Signore, non stancarti di incontrarmi … salvami! – At 22, 3-16

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

DIO HA ASPETTATO SAN PAOLO SULLA VIA DI DAMASCO

(At 22, 1-16)

 

In un discorso san Paolo racconta la sua conversione: “Mentre ero in viaggio, all’improvviso una grande luce dal cielo rifulse accanto a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. Allora io dissi: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stato stabilito che tu faccia” (At 22, 6-10).

 

  1. La conversione non ha luoghi e non ha tempi

             “Mentre ero in viaggio”

La conversione non ha luoghi, sappiatelo. Non è che se andate in chiesa vi convertite, se state a casa non vi convertite; se andate a Roma a fare il Giubileo vi convertite, se invece andate a S. Francesco de Geronimo non vi convertite.

Dio non ha luoghi. Vi prende dove voi non pensate: lungo il viaggio, per la strada, a casa, in chiesa, mentre leggete un giornale, mentre state ballando, mentre state vedendo la televisione, in viaggio verso l’eternità.

            “All’improvviso”

Dio non ha tempi, vi prende, dice la S. Scrittura, “all’improvviso”, quando non lo pensate nemmeno. Dio vi aspetta proprio in quell’angolo della vostra strada e in quel momento della vostra vita per dirvi qualcosa.

“All’improvviso”. Non ve l’aspettate! Questo è uno dei segni della volontà di Dio su un’anima. Può essere anche di notte, può essere di giorno, può essere a letto, può essere mentre mangiate.

Ripeto, Dio non ha tempi, può prendere l’uomo, e lo prende, all’improvviso, quando meno se l’aspetta.

 

  1. Dio interviene direttamente nella vita dell’uomo

             “Una grande luce rifulse accanto a me”

Dio comunica il suo pensiero per convertire un’anima attraverso una luce, dono dello Spirito Santo, che noi chiamiamo intelletto. Non è la luce degli occhi, è la luce dell’intelletto: capisci cose che prima non capivi, vedi cose che prima non vedevi. Sei stato sempre con quella persona, adesso capisci che non devi stare. Quel libro lo hai letto sempre, adesso capisci che non lo devi più leggere. Prima stavi sempre con quell’amico, adesso capisci che non devi, non puoi stare. Prima andavi in quella casa, adesso capisci che non devi andare. Prima andavi di domenica sempre a lavorare, adesso una luce improvvisa ti investe, e dici: ma che ho fatto, ho sprecato una vita, la domenica è di Dio , non vado più a lavorare. È una luce, è un dono dello Spirito Santo che ti fa vedere una cosa che prima non vedevi.

San Paolo aveva perseguitato i cristiani per anni, aveva preso tanti uomini e tante donne, li aveva portati in carcere ed era contento e felice. All’improvviso capisce che prendere i cristiani, gettarli in carcere, processarli e condannarli a morte è una cosa che non si deve fare.

Questa grande luce viene da Dio , la chiamiamo ispirazione, e non sappiamo dare una spiegazione. È un pensiero fisso, dite voi, che vi prende. Non ve lo siete procurato voi, né ve lo hanno procurato coloro che stanno attorno a voi. Voi dite: nessuno ha parlato, io stavo a casa mia e rattoppavo i pantaloni quando ho capito, ho sentito, ho visto.

            “Una voce”

San Paolo cadde a terra e sentì una voce. È una voce che vi ferma nelle vostre attività; è un’ispirazione che vi ferma, vi fa cadere a terra, non vi fa fare più niente. Dovete dar retta a questa ispirazione.

Dio si manifesta così, con l’ispirazione, con questa luce che vi fa vedere cose che prima non vedevate e poi con una voce. Dio parla. La voce di Dio è la S. Scrittura.

Adesso Dio parla a me tramite queste parole: che stai combinando?

Dio parla anche attraverso la parola dei superiori, attraverso la parola del sacerdote. Adesso io sto parlando a voi; Dio per mezzo di una sua parola vi può far capire cose che prima non capivate.

Nelle ispirazioni noi diciamo: sento una voce, ma voce non è. Questa invece è una voce vera, è la parola di Dio . è Dio che parla attraverso la sua parola, scritta nella S. Scrittura o attraverso la parola del suo ministro, del sacerdote, del catechista, di un amico, di una persona che ti sta vicino e ti dice: che stai facendo?

 

  1. L’uomo non può resistere all’azione di Dio

             “Che devo fare?”

Io capisco che quello che facevo è un male e che quindi devo cambiare, mi devo convertire; non devo andare più a lavorare di domenica; devo andare a Messa, devo pregare, devo prendere il Vangelo e leggerlo ogni giorno. Dio mi dice qualche cosa, ma sono disorientato, non so che fare. È quello che è capitato ad Alfonso Ratisbonne. Finita la visione ritornò nelle tenebre come era prima. Che è successo? È una cosa vera o è una cosa falsa? Ero io o sono stato ingannato? Questo avviene sia per lasciare il male, sia per fare il bene, sia per fare un bene superiore, migliore.

            “Alzati e prosegui per Damasco”

Alzati e va alla chiesa di S. Francesco di Paola, là troverai P. Chimienti e sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia. Lui ti dirà se l’ispirazione è vera o non è vera. Se è vera ti dirà quello che devi fare, perché Dio non ti dice quello che devi fare. Dio manifesta la sua volontà, ma poiché è purissimo spirito, facilmente gli uomini possono essere ingannati. Ciò che noi abbiamo sentito e abbiamo visto lo dobbiamo controllare per mezzo dei suoi rappresentanti che Dio ha messo sulla terra, i sacerdoti.

È quello che hanno fatto i Re Magi. A Gerusalemme, non avendo visto più la stella, sono andati dai sacerdoti a domandare che cosa dovevano fare. I sacerdoti hanno controllato e hanno detto: questa luce che voi avete visto è vera, è di Dio , veramente deve nascere il Figlio di Dio in questo tempo, qui in Palestina, a Betlemme. Andate a Betlemme, là lo troverete.

Se non c’è questo controllo possiamo essere degli illusi. Chi si fida di se stesso moltissime volte sbaglia. Dice san Paolo: fatevi controllare le ispirazioni, perché non tutte sono divine, possono essere anche demoniache, perché il demonio si trasforma in angelo di luce; ma non è Dio . Fatevi controllare da coloro che rappresentano Dio sulla terra, che hanno una testa, un cuore, un cervello, hanno dei libri, hanno studiato e vi possono dire: questo è giusto, questo non è giusto.

 

conclusione

Quando avete le ispirazioni non le sciupate e non le disprezzate, ma controllatele, riferitele ai superiori, al confessore, al sacerdote. Se sono di Dio piegate la testa, anche se vi costa fare dei sacrifici accettateli e fateli, perché c’è la salvezza, c’è la santità. Questo ha fatto san Paolo e questo dobbiamo fare noi.