Giuseppe, dono di Dio agli uomini

Da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M

SAN GIUSEPPE

LA MINIMA AMA IL SILENZIO, IL NASCONDIMENTO E LA VITA DI FEDE

Il Vangelo di Matteo… […]

Nessuno capirà mai Giuseppe.

I. SAN GIUSEPPE NEL Mistero […]

II. LE TRE VIRTÙ DI SAN GIUSEPPE FATTE PROPRIE DALLA MINIMA: IL SILENZIO, IL NASCONDIMENTO, LA VITA DI FEDE

1. Il silenzio

Tutta la vita di relazione di San Giuseppe con Maria Santissima e Gesù è una vita di silenzio: opera ma non parla mai. Nemmeno in questa pagina di Vangelo dove si parla di lui e del suo dramma c’è una parola di Giuseppe. Ci sono le parole degli altri, ma non di Giuseppe. Egli ascolta ma non parla. Alla luce di questo luminoso esempio agisce la Minima: fa silenzio di sé, dei suoi problemi e di quelli dell’Istituto. Quando farete questo silenzio servirete Dio da minime e vedrete le meraviglie di Dio.

a. Quando la Minima fa silenzio di sé Dio la esalta

Io ho assistito a questo episodio riguardante un mio confratello, bravissimo, che non ha mai detto a nessuno che lui scriveva libri. Un giorno un devoto di San Francesco, venuto a sapere che aveva scritto un libro, lo comprò, lo lesse e poi uscì in questa espressione: È un uomo di valore che si impone all’attenzione dei letterati, ma non si è fatto mai notare, non ha mai detto niente a nessuno! La gloria che lui ebbe, e la stima che produsse in quest’uomo e in tutti coloro che lo ascoltavano, fu immensa. L’umile è sempre esaltato! Chi non parla di sé è certamente umile; chi non parla delle sue cose è certamente umile. Chi parla di sé, delle sue cose, dei suoi problemi non è umile. Forse parla per essere consolato, ma l’unica consolazione l’avremo da Dio. Chi parla di sé è certamente superbo. Considerate l’esaltazione di Gesù, il quale “umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome” (Fil 2, 8-9). L’esaltazione dell’umile è totale!

b. Quando la Minima fa silenzio di sé attua il meraviglioso piano di Dio

Dio su ciascuno tiene un piano, ma si realizza solo se l’uomo si mette al secondo posto e lascia il primo posto a Dio. Se si mette al primo posto, lo guasta soltanto, ma non lo fa attuare.

c. Quando la Minima fa silenzio di sé serve maggiormente Dio

Chi vuole servire Dio deve essere umile, perché chi parla di sé è superbo. Il Signore non si serve dei superbi per l’attuazione dei suoi piani, si serve sempre delle persone umili. Ricordate le parole di San Paolo: Dio ha scelto l’ignorante per confondere il dotto, il debole per confondere il forte, il nulla per ridurre a nulla tutte le cose che esistono, perché se ci dobbiamo vantare, ci dobbiamo vantare solo nel Signore.

d. Quando la Minima fa silenzio di sé si esercita nell’umiltà, virtù gradita a Dio

Il Signore ha guardato l’umiltà della sua serva, ha cantato la Vergine, e mi ha fatto grande Colui che è potente. Vi consegno la prima regola di vita: il silenzio. Mi sono sempre pentito di aver parlato, mai di aver taciuto.

2. Il nascondimento

Tutta la vita di relazione di San Giuseppe con Maria e con Gesù è una vita di nascondimento, unito al suo silenzio. Giuseppe vive accanto a questi due grandi personaggi: Gesù, figlio di Dio, e Maria Santissima, madre di Dio; ma come se non ci fosse. Fa tutto. Tutti lo vedono, ma ne ssuno si accorge di lui. La vita di Giuseppe è una vita di nascondimento, non perché si va a nascondere in una grotta, ma perché fa quello che deve fare, senza dire niente a nessuno. È così discreto che nessuno si accorge della sua presenza. È quello che hanno detto di una missionaria quando è morta: faceva tutto ma nessuno si accorgeva di lei. La Minima quello che deve fare lo fa, sia che gli uomini la notino sia che non la notino. È Dio che porta il suo agire alla ribalta. Alla luce del luminoso esempio di San Giuseppe agisce la Minima. Vi consegno il nascondimento come regola di vita perché noi non saremo mai noti, né alla Chiesa, né agli uomini, se non viviamo nel nascondimento. San Giuseppe agiva come dovete agire voi: fare, ma senza suonare né campanelli, né campane. Sarà Dio per mezzo di altri a farci realizzare quello che deve realizzare tramite noi. San Francesco ha fondato la Congregazione degli eremiti perché Dio lo ha voluto. L’ha fondata a Paola, ma per essere Congregazione doveva diffondersi in Calabria e nel mondo. Ma lui si è preoccupato di diffonderla in Calabria e nel mondo? No, è rimasto a Paola. Come ha fatto a diffonderla? È stato chiamato a Paterno da un uomo che non conosceva neppure San Francesco, ma al quale ne avevano parlato. Quello si è innamorato e l’ha mandato a chiamare. San Francesco è andato a Paterno e lì ha fondato la Congregazione. A Corigliano vengono a saperlo e lo invitano, ma lui non ha scritto nessuna lettera, né ha parlato alla radio né alla televisione. San Francesco lascia dei confratelli a Paterno e va a Corigliano. Come si trova in Sicilia? Nello stesso modo: un uomo lo aveva saputo e lo manda a chiamare; lui ubbidisce e va. Così ha fatto con Napoli. Così ha diffuso la sua Congregazione, che poi è diventata Ordine dei Minimi, in Francia, in Germania, in Spagna. Lo hanno mandato a chiamare, ma lui non ha preso nessuna iniziativa. Ecco, vi consegno il modo di agire nel nascondimento. La Minima percorre due strade: una di azione e di testimonianza, l’altra di nascondimento. Con questo non voglio dire che non dovete fare apostolato o che non dovete essere voi stesse dinanzi agli uomini, alla società, alla parrocchia. Dovete percorrere due strade: una di azione testimonianza senza suonare né campane né campanelli, l’altra di nascondimento, cioè non facendovi notare. Ecco perché se la Minima deve scegliere un posto, il suo posto è l’ultimo. Tutto lo straordinario –– e Dio opera anche lo straordinario nei vostri riguardi –– deve rimanere nascosto e segreto a tutti, tranne che per il direttore spirituale. Padre Pio scriveva tutto al direttore spirituale; e noi sappiamo tutto perché il direttore spirituale quando è morto Padre Pio lo ha fatto sapere. All’esterno la Minima deve apparire come sempre: una che va in chiesa, che prega e non chiacchiera. Il posto della Minima è sempre l’ultimo, nascosto agli occhi di tutti. Gli altri della Minima nulla devono vedere e costatare; non sarete voi a farvi notare, né per il modo di camminare, né per il modo di vestire, né per il modo di profumarvi! Ordinaria amministrazione! La Minima ama la vita nascosta. Si considera come morta a tutto ciò che si dice o si pensa di lei, senza cercare né di vedere, né di essere veduta. Che tutti la dimentichino poco le importa. Questa è la seconda consegna: nascondimento unito al silenzio.

3. La vita di fede

Il Vangelo definisce Giuseppe, uomo giusto. Gli avvenimenti non sono conformi al suo pensiero, ma lui si assoggetta alla parola di Dio, perché si mette al secondo posto; al primo posto mette Dio. Uomo di fede! Non è San Giuseppe che risolve tutti i problemi; è Dio che risolve tutti i problemi dell’uomo giusto. San Giuseppe è un uomo giusto e Dio gli risolve tutti i problemi. Il soggetto è Dio, non è S. Giuseppe.

a. L’uomo è giusto quando risolve tutti i suoi problemi alla luce dei dieci Comandamenti e della Parola di Dio

San Giuseppe faceva questo. Anche questo problema si risolve alla luce dei dieci Comandamenti e della Parola di Dio.

b. Se la soluzione data dall’uomo giusto non è conforme alla volontà di Dio, Dio interviene in modo ordinario o in modo straordinario per portare il giusto sulla retta via. In questo caso Dio interviene in modo straordinario, in sogno. Gli manda un angelo e gli fa sapere tutto. Gli dice anche come deve agire. S . Giuseppe, uomo di fede, crede al sogno rivelatore e ubbidisce a Dio. Da parte dell’uomo giusto è necessario che ci sia fiducia in Dio, deve credere, poi viene l’ubbidienza, che è sempre rinunzia alle proprie idee. S. Giuseppe crede e ubbidisce. Questo è vivere di fede: mettere sempre al primo posto Dio.

CONCLUSIONE

Imitate S. Giuseppe: il silenzio, il nascondimento e la di fede, anche se il Signore vi chiede ciò che è contrario alle vostre idee.