1Re 18, 41-46 – Mt 5, 20-26

L’UOMO GIUSTO CHE PREGA è ONNIPOTENTE,

OTTIENE TUTTO DA DIO

(1 Re 18, 41-46)

 

“Elia si recò sulla cima del Carmelo; gettatosi a terra,

pose la sua faccia tra le ginocchia” (1 Re 18, 42)

 

Avete ascoltato l’episodio del profeta Elia, l’uomo giusto. Iddio aveva mandato la siccità. Da tre anni in Palestina non pioveva; quindi non ci fu raccolto per tre anni. Finalmente il profeta Elia sfidò i falsi profeti dinanzi a tutto il popolo. Chi vinse fu il profeta Elia perché serviva il vero Dio. Infatti Dio mandò il fuoco che bruciò la vittima, mentre il dio Baal, che non esisteva, non fece niente. Allora tutto il popolo, prostrato per terra, riconobbe il proprio peccato e disse: Tu sei il vero Dio, perdonaci per quello che abbiamo fatto. Una volta che furono giustificati, Elia parlò al Signore in favore del popolo: Ci hai castigati per tre anni perché per tre anni non abbiamo riconosciuto la nostra colpa: abbiamo seguito un dio falso e abbandonato te, il Dio vero. Ebbene, adesso abbiamo riconosciuto la colpa, mandaci l’acqua.

Quando il profeta Elia pregò il Signore, il Signore lo accontentò. Non c’era nemmeno una nuvola all’orizzonte, ma Elia credette nella sua preghiera, credette nell’onnipotenza divina e subito dopo venne l’acqua. Non appena apparve all’orizzonte una nuvoletta, disse al re Acab: Puoi prendere il tuo cocchio e andare a casa. Scappa subito che l’acqua sarà una realtà.

 

  1. Chi è l’uomo giusto

L’uomo giusto è l’uomo senza peccato mortale, non l’uomo che fa la comunione col peccato mortale sull’anima, facendo un sacrilegio. Adesso infatti c’è la teoria dei protestanti: mi confesso al Crocifisso e tutto è sistemato. No, no, no! Quello è sacrilegio.

  1. La preghiera del giusto è onnipotente

L’uomo giusto, l’uomo senza peccato mortale, quando prega diventa onnipotente poiché si poggia su Dio. Poiché Dio è Onnipotente, ciò che lui chiede a Dio l’ottiene; quindi diventa onnipotente come è onnipotente lo stesso Dio.

Il profeta Elia otteneva tutto quello che voleva, perché prima di tutto era giusto, osservava la legge di Dio, e poi pregava. Ciò che chiedeva l’otteneva, anche l’impossibile! Vedete, ha ottenuto la siccità per tre anni, lui l’aveva chiesta al Signore e gliel’ha data: per tre anni non c’è stata una goccia d’acqua. Dopo ha chiesto la pioggia; non c’era nemmeno una nuvola ed è venuta la pioggia.

Perché san Francesco era onnipotente e otteneva da Dio tutto quello che voleva? Perché era un uomo giusto, osservava la legge di Dio, era in grazia di Dio e chiedeva nella preghiera.

 

  1. Dobbiamo fare i pezzenti con Dio

Noi siamo superbi, non sappiamo stendere la mano, con la scusa che Dio sa tutto, sa ciò di cui ho bisogno e quindi se me lo vuole dare me lo dà. Non si è umili, invece bisogna essere umili, bisogna fare i pezzenti dinanzi a Dio. Chi è pezzente dinanzi a Dio diventa onnipotente, come ha fatto il mio san Francesco che continuamente chiedeva, continuamente stava con la mano stesa dinanzi a Dio.

Chiedeva continuamente e il Signore gli dava tutto. Se voi invece state con le mani giunte, non con le mani aperte, tese verso Dio, per chiedere, non otterrete mai niente.

Sappiate che Dio non paga mai di sabato; mille anni dinanzi a Dio sono come un giorno! Non dovete pensare che oggi dico: Signore mandaci l’acqua!, e dopo un quarto d’ora arriva l’acqua. No. Bisogna attendere l’ora di Dio.

Sappiate essere umili e pezzenti dinanzi a Dio, sappiate stendere la mano; chi sa stendere la mano ottiene da Dio, chi non stende la mano non ottiene da Dio.

 

        CONCLUSIONE

L’uomo giusto con la preghiera diventa onnipotente.

Fate così e vedrete.