Corpo offerto per amore Mt 25,1-5

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Taranto, 1978

CONSACRATE LA VOSTRA VERGINITà A QUALCUNO

PER NON ESSERE VERGINI STOLTE

(Mt 25, 1-5)

  1. Gesù è lo sposo delle anime

Uno dei paragoni che usa molto spesso la S. Scrittura è il paragone delle spose. L’anima è paragonata alla sposa e Gesù è paragonato allo sposo. Come pure tutta la Chiesa è paragonata alla sposa. Di questa similitudine ne usa anche Gesù, come avete ascoltato nel vangelo di oggi.

Gesù parla di spose sagge e spose stolte. Le spose prudenti sono le spose vergini, le anime che scelgono la verginità e fanno le opere della verginità. Gesù parla inoltre di un’altra specie di spose vergini, sarebbero quelle anime che non si sposano, sono vergini, ma non compiono le opere della verginità, cioè non dedicano tutta la loro vita, i loro pensieri, i loro affetti, il loro amore allo sposo Gesù. Queste vergini non operano secondo il pensiero di Dio, per cui Gesù le chiama vergini stolte.

  1. La verginità non consacrata è sterile

Che vale non sposarsi se poi questa vita non viene ad essere consacrata a Dio? Non si ama un uomo e non si ama Dio. Avere un cuore e non amare è lo stesso che avere una fontana e non bere. A che vale?

Questo lo dico in modo particolare alle mie parrocchiane che non si sono sposate, o perché non hanno trovato lo sposo, o perché non hanno voluto veramente scegliere lo sposo. Sentite, se non vi siete sposate e siete vergini, e volete che la vostra verginità abbia un valore, sapete cosa dovete fare? Consacrate la vostra verginità a qualcuno. Non avete potuto consacrarla a un uomo, consacratela a Dio, non ai nipoti, non ai fratelli, non alle sorelle, perché, uscite fuori dalla fanciullezza, avete diritto a vivere la vostra vita indipendente.

Quando l’albero, che sono i genitori, ha prodotto i frutti, che siete voi, il frutto ha diritto a diventare albero. Se rimane sempre attaccato all’albero marcisce e cade. Volete capire che se state con papà e mamma, con i nipoti, con i fratelli e le sorelle, che vi sfruttano dalla mattina alla sera, siete frutto fracido? Non producete niente. E un uomo se vive, deve vivere per produrre.

  1. La verginità consacrata è feconda

Io non sono sposato, è vero, non sono padre di tre figli, quattro figli, però sono padre di migliaia di figli. È più feconda la mia paternità di quella di tutti i miei fratelli e degli altri uomini. Non sono inaridito, come credete voi; sono fecondo e voi, ascoltando me da tre anni, siete tutti figli miei. E vado orgoglioso di avere tanti figli! Così è delle vergini. Non è vero che coloro che consacrano il loro amore a Dio sono dei falliti. No, è tutto il contrario. Chi consacra il proprio amore a Dio diviene sposa di Dio, e Dio ha come figli tre miliardi di uomini, divenite la mamma di tre miliardi di figli, non di due figli, come fate voi. Il nostro amore non poteva esaurirsi nell’ambito di pochi figli.

Anche se non siete belle, non importa, purché siate belle nel cuore e nell’anima, consacratevi a Dio, diventerete feconde. Dio vi renderà feconde della stessa sua fecondità. Non soffrirete la solitudine, voi che dite: Sto sola, sto sola! Chi ama non è mai solo. Chi è amato non è mai solo! Chi ama Dio ha Dio nel cuore, e non esiste un uomo che non possa amare.

     CONCLUSIONE

Beati coloro che capiscono queste cose.

Dite alle vostre mamme: Mi hai dato la vita, grazie e ciao, ho diritto a vivere la mia vita indipendente da te. Ho diritto, perché devo essere un altro albero e devo produrre altri frutti.

Chi non sa fare questi tagli, si chiama “mammarulo”. Sapete chi è il “mammarulo”? Quello che a chi gli chiede: Perché non stai con me?, risponde: Mamma non vuole.

– Perché non fai l’apostolato? Mamma ha detto che non lo devo fare. Sulla bocca ha sempre la parola mamma. I “mammaruli” sono gente infeconda, gente sterile, gente che non ha capito niente del cristianesimo.

Non pensate che sia io a dire queste parole; Gesù è stato più tremendo di me. Ha detto: se non lasci papà e mamma tu non sei degno di me. Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti, tu vieni e seguimi.

Gesù ha detto molto di più di quello che ho detto io. Non può essere mai se stesso, chi non fa il taglio dai genitori.