Fa’ il bene in segreto – Mc 1, 44

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

FARE IL BENE, MANTENENDOLO SEGRETO

(Mc 1, 40-45)

 

 

Il vangelo di oggi ci descrive un miracolo, operato da Gesù, che ha come origine queste parole: “mosso a compassione”.

C’è un povero disgraziato, aveva la lebbra. Gesù ha compassione e opera il miracolo, quindi fa un’opera buona. Però gli dice, e sono le parole che mi hanno colpito: “Guarda di non dir niente a nessuno, ma va’, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato” (Mc 1, 44).

 

  • Fare il bene

Quando il nostro prossimo si trova in una necessità, il bene glielo dobbiamo fare o non glielo dobbiamo fare? Glielo dobbiamo fare, se ci troviamo nella condizione di poterglielo fare.

Gesù ha avuto compassione di questo povero disgraziato? Sì. Aveva la possibilità di fare questo bene, cioè di guarirlo? Sì. “Lo voglio, guarisci”. Poi gli dice: “guarda di non dir niente a nessuno”.

 

  • Fare il bene nel segreto

Quando uno fa il bene, la prima cosa della quale deve preoccuparsi è questa: non dire niente a nessuno. Deve stare nel nascondimento. Bisogna esigere il silenzio, non farsi vedere, perché la divulgazione della notizia può essere offensiva nei riguardi di colui che ha avuto l’opera di carità. Può essere molto contrario ai piani di Dio, far conoscere l’origine del bene, far conoscere la persona che opera il bene.

Questa volta, nel caso di Gesù, è la persona che opera il bene, che non deve essere conosciuta, perché se si fosse divulgata la notizia avrebbero pensato ad un Messia terreno, e sarebbe stato stravolto il significato della guarigione, che era il segno della sua divinità, non il segno di un Messia terreno che veniva a sistemare le cose terrene.

Questo comando: “Guardate di non dir niente a nessuno”, è per tutti. Il bene bisogna farlo, ma bisogna mantenerlo nel segreto, perché può essere offensivo o per la persona a cui si fa il bene, o per la persona che fa il bene, in quanto non è secondo il piano di Dio. Però, se il bene deve essere conosciuto, non preoccupatevi voi di farlo conoscere, sarà Dio a farlo.

Gesù infatti ha detto: “Guarda di non dir niente a nessuno”, ma quello cosa ha fatto? È uscito, è andato per le vie del suo paese, e a tutti ha detto quello che gli era capitato, anche se Gesù gli aveva detto di non dire niente a nessuno.

L’artefice della divulgazione del bene non deve essere l’uomo che fa il bene, perché può entrare lo zampino della superbia: Io ho fatto questo, io ho fatto quest’altro! La divulgazione del bene operato dalla persona, può comportare la superbia della persona, cioè la non attribuzione del bene a Dio, ma alla creatura. E questo, Dio non lo vuole. Vuole che il bene sia operato dall’uomo, ma sempre glorificando Dio, il quale è veramente padrone di ogni bene, ispira l’uomo a fare il bene, muove il cuore ad avere compassione del suo prossimo.

Quanta gente passa dinanzi a me, della quale io non mi commuovo; poi viene quel tale che mi dice: “Sono disperato, aiutami!”, e gli do diecimila lire; ma a tanta altra gente che è venuta dinanzi a me, non ho dato neanche cinquecento lire. Perché? Perché Dio è all’origine del bene operato da me. è Dio che ha operato la compassione del mio cuore.

 

           conclusione

Quando fate il bene, la sinistra non sappia ciò che fa la destra. Non ascoltate chi dice, anche nella Chiesa, di far conoscere il bene che si fa.

2 Risposte a “Fa’ il bene in segreto – Mc 1, 44”

  1. La cosa più bella è proprio il nascondimento. E’ bello operare il bene passando inosservati…..anche questo è contemplazione del Volto del vero Autore…..

  2. Degli insegnamenti ricevuti da quando seguo un certo cammino, quello del nascondimento è quello che in maniera più energica esercito! Il suo stretto, nascosto e vero significato, risulta tra i più importanti da perseguire in una vita cristiana ed il ritorno riempie il cuore

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