Cresci! – Ez 16, 1-15.60.63

Ez 16, 1-1560-63 – Gli stadi della vita dell’uomo

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.m.

17.08.1984

 

I TRE STADI DELLA NOSTRA VITA CRISTIANA

(Ez 16, 1-15. 60. 63)

 

 

Mi fermo sulla prima lettura del profeta Ezechiele, capitolo 16°, perché in essa io vedo i tre stadi della mia vita.

Il primo stadio è quello di battezzato, perché come uomo sono stato concepito nel peccato e sono nato nel peccato; il secondo stadio è quello di cristiano; il terzo stadio è quello di religioso o di sposa di Cristo perché pur essendo uomo sono la sposa di Cristo!

 

          Primo stadio: peccatore

Io non avevo niente da presentare a Dio perché mi guardasse, mi amasse, mi prediligesse. “Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue e cresci come l’erba del campo” (Ez 16, 6-7).

          “Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei (sei un pagano) …Alla tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l’ombelico e non fosti lavata con l’acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né fosti avvolta in fasce. Occhio pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti compassione” (Ez 16, 3-5).

Ecco chi sono io: un pagano concepito nel peccato, nato nel peccato. Non posso presentare a Dio nessuna credenziale per mezzo della quale Dio possa dire: adesso io mi piego su di te. Non c’è un’opera buona che abbia potuto commuovere il Cuore di Gesù. Lo dice san Paolo agli Efesini: Voi siete stati salvati per grazia mediante la fede, non in virtù delle vostre opere, non ne avete, ma per grazia di Dio, per misericordia di Dio.

 

          Secondo stadio: cristiano

Un altro giorno il Signore è passato dinanzi a me, mi ha visto in quelle condizioni, mi ha preso e mi ha salvato.

          “Ti lavai con l’acqua, ti ripulii del sangue, ti unsi con olio” (Ez 16, 9).

Qui c’è l’elenco dei sette sacramenti. Il Battesimo mi ha lavato, mi ha tolto il peccato, mi ha ripulito del sangue. Sono caduto nel peccato dopo il santo Battesimo e sono stato salvato mediante il sangue di Cristo. Il Cristo che muore in croce ci dà il sacramento della Penitenza: se tu sciogli io sciolgo, se tu leghi io lego, se tu togli il peccato io lo tolgo!

Sono andato a confessarmi e mi ha lavato nel sangue di Cristo, poi mi ha vestito di tutti i sacramenti: l’Eucaristia, la Cresima, l’Ordine sacro.

Mi ha adornato di tutte le virtù, cioè dei doni dello Spirito Santo, perché quando riceviamo un sacramento, riceviamo lo Spirito Santo e tutti i suoi doni. E ogni volta che li riceviamo ci arricchiamo sempre più.

          “Ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta; ti adornai di gioielli”. Tutte le virtù mi sono state regalate da Dio. Tutte! Non ho niente di mio. Che cosa hai, dice san Paolo, che non hai ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché ti glori come se non l’avessi ricevuto? Sei falso!

 

          Terzo stadio: consacrato

          “Ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul capo” (Ez 16, 11-12).

Non si è accontentato di avermi pulito e adornato di tutte le virtù, mi ha fatto la sua sposa, il suo consacrato.

          “Fosti adorna d’oro e d’argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo”             (Ez 16, 13).

Ogni giorno posso mangiare le carni di Cristo, bere il sangue di Cristo; ogni giorno posso ascoltare la sua parola, mangiare la parola di Dio. Sono i due banchetti dell’anima cristiana: l’Eucaristia e la Parola di Dio.

          “Diventasti sempre più bella e giungesti fino ad esser regina” (Ez 16, 13). 

Quanto è bello: io sono la sposa di Cristo! Io sono la regina di Cristo! È così.

Il salmo 44 canta le lodi di questa donna che per benevolenza di Dio, per predilezione di Dio, è stata scelta ad essere la regina. E tutte le altre donne, le sue compagne che le fanno corteo, sono adorne di gioielli.

Il Signore riversa su queste creature tutte le sue gioie, tutti i suoi doni e tutte le sue grazie.

Non vado avanti nella lettura perché dopo c’è quello che io non vorrei né per me né per voi. Non vorrei mai che noi prendessimo i doni di Dio e li gettassimo in mezzo alla strada.

 

          CONCLUSIONE

Dal nostro cuore non deve scaturire l’espressione:- Signore, perché mi hai scelto a essere così grande? Questa espressione non è segno di umiltà, ma è superbia, perché a Dio non si chiede il perché. Al giovane che va dalla ragazza a chiedere la sua mano, non si chiede il perché.

Signore mi hai scelto? Grazie! La giornata di oggi, sia la giornata del ringraziamento. Adesso io capisco le parole di Paolo che diceva: Figli miei carissimi, ringraziate continuamente il Signore, perché quello che tu sei è tutta opera di Dio. Una sola cosa hai tu, è il peccato, ed anche il peccato il Signore te lo ha tolto e te lo ha lavato, tutto il resto è opera di Dio.

Lui ti ha fatto grande e a Lui ogni onore e gloria. Ringraziatelo continuamente: Grazie Signore, perché mi hai fatto grande. Grazie Signore per tutti i doni che mi hai dato, per tutti i doni di corrispondenza alla tua grazia che mi hai dato. Signore, continua a tenere la tua mano su di me, perché voglio seguirti ed essere veramente la tua sposa diletta.