Perle nelle nostre mani….

NON SCANDALIZZATE QUESTI PICCOLI
(Mt 18, 6)

Queste parole Gesù questa sera le dice a noi: “Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt 18, 6).

  1. Gesù ama i bambini

Gesù vuole bene ai bambini, più bene di voi che siete i genitori.
Sono monaco, come vedete; ho girato tanti conventi ma mai ho avuto un’esperienza così dolorosa come quella che ho tuttora a Taranto: i genitori non mi portano i bambini in chiesa. Mai nella mia vita avrei potuto pensare questo. In tante altre città i genitori, riprendendosi i propri figli, dicevano: magari ve li prendete per tutta la giornata. A Taranto, tanto quanto: Padre, buongiorno! Buonasera! A che ora? Quando si fa la prima comunione? Il mio pensiero possono sentirlo un mese prima, ma dopo la Prima Comunione non lo sentono più. Ma figli miei carissimi, Gesù non ha formato dei delinquenti. Noi formiamo i delinquenti! Se togliete Dio dal cuore dell’uomo formate dei delinquenti. Mettete Dio nel cuore dell’uomo e avrete un santo, o se non riuscite a fare un santo certamente avrete fatto un galantuomo.
Voi che mi ascoltate siete tutti dei galantuomini perché avete Dio nel cuore.
Togliete Dio dal cuore degli uomini, diventeranno dei lupi. Miei cari genitori che mi ascoltate, lo dico a voi, non per voi, perché siete galantuomini, ma perché lo diciate agli altri: tengo dodicimila anime, ma solo mille e cinquecento mi ascoltano; gli altri verranno quando morranno, anzi devo andarli a prendere io, perché loro non possono più venire.
Ascoltate quello che vi dice un sacerdote col cuore lacerato: non potevo mai immaginare che mentre quei genitori andavano da Gesù e dicevano: Maestro, benedici i miei bambini!, adesso questi genitori li prendono e li ritirano dalle mani del sacerdote, dalle mani di Gesù. Non avrete dei santi. Piangerete e piangeremo duramente! Il Signore permette che sbattiamo la testa contro il muro perché dopo torniamo e diciamo: Signore, ho sbagliato.

  1. Gesù difende i bambini

Chi scandalizza un bambino è meglio per lui che si prenda una macina da mulino e si vada a gettare in mare. Non è che dobbiamo andare a gettarci in mare, ma per dirci quanto Gesù stima l’innocenza dei bambini.
Mio padre era un contadino, per questo mi piace andare in campagna ogni giorno, ce l’ho nel sangue. Io sono orgoglioso di mio padre, analfabeta, contadino, povero, non poteva infatti nemmeno darmi un letto, ho dormito in una cassa fino a undici anni. Poveri sì, ma mi hanno insegnato l’onestà. Non è la ricchezza che rende grandi e onesti i vostri figli, è l’amore di Dio. Mio padre non ha mai permesso ai miei fratelli che in casa da una stanza all’altra si andasse senza calzoni, o che uno dicesse una parolaccia, non dico la bestemmia, avrebbe preso l’accetta. Una parolaccia non l’ho mai sentita né lo permetteva agli altri. Noi adesso proiettiamo dei films; pensate che non possiamo trovare un film senza parolacce, ma parolacce che io non ho mai sentito nella vita. E voi le dite a casa vostra dinanzi ai bambini; fate i discorsi dei grandi, parlate di aborto, di pillola, di matrimonio, di tradimento. Dinanzi ai bambini prima di tutto le parolacce non le dovete mai dire, e simili discorsi non li dovete mai fare. Sapete come ha detto san Paolo, e prima di lui lo ha detto Gesù: chi dice parolacce non può andare in paradiso.
La società si è organizzata in una maniera tale da togliere Dio dal cuore dell’uomo, togliere il pudore dal cuore della donna e dei bambini.
Io credo in Dio, credo nel vangelo; voi credete in Dio e nel vangelo, dobbiamo reagire, non possiamo permettere che questo fango debba travolgerci, dobbiamo unirci insieme. Non dobbiamo permetterlo. Con la stessa sfacciataggine, con lo stesso coraggio, con la stessa fortezza, noi dobbiamo difendere i nostri principi cristiani. Non abbiate paura di nessuno, abbiamo la forza di Dio. Questi tali invece credono che Dio non esiste.

  1. Gesù ama i bambini di un amore immenso, di un amore di tenerezza

Vi vorrei far vedere tutte le frasi che ha detto Gesù nei riguardi dei bambini; direste: Che tesoro! Solo riferendosi ai bambini Gesù ha detto che vedono la faccia degli angeli che stanno in paradiso. Hanno l’innocenza; hanno Dio nel cuore; attirano le benedizioni di Dio. Il tesoro più grande che voi avete a casa vostra sono i vostri figli.
Voi dite: Padre, questi bambini sono cattivi! Io vi dico: non dite così, perché i veri cattivi siete voi, non sono loro. Magari fossi cattivo come i vostri bambini, sarei un grandissimo santo. Anche voi, se foste cattivi come loro, sareste dei santi. Noi siamo i cattivi, loro attirano le benedizioni di Dio. Gesù difende questi bambini e di loro dice: chi scandalizza questi bambini che credono è meglio che si metta una macina da mulino e si vada a gettare in mare.

CONCLUSIONE

Amateli i vostri bambini, difendete i vostri bambini, portateli a Gesù. Domenica scorsa abbiamo iniziato il catechismo. Erano trecento, me ne mancavano novecentocinquanta; me li volete dare questi bambini? A scuola li mandate, perché non devono venire in chiesa per conoscere Gesù, amare Gesù, servire Gesù? Imparate a rispettare voi Dio, perché l’ubbidienza a voi viene solo da questo comandamento: se esiste Dio, possono ubbidire a voi, ma se Dio non c’è non possono ubbidire nemmeno a voi.
Salviamoli questi bambini, salviamoli questi giovani. Li salveremo dando loro Dio. Chi ha Dio è galantuomo, chi non ha Dio purtroppo non può essere galantuomo, non può avere le mani pulite. È Dio che trasforma le anime, è Dio che santifica, è Dio che cambia il cuore dell’uomo, è Dio che da lupo lo fa diventare pecora, è Dio che cambia l’uomo da peccatore in un santo. Non saranno mai gli altri, ma Dio e solo Dio.
Datemi i vostri bambini, ma soprattutto dateli a Gesù, perché Gesù li vuole e vuole farli santi per santificare voi. Non c’è niente di più bello di avere una giovinezza santa; l’avvenire della Nazione è assicurato. Aiutiamolo questo Gesù a salvare questa Nazione che si chiama Italia; non la potrà salvare, se noi non lo aiuteremo.