Entriamo volentieri nello spirito della settimana santa

LA MINIMA TRASCORRE LA SETTIMANA SANTA

NELLA MEDITAZIONE DELLA PASSIONE DI CRISTO

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1. Durante la Settimana Santa la Minima si ricorda in modo particolare del Cristo che soffre e muore per la salvezza sua e di tutti gli uomini, distruggendo il peccato e ridando la vita con la grazia.

Il primo pensiero della Minima è quello di aiutare il Cristo a salvare lei e i fratelli. Come? Usando tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere questo scopo.

I suoi mezzi sono la penitenza e la mortificazione, cioè quella sofferenza volontaria, che unita alla preghiera la rende efficace, infallibile. La preghiera infatti, unita al digiuno, muove la misericordia divina ed ottiene nel periodo della Settimana Santa ciò che non ha ottenuto in altri tempi. Così si spiegano tante conversioni che i sacerdoti constatano ogni anno in questo periodo. Diversamente non si spiegherebbero. Ora c’è qualcuno che paga, e si piegano! C’è la Minima che, specialista della penitenza, fa uso non solo della sofferenza che le capita, ma inventa mille mortificazioni di rinunzia di ciò che è lecito e trasforma tutte le virtù in virtù di spirito penitenziale e le offre a Dio per ottenere la conversione dei peccatori. Così aiuta il Cristo a salvare lei  e i fratelli.

 

2. In questo periodo la Minima fa uso del silenzio con le creature, non solo per imitare il silenzio del Cristo durante la sua passione, ma anche per essere agevolata nella meditazione del mistero della sua passione e morte.

            Il silenzio la custodisce, il raccoglimento la infervora di amore riconoscente verso chi si è messo al suo posto per salvarla. Anche l’amore ha bisogno del suo ambiente per essere più fervoroso!

Silenzio e raccoglimento!

3. Chi ama è disposta a stare con la persona amata o a seguire la persona amata in tutte le vicende della sua vita, ma in modo particolare in quelle dolorose e ingiuste. Se non è l’amico a stare vicino alla persona amata chi potrà farlo? Se siete spose, state vicino al vostro sposo che soffre!

Il primo pensiero della Minima nella Settimana Santa è meditare giorno per giorno le vicende dolorose del Cristo, seguire il Cristo tappa per tappa sulla via del Calvario.

Così è per il Cristo: ora di conforto con la Vergine Santa, ora di aiuto con Simone di Cirene, ora di consolazione con la Veronica, ora di compassione con le donne di Gerusalemme. In questo modo la Minima manifesta le diverse sfaccettature del suo amore verso il Cristo, suo sposo, secondo le sue diverse necessità.

Il Cristo soffre per lei; lei soffre col Cristo, ora nel ricordo della sua passione e morte in croce, domani nell’accettazione della sofferenza per amore suo.

4. La meditazione del fine della sofferenza del Cristo muove la Minima a non renderlo vano

Il Cristo muore per salvarla, muore per toglierle il peccato. La Minima non rende vano il disegno di Cristo. Per lei quel sangue non deve scorrere invano.

La Minima si pente dei suoi peccati, cerca con la grazia di Dio di avere la contrizione del cuore e si avvicina al sacramento della penitenza per rendere efficace la redenzione operata da Cristo.

5. La Minima non è egoista, non pensa solo alla sua salvezza, pensa anche alla salvezza dei fratelli

Dice san Paolo:

“Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione” (1 Ts 4, 3).

La volontà del Padre è che tutti gli uomini si salvino.

Dice Gesù:

“Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3, 17).

“Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12, 32).

Il Cristo con la sua passione e morte ha messo tutti gli uomini nella condizione di salvarsi, se lo vogliono.

La Minima, attraverso l’amore riparatore, aiuta i fratelli a salvarsi. Qualche volta sarà il suo esempio a trascinare il fratello a convertirsi, qualche altra volta sarà una sua parola, sarà una sua preghiera, una sua sofferenza accettata e offerta; sarà sempre un suo diretto interessamento. Ecco perché vi dico: la vostra sofferenza di ogni giorno sia associata a quella del Cristo. Il Cristo ha bisogno di anime che soffrono.

Questa sofferenza dà la salvezza. La prima a fare questo è la Minima.

6. Amore con amore si paga! La Minima ripaga l’amore salvifico di Cristo, aiutandolo a salvare altre anime che hanno bisogno del suo aiuto.

Non c’è amore più grande di chi mette la sua vita al servizio della salvezza del prossimo.

Non è bello salvarsi da soli. È bello invece salvarsi coi fratelli e dare questa gioia agli Angeli, ai Santi, al Cristo.

 

  1. Con questa meditazione desidero consegnarvi una pia pratica tanto cara a san Francesco: la Via Crucis.

Questa pratica è l’applicazione evidente delle tre cose che la Minima deve fare nella settimana santa, e che il Padre desidera che facciate tutti i venerdì dell’anno: meditare la passione di Gesù, pregare, avere sentimenti d’amore.

È dalla meditazione della passione e morte in croce di Cristo che scaturisce sia la preghiera che l’amore.

Consegnandovi la Via Crucis io vi consegno tutto ciò che di più caro aveva san Francesco e che i frati, lungo il corso degli anni, hanno imitato e mantenuto caro.

Per noi minimi la meditazione della passione di Gesù deve essere frequente, se vogliamo essere penitenti ogni giorno e per tutta la vita.