Santi Innocenti Martiri – 1Gv 1, 5-2, 2 – Mt 2, 13-18

Mt 2, 13-18 -Dinanzi ai persecutori o si fugge o si accetta il martirio – I martiri innocenti 

Mt 2,13-18 Santi Innocenti 

Mt 2,13-18 – Santi Innocenti martiri

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.m.

Martina Franca, 28.12.1990

la vita di comunione con i fratelli

(1Gv 1, 5-7)

Carissimi, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui, che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che noi siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1 Gv 1, 5-7).

Praticamente sono due i segreti della comunione: primo, credere in Dio e in Cristo che lui ha mandato, e secondo ubbidire alle persone che loro ci hanno messo come rappresentanti di Dio e del Cristo, che sono le autorità.

Oggi vedremo il terzo requisito, che ci dice S. Giovanni, per fare comunione con i fratelli: la grazia.

  • I. per fare comunione bisogna vivere in grazia

           “Dio è luce e in lui non ci sono tenebre”. Dio è amore, Dio è grazia, è luce. In lui non ci sono tenebre, in lui non c’è peccato.

Dio è amore, quindi in lui non c’è odio. Dio è grazia, quindi in lui non c’è peccato. Da questo principio ne consegue che chi vive nel peccato non è in comunione con Dio, chi vive nel peccato non è in comunione con i fratelli.  Queste sono le verità che dovete tenere presenti e dovete proclamare a tutti perché le ha dette Dio.

Dio è amore, Dio è grazia, in lui non c’è peccato, né odio. Quindi chi odia, chi è nel peccato è fuori della comunione con Dio. Ecco perché come Istituto penitenziale, vi chiedo solo una cosa: l’eliminazione del peccato mortale, o se volete del peccato, perché dinanzi a Dio non esiste il peccato mortale e il peccato veniale, ma il peccato. La distinzione è per noi uomini, in quanto col peccato mortale si va all’inferno e con il peccato veniale si va in purgatorio, ma per Iddio peccato è uno e peccato è l’altro, tenebra è uno e tenebra è l’altro.

Perché voglio questo? Perché se non c’è il peccato, voi siete in comunione con Dio e con i fratelli. Se c’è il peccato anche se mangiate insieme, non c’è comunione né con Dio né con i fratelli, perché l’acqua della grazia che scende da Dio agli uomini trova un intoppo che si chiama peccato, che ne ostacola, ne interrompe il passaggio, quindi starete sempre senz’acqua.

 

 

  •       II. il vero nemico della comunione è il peccato

           Lo dice  S. Giovanni: Chi vive nel peccato non è in comunione con Dio. “Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità”

  1. Giovanni lo dice in senso negativo, perché solo questo Dio vuole dagli uomini. Io questo voglio da voi e gli Apostoli questo volevano dai cristiani. Ecco perché i cristiani dei tempi apostolici fino al trecento e al quattrocento, neanche se li ammazzavano commettevano il peccato mortale. I martiri si facevano uccidere, ma non commettevano il peccato, perché sapevano che l’unico male che poteva capitare a un uomo era il peccato, in quanto interrompeva la vita della grazia, e la comunione con Dio e con i fratelli. Anche se io sono tua moglie o tuo marito, dicevano, non sto in comunione con te, perché tu sei un bestemmiatore! Questa è la comunione! Non è vero quindi che io dell’Associazione catechistica non faccio comunione con gli altri perché non partecipo all’Azione Cattolica  o all’Associazione dei figli di Maria! No, se io sto in grazia faccio comunione, non solo con i catechisti, ma con tutti i cristiani della Parrocchia. Se tu invece partecipi all’Azione Cattolica, all’Associazione Catechistica, a quella dei figli di Maria e non stai in grazia di Dio, tu non sei in comunione non solo con Dio, ma non sei in comunione con nessuno dei tuoi fratelli. è  solo apparenza! Ti sembra di essere vivo, dirà S. Giovanni, ma sei un morto. Potete stare in comunione con le sorelle che stanno a Rimini, a Milano, a Pizzo, in Calabria? Sì! Se state in grazia, siete in comunione con Dio e con le sorelle. Se non state in grazia, potete stare sempre con le vostre sorelle, ma non siete in comunione con loro; potete stare sempre in chiesa, ma non siete in comunione con Dio.

è in senso negativo che voi dovete capire il problema, non in senso positivo, perché noi possiamo avere la grazia, come voi sapete, ma possiamo commettere mille infrazioni alla grazia con i peccati venniali. Dice S. Giovanni: Lasciate stare se corrispondete di più o di meno alla grazia, il problema è essere o non essere in grazia.

La grande verità che noi chiamiamo Comunione dei Santi è fondata sull’eliminazione del peccato mortale, non sulla quantità della grazia. Io ho di più o di meno, vivo meglio o vivo peggio! No, è sulla morte e sulla vita. Quindi se c’è morte non c’è Comunione dei Santi, né comunione fraterna, né comunione con Dio. Se non c’è il peccato e c’è la grazia, non importa se sia molta o poca, c’è comunione.

Dice S. Giovanni: Se camminiamo nella luce, cioè nella vita di grazia, come egli è nella luce, ossia nella vita di grazia, siamo in comunione gli uni con gli altri.

Quindi: sono in comunione se credo in Dio e nel Cristo; sono in comunione se accetto l’autorità di coloro che rappresentano Dio; sono in comunione se vivo in grazia

Poiché  Dio è luce e quindi è grazia e in lui non c’è peccato, è in comunione con Dio e con i fratelli chi vive la stessa vita di Dio. La grazia è partecipare della vita di Dio in noi. La chiamiamo vita di grazia, vita di amore, in quanto in noi è partecipazione, mentre Dio è amore, Dio è grazia, Dio è luce.

Se c’è il peccato, voi affondate l’Istituto. Il peccato e solo il peccato è il nemico numero uno delle Missionarie della Parola di Dio e di tutti i cristiani, perché se c’è il peccato la nave affonda; mentre se non c’è il peccato la nave cammina. Di questo dovete essere preoccupate, perché con la grazia siete in comunione con Dio e con i fratelli, senza la grazia non siete in comunione né con Dio né con i fratelli. Quindi non è il mangiare insieme che fa comunione, né per noi sacerdoti la concelebrazione. Io posso odiare il confratello col quale celebro la Messa o stare in peccato, e quindi non faccio comunione. Non è quello il segreto. Il segreto è la fede, l’accettazione dell’autorità e la grazia di Dio in noi, o se volete l’assenza del peccato.

 

          III. il sangue di cristo ci purifica da ogni peccato

           Il grande segreto che ci ha detto S. Giovanni per ricomporre la comunione è questo: Se tu pecchi, il sangue di Gesù, Figlio di Dio, ti purifica da ogni peccato. Basta andare a confessarsi, e il Cristo, attraverso il sacramento della Penitenza, ci lava col suo sangue e ci toglie il peccato. Ci ridà la grazia e con la grazia ritorniamo in comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Bisogna confessarsi subito, quando c’è il peccato mortale, e poi confessarsi regolarmente quando c’è il peccato veniale, perché quando si tolgono questi intoppi, l’acqua della grazia di Dio circola più facilmente sia nella Comunione  dei Santi, sia tra Dio e noi, sia nella comunione con i nostri fratelli. Poiché l’intoppo è il peccato, abbiamo trovato la soluzione al peccato, che è la morte di Cristo.

  1. Giovanni dice delle parole meravigliose, che non vi commento: “Figlioli, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giudice. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (1 Gv 2, 1-2).

Abbiamo il Cristo che ci riporta in comunione per mezzo del sacramento della Penitenza. Quindi possiamo ritornare in comunione col Cristo, con Dio e con i nostri fratelli.

          conclusione

           Tre sono i segreti per vivere in comunione, e scolpiteveli nella mente. Non seguite le teorie del mondo! Io ho letto molti libri sulla comunione, ma non ho capito mai niente. S. Giovanni con quattro parole ci ha spiegato come si fa comunione.

Si fa comunione con Dio credendogli, nel Cristo credendogli, nel Papa ubbidendogli, , cioè riconoscendolo. Quindi tutti i ribelli, cioè tutti coloro che non riconoscono l’autorità  non fanno comunione. Questo vale anche per le autorità civili. Chi non riconosce il Prefetto, chi non riconosce il Capo dello Stato, chi non riconosce il Presidente del Consiglio, chi non riconosce il Sindaco non fa comunione. Non illudetevi! L’autorità, secondo la concezione cristiana e secondo la rivelazione, rappresenta Dio sulla terra. Il mio S. Francesco ha ubbidito ad Alessandro VI e a               Giulio II!

Quindi la comunione si fa nella fede, si fa nell’autorità, e adesso vi ho detto, si fa nella grazia. Il peccato invece rompe la comunione. Potete stare nell’Associazione, potete stare nell’Istituto, ma se c’è il peccato non siete in comunione.