Se hai coraggio, vai avanti e segui il Cristo! – V segno: la corona di spine

QUINTO SEGNO: La corona di spine

Gesù con la corona di spine vi consegna la mortificazione.  “E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi” (Gv 19, 2-3).  “Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo” (Mt 27, 27-30). Così parlano gli evangelisti di questo segno della passione di Gesù. Questa corona di spine, adesso, il Signore se la toglie dalla testa e la consegna a voi, non nel senso materiale, ma nel senso spirituale.  Gesù consegnandovi la sua corona di spine vi dice: Ti consegno la mortificazione! Quale mortificazione?

1.   La mortificazione nelle cose più care

Ti mortificheranno nelle cose che ti sono più care: essere cristiana, consacrata, minima; nel tuo apostolato catechistico, nella tua professione, nelle tue amicizie, nel tuo modo di pensare, di dire, di agire. Dice Gesù: Ti daranno delle grandi mortificazioni, così come le hanno date a me.  Io sono stato deriso come re, e sono veramente re. Mi hanno deriso dicendo: “Salve, re dei Giudei!”. Mi hanno fatto la genuflessione, dovuta al re e all’imperatore, ma per deridermi! Mi hanno messo nella mano la canna e, togliendomela, mi percuotevano il capo, mi sputavano e mi schiaffeggiavano. Io ti consegno questa mortificazione: ti mortificheranno nelle cose che ti sono più care.  Ti derideranno come cristiana. Ti diranno: Smettila!  Ti derideranno come consacrata! Non stimeranno la tua consacrazione a Dio come un atto di amore sublime dato al Figlio di Dio. Ti considereranno una frustrata, una donna che non è stata capace di conquistare un uomo!

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Ti derideranno nell’essere minima. Ti derideranno perché scegli sempre l’ultimo posto, perché vivi nel nascondimento, perché rinunzi a tutti gli onori.  Ti mortificheranno nel tuo apostolato catechistico. Ti diranno: I ragazzi che tu hai formato al catechismo non vengono più a Messa. Che cosa hai fatto?  Ti mortificheranno nella tua professione. Ti diranno: Sei una fallita, non capisci niente, non sai fare niente! I ragazzi si ribellano? Tu non sai fare lezione, perciò non hanno appreso niente.  Ti derideranno nelle tue amicizie. Questo già lo fanno i vostri parenti, quando vedono che le loro figlie ventenni hanno per amiche le cinquantenni, le quarantenni, le trentenni! Vi derideranno perché non avete amicizie maschili.  Vi derideranno e vi mortificheranno nel vostro modo di pensare. Diranno: Sei vecchia; non sei aggiornata!   Sarete derise nel vostro modo di dire. Vi diranno: Finiscila con questa Parola di Dio!  Sarete derise nel vostro modo di agire. Vi diranno: Non si agisce così! Non vedi che tutti fanno diversamente?  La derisione è una grande mortificazione! Gesù si è tolto dalla testa la corona di spine e l’ha messa sulla vostra testa e ha detto: Ti consegno la mortificazione! Accoglila in silenzio, perché quando mi hanno messo la corona di spine, io sono stato in silenzio, l’ho accolta in silenzio; mi hanno percosso sulla testa incoronata di spine e sono stato in silenzio; mi hanno schiaffeggiato, mi hanno insultato e ho risposto col silenzio. Il silenzio per la Minima è una virtù nascosta, ma sublime, eroica.

2.   La mortificazione dei sensi interni e dei sensi esterni, delle cose illecite e di quelle lecite

a. Ti mortificherai col digiuno e con l’astinenza dalle carni il mercoledì e il venerdì Il Cristo con la corona di spine vi consegna il digiuno, che consiste nel mangiare solo tre volte al giorno, non toccando più niente dalla colazione al pranzo, dal pranzo alla cena e dalla cena alla colazione seguente. Il digiuno che vi chiedo consiste nel mangiare soltanto nei tempi stabiliti e non al di fuori di quei tempi. Con la corona di spine il Cristo vi consegna l’astinenza dalle carni il mercoledì e il venerdì.  Il Signore vi ha consegnato una corona di spine e vi invita ad accettare la mortificazione liberamente e per amore.

b. Ti mortificherai nei sensi esterni e nei sensi interni Ti mortificherai negli occhi, non vedendo certi spettacoli. Ti mortificherai nell’udito, non ascoltando certi discorsi. Ti mortificherai nel tatto, non toccando certe parti del corpo.
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Ti mortificherai nel gusto, non mangiando certi cibi preferiti. Ti mortificherai nell’olfatto, non usando certi profumi costosi.  Ti mortificherai nei sensi interni: la fantasia e l’immaginazione, non ricordando per esempio le offese ricevute.

c.   Ti mortificherai nelle cose illecite, per non farle, e nelle cose lecite per offrire un sacrificio spirituale a Dio gradito. Per la Minima è norma di vita rinunciare a tutto ciò che piace. Noi non rinunciamo soltanto alle cose illecite, ma anche alle cose lecite e alle cose che ci piacciono, perché Gesù si è tolta la corona di spine e l’ha consegnata a noi. E poiché l’abbiamo accettata, dice: – Ti mortificheranno, e accetterai le mortificazioni in silenzio; –  ti mortificherai e lo farai per amore mio.

d.   Accetterai di mortificarti per tre fini: – per dominarti, – per non cadere nel peccato, – per riparare. Il primo aspetto della penitenza infatti è la conversione, il secondo è la mortificazione, il terzo è la riparazione. Il secondo aspetto del nostro carisma penitenziale: la mortificazione, si collega al primo aspetto: mi mortifico per non peccare; e al terzo aspetto: mi mortifico per riparare. Una volta che mi sono convertito e ho lasciato il peccato, non voglio ritornare più al peccato. Per non tornarvi, mi devo mortificare. Lo spirito deve dominare la materia, deve dominare il corpo. Se siete state crocifisse con Cristo, siete morte al peccato e con Lui dovete risorgere, per vivere nella grazia.  Il terzo fine per cui il Signore ci ha consegnato la mortificazione è la riparazione. Uso della mortificazione per non peccare, ma uso della mortificazione, sia quella che mi danno e sia quella che io faccio volontariamente, per riparare. E allora ti mortificherai per dominarti, per non cadere nel peccato, per riparare i tuoi peccati e i peccati degli altri.