Annunciamo l’amore e non l’odio – Mt 5, 20-26

“NON UCCIDERE”

è UN’OPERA DI PENITENZA

(Mt 5, 20-26)

 

  1. Si può uccidere con un’arma e con la lingua

Durante la quaresima ogni giorno Gesù ci dice la penitenza che dobbiamo fare. La penitenza di oggi è: “Non uccidere”.

Si può uccidere in due modi: con un’arma e con la lingua.

Quando Gesù dice: Non uccidere!, ci vieta anche l’uccisione parziale, che noi chiamiamo ferite. Se uno tira un colpo di coltello, può ferire invece di uccidere.

Si può uccidere con un’arma o con la lingua. Alla base delle due azioni di uccidere c’è sempre un sentimento profondo, interiore, che si chiama odio.

Uccide, chi odia! E uccide sia con le armi, sia con la lingua. Chi dentro ha l’odio può arrivare a uccidere l’avversario moralmente, o a sopprimerlo fisicamente.

Nella graduatoria dell’odio, c’è anche il rancore, che è più leggero dell’odio, ma anche il rancore non dà origine all’amore ma all’uccisione; come pure c’è l’incomprensione, che è come la ruggine che corrode il cuore umano.

San Francesco, nella nostra Regola, ha detto che l’odio uccide la nostra anima; infatti l’odio, il rancore, il malanimo verso una persona ha sempre degli effetti deleteri.

 

  1. La lingua può arrecare molto male al fratello

Io non mi fermo sull’uccisione per mezzo di un colpo di pistola, ma sull’uccisione con la lingua.

Io posso esprimere un giudizio solo se veramente qualcosa l’ho vista e l’ho sentita io. Spesso diamo giudizi per sentito dire. È quello che fa la stampa, che racconta tante sciocchezze per guadagnare.

Ricordatevi che uno solo può dare giudizi e questi è il Cristo, perché solo lui scruta le profondità del cuore.

Dice san Paolo: “Io neppure giudico me stesso” (1 Cor 4, 3).

Non dovete giudicare il prossimo, perché non ne avete nessun diritto. Quante volte ho sentito il marito parlare male della moglie, la moglie del marito, i figli dei genitori e i genitori dei figli!

San Paolo, che era stato giudicato dai fedeli di Corinto – anche allora i cristiani giudicavano gli apostoli! – quando lo seppe scrisse loro una lettera, dicendo: Se non la smettete io vi taglio la testa, perché uno solo può dare un giudizio e questi è colui che legge non solo le azioni esterne di ogni uomo, ma anche il suo cuore. Può giudicare solo il Cristo, non voi! (Cfr. 1 Cor 4, 4).

Dice san Paolo: Il giudizio di Dio è talmente diverso dal giudizio degli uomini che io, Paolo, non giudico nemmeno le mie azioni, perché quando giudico le mie azioni, chiedo sempre perdono, in quanto Dio soltanto scruta la profondità del mio cuore, non io. Talvolta dico che un’azione è buona, mentre nella profondità del cuore forse ha qualche linea che non è buona.

 

CONCLUSIONE

E voi giudicate il prossimo e giudicate me! Non lo potete fare; non ne avete nessun diritto. Questo diritto è solo di Cristo. Ecco perché Gesù chiude questo vangelo così: Figli miei carissimi, mentre siete per via, mettetevi d’accordo col vostro avversario! Se avete fatto del male, mettetevi d’accordo con Dio, mentre siete per la strada, perché quando sarete arrivati al traguardo, che è la morte, Dio vi consegnerà al giudice, il Cristo, che vi giudicherà. Infatti Dio ha consegnato il giudizio al Figlio!

Durante la strada ci dobbiamo mettere d’accordo con Dio, perché il Cristo ci giudicherà alla nostra morte, e se ci troverà colpevoli, saremo gettati in prigione e non usciremo di là finché non avremo pagato fino all’ultimo spicciolo, fino a che non avremo scontato fino all’ultimo pensiero cattivo!