Maria, donna di fede – Mt 9, 27-31

Mt 9, 27-31 – Maria è la perfetta discepola del Cristo

Mt 9, 27-31 – Maria è la Mediatrice di tutte le grazie

Mt 9, 27-31 – Maria è la Vergine piena di fede

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie  04.12.1988  (Ritiro catechisti)

PREGARE CON FEDE E UMILTA’

(Mt 9, 27-31)

Oggi, facendo la meditazione sul vangelo di Matteo, il Signore mi ha detto: Se vuoi che la tua preghiera arrivi al mio trono, devi pregare con umiltà e con fede.

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I. chiedere con fede

Per essere esauditi dal Signore è necessario che ci sia la fede. I due ciechi avevano la consapevolezza della loro miseria, però non credevano che il Cristo li poteva guarire. Gesù, che sapeva che avrebbero avuto la grazia solo se credevano, li mette nella condizione di credere, dicendo: Ma voi credete che io vi possa dare la vista? (Cfr. Mt 9, 28).

Essi hanno dovuto fare questo ragionamento: Se diciamo no, valeva la pena venire a chiedere la grazia al Cristo? Allora rispondiamo di sì. Essi infatti risposero:- Sì, Signore.

Quindi il Cristo ha provocato nella loro preghiera la fede, perché se non ci fosse stata la fede non avrebbero ricevuto la grazia della vista. La loro fede, con l’intervento del Signore, da infantile è diventata matura, cioè idonea per ricevere il miracolo.

Quando la fede diventa adulta, matura, consapevole, la grazia che si chiede arriva, ma se è infantile purtroppo non è sufficiente per ricevere il miracolo.

Che cosa bisogna credere quando noi preghiamo?

  1. La prima cosa da credere è che Dio è onnipotente, cioè che può fare tutto: il possibile e l’impossibile, e che Dio non segue una logica umana

Disse il Signore a Maria Santissima: Io vengo da te, che sei vergine, e ti dico: Vuoi diventare mamma del mio figlio?

La Madonna rispose: Se sono vergine, come faccio a diventare mamma? È impossibile!

Il Signore le ripete: Tu mi devi dire solo se vuoi o non vuoi, perché io posso ottenere la maternità anche attraverso la verginità, infatti disse l’Arcangelo: A Dio nulla è impossibile! E fu così (cfr. Lc 1, 20-27).

Noi abbiamo nella storia dell’umanità una donna, la Vergine per eccellenza, che è stata vergine ed è stata anche madre. Una cosa umanamente impossibile, per Dio è diventata possibile.

Io vorrei che voi credeste nell’onnipotenza di Dio, perché se non credete in essa, in quanto considerate Dio un uomo come noi, non otterrete mai niente.

Per esprimere il concetto dell’onnipotenza divina, vi dico: quattro più quattro per noi uomini è uguale a otto, mentre quattro meno quattro è uguale a zero. Invece per Iddio quattro più quattro è uguale a zero e quattro meno quattro è uguale a otto.

La verginità e la maternità, umanamente parlando, non possono coesistere, invece per la Vergine Santissima la maternità è coesistita con la verginità. Infatti Maria Santissima è Vergine e Madre.

Gesù disse un giorno queste parole meravigliose: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli”          (Lc 10, 21).

Il Signore nasconde i suoi misteri agli scienziati e li rivela ai bambini. Infatti io sono stato nella scuola elementare a fare catechismo e ho notato che i bambini mi hanno dato le migliori risposte teologiche, che neanch’io avrei saputo dare. Questi stessi bambini, quando passano nella scuola media, diventano sapientoni e non percepiscono più i misteri di Dio!

Quando voi parlate con i bambini, notate che Dio rivela loro i suoi misteri. Dice san Paolo: “Dio ha scelto gli ignoranti per confondere i sapienti” (cfr. 1 Cor 1, 27), ha voluto trasformare il mondo per mezzo degli evangelisti, gli apostoli, oggi per mezzo dei catechisti, dei sacerdoti e dei missionari.

Qualcuno mi dice:- Padre, io non posso fare il catechismo, perché non sono laureato, non sono diplomato, non sono uno scienziato!

Per evangelizzare il mondo Gesù ha chiamato alcuni pescatori, che appena sapevano il dialetto locale; e ha detto loro: “Andate per il mondo intero e predicate il mio vangelo” (Mc 16, 15).

Per annunziare il Vangelo non occorrono le lauree in lettere, in pedagogia, in psicologia, in psicopedagogia, ma occorre fare ciò che ha fatto il Cristo e annunziare quello che ha detto il Cristo.

Il Signore ha scelto gli ignoranti per confondere i dotti, ha scelto i deboli per confondere i forti. Pensate alla storia di santa Lucia! Aveva rifiutato la proposta di matrimonio che un giovane, figlio di un uomo illustre, le aveva fatto, in quanto si era consacrata al Signore. Allora, poiché era cristiana, fu portata dinanzi ad un tribunale. Lucia, che era una ragazza di appena tredici anni, fu condannata ad andare in una casa di tolleranza, dove doveva essere messa a disposizione di tutti. Santa Lucia disse: Prendete e portatemi pure! Due soldati cercarono di prenderla, ma non riuscirono a smuoverla. Fecero forza, ma non riuscirono. Chiamarono altri soldati, ma era diventata così pesante che nessuno riusciva a smuoverla. Presero un carro con quattro buoi, ma nemmeno con la forza dei buoi riuscirono a smuoverla.

Dio sceglie i deboli per confondere i forti: questa è la sua tecnica! Bisogna credere all’onnipotenza divina, perché il Signore è capace dal nulla di fare qualunque cosa.

Poiché noi uomini sulla terra non sempre riusciamo a riconoscere l’onnipotenza divina, mentre Dio vuole essere riconosciuto onnipotente, quando andremo in paradiso, andando dietro all’Agnello immacolato, canteremo: Tu solo sei l’Onnipotente!

Chi crede che Dio può tutto, ottiene tutto, chi non crede che può tutto, non ottiene niente.

 

  1. La seconda cosa che bisogna credere è che Dio è Padre non patrigno, è un Padre amoroso

Il Signore ci ha detto questa grande verità con la parabola del giudice iniquo e della vedova    (cfr. Lc 18, 2-8).

C’era un giudice iniquo che non aveva fatto mai niente di bene, e c’era una vedova che andava a chiedergli giustizia, ma lui non la faceva. Ad un certo punto, per togliersi questa donna dai piedi, l’accontentò. Gesù chiude la parabola dicendo: Se un giudice iniquo è capace di ascoltare la preghiera e di accontentare chi lo prega, quanto più il Padre vostro celeste, che è buono, accontenterà voi che siete suoi figli. Egli vi darà tutto quello di cui avete bisogno. Però, se pensate che Dio sia un patrigno, che sia crudele, che non sia un padre amoroso, è chiaro, che come dice san Paolo, se si semina vento si raccoglie tempesta (cfr. Gal 6, 7; Os 8, 7). Se si semina il dubbio e la diffidenza, si raccoglie dubbio e diffidenza.

Dio Padre ci ama ed è preoccupato veramente per la nostra salvezza eterna. Egli non è preoccupato di darci l’acqua o di costruire le case a coloro che non le hanno, ma è preoccupato della salvezza eterna di ciascuno di noi. E quando le ricchezze, i beni materiali sono in contrasto con questo fine principale, che è la salvezza dell’anima nostra, ci toglie tutto, perché a lui interessa che andiamo in paradiso e ci salviamo, non gli interessa se abbiamo o meno sette milioni in Banca!

Dio è onnisciente e sa tutto: il passato, il presente e il futuro, e sa che se io mi metto su questa strada avrò la salvezza eterna, ma se vado a destra o a sinistra troverò la dannazione. Se andrò per forza a sinistra mi romperò la testa, ma non farò la volontà di Dio, anzi il Signore mi sbarrerà la strada.

Più di una volta qualcuna mi ha detto: Padre, Dio è crudele! Non è vero! Dio è infinitamente santo, buono e amorevole; il suo amore non ha limiti! Noi uomini non capiremo mai che cos’è l’amore di Dio.

Ora io chiedo a voi, dopo averlo chiesto a me stesso: E tu, quando preghi, sei pretenzioso o sei umile? Credi che Dio è onnipotente, quindi che quello che tu gli stai chiedendo lo può fare, oppure dubiti? Ecco il grande peccato dell’uomo: mentre chiede qualcosa a Dio pensa: Dio mi farà o non mi farà questa grazia? Dubita!

Io dinanzi ai miei occhi ho la scena del mare di Tiberiade, quando Gesù di notte camminava sulle acque. Gli apostoli si spaventarono nel vederlo, pensando di aver visto un fantasma, ma Gesù disse: Non temete, non sono un fantasma, sono io!

E san Pietro si gettò in acqua e camminò sulle acque, però, ad un certo momento dubitò, e pensò: Se adesso vado a fondo cosa succede? E proprio in quel momento se ne andò a fondo, tanto che Pietro, pescatore, disse:- Signore, salvami perché io perisco! Gesù si accostò a lui, lo prese per mano, lo alzò sull’acqua e disse: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”          (Cfr. Mt 14, 26-31).

Chi dubita non otterrà mai niente!

Il secondo difetto contro la preghiera fatta con fede è tentennare, cioè dire:- Vado o non vado? Lo faccio o non lo faccio? Credo o non credo?

Se tentenni non otterrai mai niente. Dice san Giacomo: Se tu chiedi a Dio e dubiti o tentenni, sei simile all’onda del mare (cfr. Gc 1, 6), e chi dubita o tentenna non otterrà mai niente.

Chiediamoci: Io quando chiedo qualcosa al Signore, ho la certezza che mi può esaudire e quindi mi esaudirà?

Sappiate che, lo dice Dio, quando tu preghi e chiedi qualcosa sei stato esaudito nel momento stesso della preghiera, anche se il Signore realizza la grazia nel tempo; perché noi viviamo sulla terra e quindi questo esaudimento avviene tramite le cause seconde e nel tempo; però, appena noi chiediamo, lui ci ascolta e ci esaudisce, in quanto è un Padre buono. Non ci esaudisce solo se chiediamo qualche cosa che è contraria alla nostra salvezza eterna, perché il Signore non ci può dare il veleno al posto del bicchiere di vino, perché il bicchiere di vino ci fa del bene, mentre il veleno ci ammazza.

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CONCLUSIONE

 

Se l’uomo sapesse quanto vale la preghiera, pregherebbe sempre. L’uomo con la preghiera diventa onnipotente.

Vi auguro di diventare onnipotenti!