Lc 4, 14-22 – Spirito Santo illumina le nostre menti! –

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 18.01.1998

 

PER COMPIERE LA MISSIONE PROFETICA

ABBIAMO BISOGNO DELLA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO

(Lc 4, 14-22)

“Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi». Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca” (Lc 4, 14-22).

Per fare le catechiste e per compiere la missione che Dio vi ha affidato col Battesimo e con la Consacrazione, avete bisogno dello Spirito Santo.

 

I. la missione profetica delle catechiste o delle Missionarie della parola di Dio

 La missione profetica delle catechiste è la stessa missione di Gesù, che nella sinagoga di Nazaret si presenta come profeta.

 

 

II. l’azione dello Spirito Santo per compiere la missione profetica

 

L’azione dello Spirito Santo nei nostri riguardi è duplice, ce lo dice il vangelo: Egli agisce in noi con la sua presenza e con la sua potenza o forza.

 

III. Gli effetti della presenza dello Spirito santo nel compiere la missione profetica

 

  1. La conversione

Chi converte non siete voi, ma è lo Spirito Santo per mezzo vostro e per mezzo della Parola di Dio, che voi annunziate.

Dice il Vangelo: “Lo Spirito del Signore mi ha mandato per rimettere in libertà gli oppressi” (Lc 4, 18).

Il profeta è stato chiamato per rimettere in libertà gli oppressi, cioè per togliere il peccato e dare la grazia, per dare agli uomini la libertà dei figli di Dio.

Se voi parlerete o compirete la vostra missione profetica e vi farete aiutare dallo Spirito Santo con la sua presenza e con la sua potenza, il primo effetto che otterrete sarà la conversione: togliere il peccato e dare la grazia. Ve lo auguro con tutto il cuore!

Questo deve essere il fine principale della vostra missione profetica. Noi abbiamo il carisma penitenziale per cui il fine principale della nostra predicazione è la conversione.

Il fine principale della vostra missione profetica deve essere: dare agli uomini la libertà dei figli di Dio.

Dice Gesù: Chi è sotto il peccato è schiavo del peccato e del demonio; i figli liberi sono coloro che non sono schiavi del peccato, ma che agiscono secondo Dio.

 

  1. La benevolenza di chi vi ascolta

 Dice la S. Scrittura: “La sua fama si diffuse in tutta la regione” (Lc 4, 14). Tutti facevano a Gesù le lodi; tutti gli rendevano testimonianza.

Voi fate tanto bene; ma se non c’è chi vi vuole bene, il vostro bene non si diffonde. Ebbene, uno degli effetti operati dallo Spirito Santo, quando voi compite la vostra missione secondo Dio, è la benevolenza, con la quale la vostra fama si diffonde in Puglia, nella provincia di Taranto, di Brindisi, di Lecce.

Di Gesù, dice il vangelo di Luca, che “insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi” (Lc 4, 15).

Tutti lo lodavano, ma non quando era presente. La sua fama si diffuse in tutta la regione e tutti gli rendevano testimonianza, dicevano: Ha fatto bene ogni cosa!

Gli ascoltatori, parlando bene di Gesù, hanno facilitato la sua azione di profeta e di salvatore presso coloro che erano sinceri; così pure i vostri ascoltatori, se parlano bene di voi, faciliteranno la vostra azione di profeti e di salvatori presso coloro che ancora non vi conoscono, ma che vi vogliono ascoltare e che sono sinceri nell’avvicinarvi per potersi convertire e poter cambiare la vita.

 

  1. La meraviglia

  “Tutti erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca” (Lc 4, 22).

Quando ascoltavano Gesù, dicevano: Non parla come un uomo!

Quando i capi del popolo dal sinedrio mandarono i soldati a prendere Gesù, questi se ne tornarono senza prenderlo. Agli scribi e ai farisei che chiesero loro perché non l’avevano preso, risposero: Mai nessuno ha parlato come lui!

Erano meravigliati così come lo fu la Samaritana, che dinanzi alle parole stupende e meravigliose dette a lei da Gesù, disse: “Signore, tu sei veramente un profeta!”.

In voi si opererà lo stesso miracolo che si operò in santo Stefano: “Nessuno riusciva a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava” (At 6, 10).

Tutti dovranno meravigliarsi delle parole che escono dalla vostra bocca, soprattutto se conoscono che il vostro titolo di studio è il diploma di quinta elementare o di terza media. Diranno:- Questa scienza da dove le viene?

Quando a Nazaret ascoltavano Gesù, dicevano: Ma non è il figlio del carpentiere? E i suoi cugini non sono qui tra noi? Da dove gli viene tutta questa scienza?

Ascoltandovi devono meravigliarsi, devono dire: Questa non è opera umana, ma divina! Devono provare quella meraviglia che porta a vedere Dio nel profeta e ad accettarlo come profeta, per cui devono avvertire che bisogna credere per convertirsi e per santificarsi.

Tutti coloro che hanno avvicinato Padre Pio, il profeta degli ultimi tempi – che non era un teologo, né un filosofo, anche se aveva fatto gli studi da sacerdote – hanno detto: Le parole che uscivano dalla sua bocca erano parole di una sapienza divina!

Così diranno di voi, se compirete la vostra azione con la presenza dello Spirito Santo e con la potenza dello Spirito Santo.

Anche di voi si dirà:- Questi è veramente un profeta! Nessuno ha mai parlato come lei!

 

 

conclusione

 

  1. Dobbiamo sentire la necessità della presenza dello Spirito Santo nella nostra missione profetica, nel portare il Cristo e la sua parola alle anime.

Dobbiamo ricordarci le parole tremende dette da san Paolo: “Nessuno può dire: Gesù è il Signore, se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1 Cor 12, 3).

Immaginate se potremo fare un discorso, senza l’azione dello Spirito Santo!

Pensate se possiamo portare a termine un annunzio, senza la presenza dello Spirito Santo! Quindi dobbiamo sentire la necessità della presenza dello Spirito Santo nell’espletamento della nostra missione profetica.

 

  1. Non dimenticate mai di invocare, in ogni azione apostolica, lo Spirito Santo

Invocatelo prima dell’azione apostolica, durante e dopo. Prima, perché vi illumini; durante, perché vi ricordi e vi suggerisca ciò che dovete dire; dopo, perché fecondi la parola detta.

Di solito si recita l’Ora Media e poi si fa la meditazione, si recitano i Vespri e poi si fa la meditazione. Io invece, oltre a dire i Vespri o l’Ora Media, invoco lo Spirito Santo, prima di tutto per me, perché mi suggerisca la Parola adatta da dire a voi, e poi per voi, perché attraverso quella parola dovete convertirvi.

 

  1. Seguite lo Spirito Santo, siate docili alla sua azione!

Una volta che lo Spirito Santo è con voi, nella vostra missione profetica, seguitelo, siate docili alla sua azione. Non dite mai: Questo lo dirò dopo! Oppure: Questo lo dirò e questo non lo dirò! Fate sempre come lui vi suggerisce. Siate docili alla sua azione! Solo lui sa qual è la Parola che bisogna dire e quella che non bisogna dire. Se vi suggerisce un pensiero, esprimetelo; se questo pensiero non ve lo suggerisce, non esprimetelo. A noi non importa fare una bella figura; a noi importa servire Dio e salvare i fratelli.