Commemorazione di tutti i fedeli defunti

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

 

IL PARADISO

(Mt 5, 1-12)

 

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  1. Il paradiso è la ricompensa eterna

La terza Messa della commemorazione dei defunti, sottolinea questo pensiero: Avrò una ricompensa eterna, il Paradiso.

La Chiesa non ci fa vedere oggi l’aspetto negativo del giudizio, cioè il castigo, ma ci fa vedere l’aspetto positivo, cioè il premio, perché pensa che i figli di Dio, i suoi figli, facciano soltanto il bene, e se fanno il male c’è il sacramento della confessione per cancellarlo. Infatti Gesù ha meritato per ciascuno di noi ed ha distrutto il peccato di ogni uomo.

Quindi quale sarà la ricompensa per il bene compiuto? Il paradiso!

 

  1. Siamo destinati a vivere eternamente

Miei cari fedeli, non posso pensare al due novembre come ad un giorno di lacrime e di dolore, ma come ad un giorno di gioia, perché non sono destinato a morire, ma a vivere nell’eternità. Poiché ho creduto che per me ci sarà una ricompensa eterna, e ho creduto in Gesù che mi ha detto: “Io sono la risurrezione e la vita; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”  (Gv 11, 25-26), vivrò in eterno e andrò nella casa del Padre, che è il paradiso, dove Lui mi aspetta. È vero che mi ha creato e mi ha messo sulla terra, però vuole che mi guadagni il paradiso, finché sto sulla terra.

In paradiso vedremo Dio, sentiremo le melodie meravigliose del cielo, vedremo così com’è il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, la Madonna, i Santi e i nostri parenti; li godremo tutti quanti.

 

  1. Le gioie del paradiso sono indescrivibili

Quando Dio ha voluto parlare del paradiso, ce ne ha parlato in senso negativo, non in senso positivo: non ci saranno più malattie, né ospedali, né manicomi! (Cfr. Ap 21, 4).

Gesù che stava in cielo e poi è venuto sulla terra, ha detto: Nessuno vi può parlare delle cose del cielo se non colui che è venuto dal cielo. Io sono venuto dal cielo e le cose che io vi dico, ve le dico perché le ho viste e perché voi crediate nella mia parola, perché la parola mia è la parola del Padre, ed io non vi posso ingannare.

C’è stato anche un altro uomo che è andato in cielo, e cioè san Paolo, che ci ha detto: Se col corpo o senza il corpo io non lo so, ma è certo che sono andato in paradiso e il Signore mi ha fatto godere la visione del paradiso. Ho visto cose che sulla terra non ci sono. Non c’è bellezza sulla terra che possa essere paragonata alle bellezze del cielo! Ho udito armonie indescrivibili che nessun orecchio mai ha udito. Non esistono melodie sulla terra che possano essere paragonate alle melodie del cielo! (Cfr. 2 Cor 12, 2-4).

Noi potremmo chiederci: Ma se vediamo queste belle cose, se sentiamo queste belle cose, ad un certo momento non potremmo stancarci?, perché anche le cose belle stancano! Ma in Dio, che è eterno e immutabile, vedremo sempre cose belle, ma sempre nuove. Non ci sarà un giorno, un quarto d’ora, un attimo in cui in Dio vedremo la stessa cosa. Vedremo sempre cose nuove, per cui nella beatitudine eterna saremo sempre eternamente felici.

 

  1. Sarà asciugata ogni lacrima

Ciò che affligge il cuore umano è la tribolazione, il dolore, la persecuzione, l’insulto, la menzogna. Gesù ci ha detto: “Beati voi, quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5, 11-12).

Paolo, che è stato perseguitato, cacciato da una città all’altra, percosso, che ha naufragato tre volte, che ha subito pericoli per le strade a causa dei briganti, pericoli nei fiumi, pericoli nei mari, che ha provato dolori e afflizioni indescrivibili, ha detto: “Io ritengo che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura, che dovrà essere rivelata in noi” (Rm 8, 18).

Figli miei carissimi, ha detto Paolo: Ciò che state soffrendo qui è niente dinanzi alla gloria che ci attende nel cielo! Questa sofferenza è una goccia d’acqua dinanzi all’immensità del cielo. Più soffrirete, più gioirete. Ecco perché Teresa, la grande, diceva: Patire e non morire!, perché in proporzione alla sofferenza è la proporzione della gloria.

La Madonna è l’Addolorata, la sofferenza in persona; però in paradiso non troverete una creatura più glorificata della Madonna. Guardate il Crocifisso! È vero che sulla terra non troverete mai un uomo più calpestato e più distrutto di Gesù, però è anche vero che in paradiso non troveremo un uomo più glorificato di questo Crocifisso.

 

 

CONCLUSIONE

“Beati i perseguitati, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5, 10).

Miei cari fedeli, vale la pena di vivere la vita e di viverla così com’è, perché dal pellegrinaggio di questa terra arriveremo alla casa del cielo, che il Padre ha preparato a tutti i suoi figli fin dall’eternità. L’ha preparata per me, ma l’ha preparata anche per voi.

Disse Gesù: In paradiso ci sono molti posti, molti di più degli uomini che vivono sulla terra. Quindi in paradiso non c’è crisi di alloggio! (Cfr. Gv 14, 2).

Sbrigatevi, in cielo ci aspetta il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo!

 

Una risposta a “Commemorazione di tutti i fedeli defunti”

  1. E’ bello pensare e credere che tutti coloro che ci hanno preceduto possono ora contemplare il Dio. questa vita devo viverla con il pensiero costante del cielo, alla Presenza di Dio, compiendo ogni più piccola azione per amore….e l’Amore sarà la ricompensa definitiva quando Dio vorrà chiamarmi a Sè. Grazie Signore di questa vita. Aiutami ogni giorno a vivere di Te e per Te, aiutami ogni giorno a vivere protesa verso il Paradiso.

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