna ha gradito l’omaggio che le abbiamo fatto all’inizio degli Esercizi Spirituali di andare a trovarla a Massafra, così come ha gradito l’omaggio che le abbiamo fatto ieri di andare a trovarla alla fine degli Esercizi Spirituali.

Il modello autentico e vero della Minima è la Madonna. Vi vuole bene e vi segue con trepidazione, perché sa qual è la vostra missione, anche se non la conosciamo ancora. Sa quanto bene potrete fare nella Chiesa!

 

 

         conclusione

 Diciamo grazie a lei, e grazie a S. Francesco!

Io ho detto ad alcune di voi stamattina: Vi invidio, perché voi non avete niente da dire, non avete nessuna laurea, né un diploma. Esse sono le autentiche Minime. Le altre che hanno una laurea e un diploma devono diventarlo con lo spirito.

Esse sono veramente minime, cioè sono nelle condizioni di realizzare la spiritualità minima così come l’ha realizzata la Madonna. Infatti che cosa ha fatto la Madonna? Si alzava come vi alzate voi, lavava per terra, cucinava, puliva, accudiva il marito e il figlio. Anche voi fate così: accudite il fratello, la sorella, il papà, e non avete niente da dire dal punto di vista umano; però sappiate che queste cose fatte nell’umiltà e nell’uniformità assoluta alla volontà di Dio, vi fanno diventare sante.

La Madonna è la più grande creatura, non perché nella società o nel momento storico in cui lei è vissuta era la più grande delle donne. No, era una delle tante. La sua grandezza è dipesa dalla vita che ha vissuto in spirito di obbedienza, in uniformità alla volontà di Dio. Si è mantenuta in quello stato in cui Dio l’ha posta. Ecco perché io vi dico sempre: Accettate il posto in cui il Signore vi ha messo, perché questo è il segreto della sua santità! Accettatevi così come siete, perché questo è il primo atto di uniformità della vostra volontà alla volontà di Dio.

Il Signore ti ha posto in Via Roma, n. 10? Stai a Via Roma n. 10 con quel padre e quel fratello!

Ti ha posto in quella scuola? Accetta il tuo posto con santa umiltà e soprattutto in uniformità alla volontà di Dio, e poi fa’ il tuo lavoro per amore di Dio in modo che diventi preghiera.

Non trascurare però la preghiera vera! Vi dovete creare l’angolino, la grotta a casa vostra, dove potervi rifugiare. Dovete avere lì un crocifisso. Mettendovi ai suoi piedi, vedrete quanto bene e quanto amore vi ha voluto Gesù e quanto bene e quanto amore dovete volergli voi. Fatevi la vostra grotta! Se non ve la potete fare a casa vostra, fatevela in chiesa, dove nessuno vi viene a disturbare! Però nella giornata dovete sempre avere la vostra ora, le vostre due ore o tre ore di preghiera. Se lavorerete in uniformità alla volontà di Dio, non ci sarà pericolo di superbia.

Con la corona in mano dite sempre rosari. Noi ora non abbiamo altro da offrire al Signore che la preghiera e il nostro lavoro, quel poco di lavoro che facciamo e che offriamo al Signore così com’è.

Questa è la nostra spiritualità, questa è la nostra vita! Chi ci renderà grandi sarà Dio, non gli uomini; ma diamo loro la gioia, la felicità e la salvezza.