E’ la pienezza del tempo – Mt 1, 18

da un ritiro predicato da P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca 19 dicembre 2010

 

 IL NATALE:

“ECCO COME AVVENNE LA NASCITA DI GESU CRISTO”

(Mt 1,18)

 

 IV domenica di Avvento Anno A (Mt 1,18-24)

  1. L’umano nella nascita di Gesù Cristo
  2. Il divino nella nascita di Gesù Cristo
  • Le conclusioni pratiche di San Giuseppe e le mie poche riflessioni

 1. L’umano nella nascita di Gesù

 “Sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poichè era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, penso di ripudiarla in segreto” (Mt 1, 18-19).

Le tappe principali:

  • La situazione di Maria: è promessa sposa ma non è ancora andata a vivere insieme a Giuseppe, perché tutti facevano così. Maria intanto si trova incinta.
  • La decisione di Giuseppe: non vuole accusarla pubblicamente e decide di ripudiarla in segreto.

Questo è l’umano.

2. Il divino nella nascita di Gesù Cristo

“Maria si trovò incinta per opera della Spirito Santo”. Ci troviamo nel divino, nell’ordine della fede.

A Giuseppe “gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo»” (Mt 1, 20).  Questo è il divino.

La spiegazione del divino è Matteo che la dà:

“Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta”  (Mt 21, 4), il quale dice che Colui che verrà, nascerà da una vergine e sarà chiamato Emanuele: Dio con noi. Questo è il divino.

  • Le conclusioni di San Giuseppe e le mie riflessioni
  1.  Le conclusioni pratiche di San Giuseppe

“Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa” (Mt 1, 24).

Questo e umano, ma l’origine è divina, perché lui fa come gli ha ordinato l’angelo del Signore. Qui c’è fede: ha creduto alle parole che ha detto l’angelo e ha fatto come ha detto l’angelo.

Beata te che hai creduto alla Parola di Dio, disse S. Elisabetta a Maria SS., ma sono parole dette a tutti, cioè a tutti coloro che nelle proprie vicende umane accettano la soluzione di fede.

  1. Le riflessioni del Padre:
  2. Tutti gli elementi umani devono essere usati: fidanzamento, matrimonio, figli, amore, però devono essere usati nella sincerità e nella giustizia, perché anche l’umano è nelle mani di Dio.

“La mia vita è nelle Tue mani” (Sal 16, 5). Ora se la mia vita è nelle Tue mani, tutto ciò che faccio io, nella mia vita, è nelle mani di Dio.

Usare gli elementi umani nella sincerità significa nell’osservanza dell’ottavo comandamento: non dire falsa testimonianza. Qui è l’errore di tutti, compreso me e voi; gli elementi umani non li usiamo secondo l’ottavo comandamento. Ci raccomandiamo a questo, ci raccomandiamo a quell’altro, facciamo l’imbroglio, facciamo finta di… L’elemento umano deve essere usato nella sincerità, cioè non dire falsa testimonianza. Quindi io faccio l’assenza a scuola perché sono ammalato, ma se non sono ammalato, io a scuola devo andare. Dice: ma la legge dice che devo presentare il certificato, ho presentato il certificato, ma il certificato è falso.

Tutti gli elementi umani devono essere usati inoltre nella giustizia, cioè dando a ciascuno il suo, a Dio quello che è di Dio e all’uomo quello che è dell’uomo. Ecco perché io vi dico: “Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6, 33)

Cercare il regno di Dio, appartiene al divino. Ciò che appartiene a Dio deve essere di Dio, non deve appartenere all’uomo. Ecco gli errori madornali dei cristiani che mi circondano e anche di qualcuna di voi: si critica l’agire di Dio! Da quella fontana non può uscire che amore, perché Lui è Amore. Non dobbiamo insegnare a Dio come deve fare; questo è un assurdo.

Cercare il Regno di Dio e la sua giustizia è l’azione della Missionaria della Parola di Dio. La Parola di Dio sopra ogni cosa. Dietro la Parola di Dio veniamo noi. E l’umano? Tutto il resto, l’umano vi sarà dato; dovete credere però.

  1. Un altro elemento essenziale per capire l’opera di Dio è la fede

Con la fede si spiegano tutti gli altri elementi che non hanno una spiegazione umana. Se togliete la fede, la vita è impossibile, non è chiara. Gli stessi avvenimenti, con la fede si realizzano nella gioia; senza la fede, nella disperazione. Non capirete mai il Natale se non vi mettete da questo punto di vista. Questa famiglia che va a Betlemme, questo figlio che deve nascere, questa casa che non trovano, questa grotta che trovano, e stanno nella pace e nella gioia! Hanno avuto certo l’elemento divino: gli angeli che cantano: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli”; e anche l’umano: i pastori che arrivano, i Magi che arrivano, ma hanno creduto.

Accettate il piano di Dio; non lo modificherà nessuno. Gli stessi avvenimenti, con la fede ci fanno vivere nella gioia e nella pace; senza la fede, nella disperazione.

  1. L’uomo di fede è l’uomo completo

Solo quest’uomo capisce come avvenne la nascita di Gesù. Dovete avvicinarvi al presepe con la fede, perché senza la fede non capirete niente, né voi né coloro che vi circondano.

L’uomo completo crede e adora il mistero, perché tante cose non le capiremo. La fede è l’elemento fondamentale del tempo natalizio. Se volete capire tutti gli avvenimenti del Santo Natale, dall’Avvento fino all’Epifania, dovete avvicinarvi con una virtù che si chiama: Fede. E la fede deve dare questo frutto: l’adorazione.

Adorare! E nell’adorazione noi pieghiamo le ginocchia e non diciamo nemmeno una parola, perché qualunque parola guasterebbe tutto.

Credo e adoro! Sono i due sentimenti che il Padre e Mons. Motolese manifestarono quando in ginocchio a Betlemme contemplarono il luogo dove Gesù nacque, e il luogo dove si trova la mangiatoia, che è dei cattolici. Qui è stato deposto Gesù appena nato: Ti credo e Ti adoro!