Eccomi, Signore! – Lc 1, 26-38

Immagineda un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Franca, 11.05.1972

LA RISPOSTA DELLA VERGINE

ALL’ANNUNZIO DELLA SUA MISSIONE

(Lc 1, 26-38)

  • Il saluto dell’angelo

 Il saluto dell’Angelo è la preparazione alla missione a cui era chiamata Maria SS.

“Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. È un saluto veritiero, non è lusinghiero soltanto per accattivarsi la benevolenza di questa creatura.

Maria SS. era stata destinata a compiere una missione, la missione della maternità divina, non ha avuto altre missioni.

Poiché doveva essere la madre di Dio, Dio l’ha preparata riempiendola di ogni grazia; da ciò l’immacolato concepimento di Maria. Lei è la nuova Eva.

Eva fu creata ed ebbe tutte le grazie di carattere preternaturale, soprannaturale e naturale. Maria SS. è stata creata, e pur venendo nel filone della generazione del peccato originale, perché lo contraggono tutti coloro che nascono da donna, lei dall’eternità è stata preservata, come eccezione, in vista dei meriti del suo Figlio. È stata riempita delle stesse grazie di cui era stata riempita Eva, perché destinata ad una missione altissima da Dio. Lei non lo sapeva, lo saprà adesso; ma Dio aveva preparato ogni cosa per l’esplicazione di questa missione.

“Il Signore è con te”, tu sei la beniamina di Dio, sei la piena di grazia, sei la privilegiata, la prediletta.

Dicendo questo Dio non offende nessuno dei suoi figli. Voi lo sapete, in ogni famiglia il papà ama in modo particolare un figlio, ma nessuno dei figli rimane offeso perché l’amore del padre di predilezione non toglie mai niente agli altri figli. Questa stessa verità ce l’ha insegnata coi fatti Gesù. Egli ha avuto il suo prediletto, Giovanni l’evangelista, ma non ha tolto niente agli apostoli.

La Madonna è la prediletta di Dio. Dio l’ha guardata con un occhio speciale e l’ha preparata ad una missione speciale che lei non conosceva, ma che Dio conosceva.

Colei che doveva dare l’autore della grazia è stata preparata nella grazia. Maria SS. è stata tutta un dono di Dio in vista dei meriti infiniti di Gesù. La prima creatura redenta da Gesù è stata Maria SS., perché è stata redenta non dopo aver commesso il peccato, ma prima che lo commettesse, in previsione della missione che doveva compiere.

Dovendo essere la mamma del suo Figlio, è naturale che Dio la preparasse in una maniera tale da trovare in lei le sue compiacenze. Se io avessi potuto prepararmi la mamma, me la sarei preparata veramente come la migliore delle creature. Dio ha avuto questa possibilità e se l’è preparata come la migliore delle creature, per cui non c’è niente di bello e di grande, in una creatura oggi, che non sia in Maria SS. In lei si racchiude tutta l’umiltà, come è racchiusa in Gesù. In Gesù a titolo proprio, in lei in virtù dei meriti di Gesù Cristo.

 

  • La risposta di Maria santissima

 “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38).

In questa risposta io vedo tre atteggiamenti che rivelano quella virtù che si chiama disponibilità assoluta e che è il fondamento della docilità esteriore.

  1. “Eccomi”

 è la prontezza della risposta della creatura al suo Dio. Sarebbe interessante fare uno studio comparato, e trovare nella Bibbia tutti gli episodi dove si risponde con “Eccomi”.

“Samuele, Samuele!”. “Eccomi!”. Non discute, è pronto, ma per avere la prontezza ci vuole la disponibilità.

Eccomi! Non si discute!

Dio, l’artefice di ogni cosa, è lui che ci affida la missione, che dobbiamo compiere sulla terra, non è nostra, non ce la facciamo noi. Noi la troviamo un giorno della nostra vita, perché Dio ce la fa vedere chiara.

La missione Dio ce la fa conoscere nel tempo, ma ci ha preparati dall’eternità; ci ha preparati tanti anni prima di manifestarcela. La risposta della creatura intelligente è: Tu sai tutto, tu puoi tutto, tu hai preparato tutto; io chi sono per dirti: Signore, hai sbagliato?

Tutte le volte che leggo la conversione di Paolo, rido alla risposta di Anania. Il Signore aveva detto ad Anania:- Va’ alla via stretta, a casa di Giuda, troverai un certo Saulo, è cieco, imponigli le mani, battezzalo. Anania risponde:- Signore, ma tu non sai chi è Saulo? E al Signore, che non sapeva niente, dà delle notizie freschissime, gli dice: a Gerusalemme s’è fatto dare il lasciapassare, per poter imprigionare tutti i cristiani! L’Onnisciente non sa, deve essere edotto da Anania!

Il Signore risponde: L’ho scelto per una missione, l’ho scelto per essere apostolo in mezzo alle genti. Tu vai là, fa’ quello che ti dico io e stai zitto!

  1. “Eccomi, sono la serva del Signore”

 Ci vuole prima di tutto prontezza e poi umiltà. Ecco la nostra spiritualità! Noi siamo alla scuola della Madonna, perché la Madonna è stata la prima serva, quindi la prima umile; è stata la prima creatura che è stata al suo posto. Poiché si considerava serva dinanzi a Dio era disponibile a tutto.

Umiltà è stare al proprio posto. Diceva san Paolo: “Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi” (Rm 12, 16).

Se c’era una creatura che poteva farsi un’idea, non dico troppo alta, ma alta di se stessa, era la Madonna. Era la Madre di Dio, privilegio singolarissimo, unico, altissimo; era la piena di grazia! Ebbene, la risposta della Madonna è l’autentica risposta di una creatura semplice: “Sono la serva del Signore”, non la padrona del Signore, nemmeno la madre del Signore. La divina maternità era una missione che Dio le aveva affidato; ma lei ha continuato ad essere la creatura di Dio, la serva di Dio. La missione non le aggiungeva niente, era qualche cosa di posticcio, una cosa a cui il Signore l’aveva destinata, ma lei continuava ad essere la serva del Signore.

  1. “Avvenga di me quello che hai detto”

 Umiltà, prontezza, e adesso docilità assoluta: Fa’ di me quello che tu vuoi!

La vera grandezza della Madonna, me lo dovete permettere, non è l’essere stata concepita senza peccato originale, non è l’essere stata vergine, né madre di Dio, ma è l’aver detto: Io sono la serva del Signore, si faccia di me secondo quanto tu hai detto.

La grandezza della Madonna è consistita nella docilità, nell’ubbidienza, nel sincronismo tra la volontà di Dio e la sua volontà, perché era disponibile di giorno e di notte, perché il Signore può chiamare anche di notte; disponibile sempre, quando le cose vanno male e quando le cose vanno bene, quando sono secondo il proprio giudizio e quando sono contrarie.

La Madonna aveva un programma, quello di essere vergine. Il Signore le dice che deve essere mamma e che la sua esistenza dev’essere legata a questa maternità; deve seguire questo Figlio fino a quando muore e fino a quando sale al cielo. Accetta il piano di Dio.

Poiché questo Figlio lascia sulla terra gli altri figli, questa mamma deve custodire anche la Chiesa. È madre di Gesù e del corpo mistico di Gesù che è la Chiesa, quindi Madre della Chiesa. Fino a quando la Chiesa non è diventata adulta, la Madonna non è salita al cielo.

conclusione

La disponibilità è il fiore più delicato dell’umiltà.

La disponibilità deve essere la caratteristica specifica vostra, oltre a quella della carità, perché noi siamo sempre all’ultimo posto, e non ci muoviamo fino a quando il Signore non ci porta o di qua o di là. Tutti gli altri posti che noi prendiamo, prima dell’ultimo sono sempre posti indebiti. La Madonna lo ha capito benissimo e ha detto: Io sono la serva; farò la mamma di Dio, ma il mio posto è essere serva!

Vi auguro di saper dire ogni giorno: Signore, fa’ di me quello che vuoi!

A parole siamo capaci di dirlo, soprattutto perché non sappiamo che cosa ci chiederà; ma a fatti è difficile; incominciamo a porre delle condizioni.

No, farò quello che tu vuoi, non discuto! Prima ho discusso, perché volevo conoscere la missione che tu mi affidavi, ma poiché la missione me l’hai affidata, basta: fa’ di me quello che vuoi. Sappiatelo dire, è la cosa più bella che ci possa essere.

Nel quadro che mi regalarono i giovani di Corigliano c’è la Madonna che tiene il suo bambino tra le braccia. Com’è bello! Lui sta proprio accoccolato tra le braccia della Madonna, spensierato che dorme tranquillo. Così dovremmo essere noi tra le braccia di Gesù, tra le braccia di Dio: tranquilli, c’è Lui che ci porta!

Cosa sarà di noi? Gesù è tranquillo. Se deve morire in croce o non deve morire in croce, non gli interessa.

Il Signore è tanto buono che queste cose ce le fa vedere un giorno dopo l’altro, non ce le fa vedere tutte in una volta; e volta per volta ci dà la grazia per eseguire quello che Lui chiede a ciascuno di noi.

Siate disponibili, è la virtù dei Minimi, quella di stare a disposizione di Dio. Ma quando il Signore ci chiama, diciamo come la Madonna: Eccomi!