Vivere d’amore e per amore – Fil 2, 5-11

Il fondamento della carità della Minima

è l’umiltà

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Per comprendere questa verità dobbiamo guardare il Cristo. Egli ha manifestato la sua carità attraverso l’umiliazione dell’incarnazione e l’umiliazione della croce. Ecco perchè S. Paolo dice:

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perchè nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre” (Fil 2, 5-11).

La carità senza l’umiltà è falsa. è come voler costruire una casa senza fondamenta. Potreste pure costruirla, però al primo imperversare dei venti, alla prima inondazione delle acque, la casa andrà in rovina. Quando invece la carità è costruita sull’umiltà è simile a quella casa costruita sulla roccia di cui parla il Vangelo. Verranno i venti, verranno le acque, si gonfieranno i torrenti, ma la casa non crollerà (Mt 7, 24).

La casa è composta di due parti: delle fondamenta e della costruzione che si vede. Fuori paragone: l’umiltà è il fondamento, la costruzione che si vede è la carità.

Se venisse a mancare l’umiltà, crollerebbe la carità; ma se la carità vive, se la carità si manifesta in tutta la sua potenza, significa che è basata su un fondamento. Questo fondamento è l’umiltà.

La Minima è impegnata a vivere di carità: vive nell’amore e per l’amore. La Minima vive di fede e di amore, abbandonata in Dio; ma per avere la carità deve vivere nell’umiltà, fino ad arrivare all’annientamento totale. Deve gettare come base della carità delle fondamenta profondissime, perchè tanto saranno profonde le fondamenta tanto più alto potrà essere costruito l’edificio della carità.

“Se tu mi domandassi – dice S. Agostino – qual è il fondamento della carità, io ti risponderei: l’umiltà. E se mi domandassi:- Dimmi la seconda virtù che fa da fondamento alla carità, io ti risponderei: è l’umiltà. E se tu mi domandassi: – Qual è la terza virtù che fa da fondamento alla carità, io ti risponderei: è l’umiltà.

S. Francesco ci risponderebbe: è l’umiltà fino all’annientamento totale di se stessi, perchè nell’umiltà c’è un cammino da percorrere, o se volete, una discesa da affrontare. Si parte dall’abbassamento di se stessi fino all’annientamento; si parte da sé per arrivare al nulla. Solo quando la vostra umiltà sarà profondissima, solo quando arriverà al nulla, solo allora potrete terminare di costruire le fondamenta della carità.

Chi vive nell’umiltà ha la carità. La carità è in proporzione dell’umiltà. Se c’è umiltà, c’è anche più carità. Ecco perchè chi è umile è anche caritatevole.

L’umiltà è necessaria per avere la carità. Di tutte le virtù si può fare a meno, ma dell’umiltà non si può fare a meno per avere la carità, per vivere nella carità, per camminare nella carità, per consumarsi nella carità.

La Minima deve testimoniare nella Chiesa la carità all’insegna dell’umiltà. Questo è il segreto che ci ha insegnato S. Francesco di Paola; questo è il segreto che noi insegneremo ai fedeli oggi: Se volete essere caritatevoli, dovete essere umili. Se sarete umili, sarete caritatevoli.

Il segreto che dobbiamo insegnare non sarà perciò quello di compiere le opere della carità, ma quello di praticare l’umiltà.

Noi insegneremo a praticare l’umiltà, perchè in proporzione dell’esercizio dell’umiltà, ci sarà l’esercizio della carità; in proporzione della crescita nell’umiltà, ci sarà la crescita nella carità. Tutte le opere della carità crollano in un solo istante, quando non sono fondate sull’umiltà. Basta un atto di superbia e la carità crolla.

L’umiltà è il fondamento della carità. Se c’è l’umiltà, la carità è vera; se non c’è l’umiltà la carità è falsa; e subito ve ne accorgete, perchè al primo incontro con la realtà la carità sparisce.

Non appena però voi dite: “Ti chiedo scusa per ciò che ti ho detto”, subito la carità ritorna. Un atto di umiltà ti dà subito la carità. Ma se tu porti le giustificazioni, la carità non ritornerà nè in te nè nell’altro, perchè non è stato compiuto l’atto di umiltà. L’umiltà dà subito la carità; bastano pochissime parole.

L’uomo Dio, che ha dimostrato la carità nella maniera più eccelsa fino ad arrivare all’immolazione, che è l’apice della carità, ha dimostrato a noi che per compiere quegli atti sublimi di carità ci vuole l’umiltà. Gesù, pur essendo Dio, si è abbassato; e tu che sei

nulla non ti vuoi abbassare? Lui, pur essendo Dio, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma ci rinunziò, spogliò se stesso, assunse la condizione di servo, divenne simile agli uomini, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. L’ubbidienza – ve l’ho detto – è la forma esterna più visibile dell’umiltà. Tutte le volte che farete un atto di ubbidienza avrete fatto un atto di umiltà.

Se siete obbedienti certamente siete umili, e certamente realizzate la carità nell’ambiente in cui vivete.

Non si realizza, invece, l’umiltà nell’ambiente in cui si vive perchè tutti ci tengono a dire: “Che si credono che io sono lo scemo della compagnia?”. Essere lo scemo della compagnia significa essere umili. Non vuoi passare per la scema della compagnia? Va benissimo, ma non sei umile. Non essendo umile non realizzi la carità nell’ambiente in cui vivi. Chi vuole vivere nella carità deve vivere nell’umiltà. è in proporzione: più scendi nell’umiltà, più sali nella carità; meno scendi nell’umiltà meno sali nella carità. Chi vuole essere caritatevole deve perciò incominciare dal fondamento, dall’umiltà.

Incominciate ad essere umili e vedrete che naturalmente, in proporzione, si svilupperà la carità in voi.

Non c’è un’altra virtù per fare più presto, ma solo l’umiltà portata fino alle estreme conseguenze, fino all’annullamento totale.

Questo dobbiamo insegnare nella Chiesa, non abbiamo da insegnare altro: non ad essere caritatevoli, ma ad essere umili! Siete l’Istituto della carità, seguite il Santo della carità, però la carità è fondata sull’umiltà.