Maria, aiuto dei cristiani – Mt 3, 1-12

Prepariamoci all’incontro con Dio – Mt 3, 1-12

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie, dicembre 1980

 

CONVERTITEVI, PERCHÉ GESù è VICINO

(Mt 3, 1-12)

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  1. Non c’è salvezza senza conversione

         “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino” (Mt 3, 2).

A queste parole della predicazione di Giovanni, rispondono alcuni confessando i loro peccati e facendosi battezzare nel fiume Giordano; altri invece non accettano l’invito di Giovanni Battista e non si convertono.

Giovanni a questi dice: “Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all’ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo come padre” (Mt 3, 7-9), perché verrà un altro dopo di me che giudica gli uomini dalle loro opere. Se faranno il bene darà loro il paradiso, ma se faranno il male darà loro l’inferno: il grano nel granaio e il fuoco inestinguibile per la paglia.

Io adesso dico le stesse parole a voi. Il vostro Giovanni Battista questa volta sono io, con preghiera di dirlo agli altri che non vengono in chiesa: Convertitevi, perché Gesù è vicino.

 

  1. Dio è giusto giudice

Noi siamo abituati a vedere Dio come Padre, ed è una cosa giusta, e a vedere Gesù come nostro fratello e soprattutto come un giusto che ha subito tutte le ingiustizie, senza fiatare. Noi siamo abituati a dire, come i farisei e i sadducei: noi siamo battezzati e quindi abbiamo diritto ad entrare in paradiso! Ebbene, non vi spaventate delle parole che vi dico, ma la verità dovete conoscerla tutta: Dio è Padre, ma non è un padre scemo, scusate l’espressione. Non è un padre che non capisce niente, che lascia correre su tutto ciò che fanno i suoi figli. È un padre buono, amoroso, ma è anche un padre giusto, che ci chiederà conto del nostro operato alla fine dei tempi; che per noi è fra poco! Non pensate che vivrete altri cento anni o altri cinquanta. Stiamo per arrivare anche noi al traguardo.

Giovanni predicava: “Il regno dei cieli è vicino”, cioè la morte è vicina. “La scure è posta alla radice degli alberi”. La scure che getta a terra l’albero è la morte; cioè la morte è vicina, e questo padre buono, amoroso, diventerà giusto giudice. Non potremo imbrogliarlo, ci giudicherà secondo verità su tutto quello che abbiamo fatto: se è un bene ci darà la ricompensa, ma se è un male ci darà il castigo.

Quando ci presenteremo a lui non guarderà nessuna tessera di partito, né gli potremo dire: Signore, ricordati che io sono stato battezzato! Ci giudicherà secondo verità, ci giudicherà secondo le opere che abbiamo compiuto. Le opere buone, il grano, nel granaio, il paradiso; le opere cattive, la pula, nel fuoco inestinguibile dell’inferno. Che cosa vuole Gesù oggi da noi: la conversione.

 

  1. Non rimandiamo la conversione

Ve lo dico con sincerità: non rimandate la conversione, il cambiamento di vita. Dalla vita di peccato dobbiamo cambiare, convertirci e ricominciare da oggi la vita della grazia.

Dio è preoccupato della nostra salvezza, ci vuole salvare. Ci ha dato questa vita perché, facendo il bene, vivendo nella grazia, possiamo conquistare il paradiso. Ci ha allentato le redini, come fa il contadino quando la mula è recalcitrante; le dà corda e dice: Fai quello che vuoi, poi ti accomoderò io per le feste!

Dio ci dà corda, è misericordioso, è paziente; ma non è scemo! Aspetta la giovinezza per ritornare a lui; aspetta l’età adulta, aspetta la vecchiaia, ma dopo, figli miei, c’è la morte.

Per farci capire che dobbiamo cambiare vita, ci tira le orecchie, prende la cinghia e ci dà delle bastonate che ci fanno piangere, che ci fanno versare sangue, ma che ci fanno fermare, ci fanno capire.

L’avete fatto l’esame di coscienza la sera del terremoto, quando stavate dinanzi alla televisione? Dio con la sua luce vi ha illuminato e vi ha detto: che cosa hai fatto fino a questo momento? Se io ti chiamassi continueresti a vedere la televisione? Continueresti a fumare? Continueresti a vedere la partita, a trascurare tua madre, a tradire tua moglie, tuo marito? Continueresti a bestemmiare, a non pregare, a non venire a Messa la domenica?

Qualcuno che mi ha avvicinato mi ha detto: Padre, come mi sono pentito di non aver ascoltato la Messa, oggi! Ho visto che cosa significa la vita quando non è consumata per Iddio.

Queste cose sapete che cosa sono? Tirate di orecchi; non ai nostri fratelli che stanno soffrendo e piangendo, ma a noi.

Disse Gesù: Non pensate che voi siate più santi di coloro che sono morti sotto la torre di Siloe – io oggi direi: quelli che sono morti in Campania e in Basilicata – ma se non vi convertite, morrete tutti allo stesso modo. C’è una morte che è uguale per tutti: l’inferno. E non mi venite a dire, come ha fatto qualcuno: Padre, ma Dio è buono, Dio è misericordioso, queste cose io non le accetto!

Non le accetti? Avete ascoltato oggi le parole dette dalla S. Scrittura? Queste parole non passeranno mai. Verranno i terremoti, l’ha detto Gesù, verranno le carestie e, non vi meravigliate, verranno le guerre. Gesù tiene in mano il ventilabro, è di legno, ha i buchi, là si mette il grano dopo che è stato già pestato sull’aia, perché la paglia esca. Il contadino il grano lo conserva, ma brucia la paglia.

  1. Nessuno potrà fermare la mano della giustizia di Dio

Dio è giusto giudice. Ogni peccato grida vendetta al suo cospetto. Dobbiamo pagare!

Come si fa a fuggire l’ira che viene, di cui parla la S. Scrittura? Convertendosi, andandosi a confessare e ricominciando a pregare.

Arrivati a sessant’anni fate testamento, prendete la corona in mano e incominciate a pregare!

Dite ai vostri figli: voi lavorate e mangiate, perché io la mia vita l’ho vissuta; ora mi preparo ad incontrarmi col mio Dio. incomincio a glorificare Dio, incomincio a pregare, mi preparo all’eternità. Non l’ho fatto da bambino, non l’ho fatto da giovane, non l’ho fatto da adulto; adesso le gambe non mi reggono più, devo stare seduto, vado a sedermi in chiesa, prendo la corona e incomincio a pregare.

Noi abbiamo una Mamma, è mamma di misericordia, ma non potrà impedire il giudizio divino.

Michelangelo, nel suo giudizio universale, ha tradotto in una maniera plastica, ma vera, l’atteggiamento di Gesù, che fa zittire la Madonna, che anche nel momento del giudizio universale sta lì per intercedere per i suoi figli e per salvarli. Questo significa che nemmeno le lacrime della Mamma sua adorata fermeranno la mano della sua giustizia.

 

 

CONCLUSIONE

 

Non voglio spaventarmi; la paura è mia!

Quel giorno stavo entrando nel mio convento a Grottaglie, e mentre entravo mi ha ricevuto un bel terremoto. Mi sono fermato e ho detto: Signore, sto qui, se mi vuoi mi presento, però abbi misericordia di me! Te l’ho detto ogni giorno e te lo ripeto oggi: Se verrò in paradiso non sarà perché ho fatto il bene, ma perché mi vuoi bene.

Sappiatelo dire ogni giorno: Signore, ti voglio bene; ma so che tu mi vuoi più bene. Voglio convertirmi, voglio vivere sempre per te, perché nell’incontro io possa guardarti e tu possa guardarmi.