Trasfiguriamo ogni nostra azione – Mt 17, 1-9

da un ritiro tenuto da P. Francesco Chimienti O.m.

La scala

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Gesù con la scala vi consegna l’offerta di sé e delle proprie cose a Dio.

La scala è servita per salire e scendere dalla croce il corpo di Gesù.

Dice San Luca: “Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra” (Lc 23, 33).

Si suppone che anche con Gesù è avvenuta la stessa operazione che avveniva con tutti i delinquenti. Il delinquente portava il palo trasversale sul luogo della crocifissione, mentre la verticale vi era stata fissata precedentemente.

I soldati inchiodavano le mani sulla trasversale portata dal malfattore, poi con la scala e con una fune facevano una specie di carrucola e sollevavano il corpo del condannato, fino ad inchiodare o a legare con una fune la trasversale sulla verticale. Poi inchiodavano i piedi.

La scala perciò si suppone, anche se gli evangelisti non ne parlano.

L’evangelista Marco dice:

            “Informato dal centurione, (Pilato) concesse la salma a Giuseppe (d’Arimatea, che era andato a chiederla). Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro” (Mc 15, 45-46).

La scala che è servita per salire il corpo di Gesù sulla croce è servita anche per farlo scendere dalla croce per poi deporlo nel sepolcro.

Ora Gesù vi consegna la scala e vi dice: Con la scala io ti consegno il mezzo per salire a Dio e per scendere da Dio agli uomini:

 

 

 

  1. Per salire a Dio
  • Santificherai tutte le azioni della tua giornata e della tua vita attraverso l’offerta di te stessa a Dio

 

  • Accetterai tutto e offrirai a Dio te e le tue cose per la salvezza delle anime.

Tutto è scala per salire a Dio, a condizione che si accetti e si offra.

Nella vita di ogni giorno anche le piccole cose hanno un grande valore: un contrattempo, una noia, una tristezza; tutto è scala per salire a Dio.

 

  • Salirai a Dio con la retta intenzione

La rettitudine di intenzione indirizza a Dio ogni azione.

 

  1. Per scendere da Dio agli uomini

Tutto è scala per scendere da Dio agli uomini. Tutto si trasforma in benedizioni di Dio agli uomini.

Quei meriti che si ottengono per mezzo dell’offerta nella salita, poi discendono e diventano monete valide per ottenere tutte le grazie da Dio, per pagare tutti i debiti propri e quelli dei fratelli.

Gesù vi dice: Salirai a Dio con la retta intenzione; scenderai ai fratelli con le benedizioni di Dio e con i meriti guadagnati presso Dio. Tutto si trasforma in benedizione.

Giacobbe, nel deserto, quando si fermò scoraggiato perché era inseguito dal fratello Esaù che lo voleva uccidere, vide una scala che partiva dalla terra e arrivava al cielo. Da quella scala  salivano e scendevano gli angeli.

Con l’incarnazione del Verbo, del Dio fatto uomo, tutto è stato santificato da Cristo, per cui, tutto ciò che facciamo e tutto ciò che diciamo e pensiamo è santo per Cristo.  Non esiste nessuna azione indifferente; se mettiamo la rettitudine d’intenzione, tutto diventa santo.

C’è l’intenzione attuale, l’intenzione abituale e l’intenzione virtuale.

L’intenzione attuale è quella che sempre vi ho consigliato, per ottenere il massimo del merito in ogni azione, perché volta per volta diciamo: Signore, te l’offro! Lo faccio per te e per amore tuo. La faccio alla presenza di Dio, nel migliore dei modi e per amore.

L’intenzione abituale invece è quella messa al mattino con l’offerta della giornata, e non ritirata durante la giornata, ma possibilmente rinnovata qualche volta. Per quella intenzione che ho messa al mattino, tutte le azioni vengono ad essere santificate, ma non hanno l’intensità del merito dell’offerta attuale.

L’intenzione virtuale  è quella messa una volta e non ritirata mai; può durare una intera vita. Basta dire una sola volta: Io intendo nella S. Messa pregare per la mamma defunta, per il papà defunto, che tutte le volte che ascoltate la Messa, anche se non mettete questa intenzione, voi offrite i meriti di Gesù in suffragio di quell’anima, per la quale una volta avete detto di voler sempre pregare.