Ecco la sposa dell’Agnello – AP 21, 9–14 – Gv 1, 43-51

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

 

 

DIO E’ L’AUTORE DELLA SALVEZZA

E DI OGNI VOCAZIONE

(Gv 1, 43-51)

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  1. L’autore di ogni vocazione è Dio, ma il mezzo di cui si serve è l’uomo

Gesù incontrò Filippo e disse: “Seguimi”.

Gesù, personalmente Gesù, è l’autore di ogni vocazione. C’è la vocazione alla salvezza eterna, poi le altre vocazioni, tra cui anche la vocazione all’apostolato, ad essere religiosi e sacerdoti, perché Dio chiama, ma ha bisogno dell’uomo.

Filippo ascolta Gesù, si riempie di Gesù, lo segue, si entusiasma di lui ed esplode. Incontra il suo amico Natanaele e subito gli comunica il grande annunzio: Ho conosciuto Gesù di Nazaret, quello che aspettavamo da secoli, il Messia, il figlio di Giuseppe. Perché Dio si è incarnato, è diventato uomo, è voluto nascere da una donna, ha voluto avere un padre putativo, Giuseppe, una città dove vivere, Nazaret. Infatti sarà chiamato il Nazareno.

“Può nascere da Nazaret un figlio di Dio, il Messia?”, disse Natanaele. E Filippo: Vieni a vedere. “Vieni e vedi”.

Natanaele incontra Gesù, l’autore della grazia, l’autore della vocazione che dice: “Ecco un vero Israelita in cui non c’è falsità”. Gesù gli legge la coscienza.

Uomo semplice, buono di natura, Natanaele, sarebbe Bartolomeo, dice: Come mi conosci?

Dice Gesù: Prima che tu fossi sotto il fico io già ti conoscevo.

– Allora sei veramente il figlio di Dio, sei veramente il Messia che noi aspettiamo!

– Natanaele, vedrai il cielo aperto e gli angeli salire e scendere sul Figlio dell’uomo. Vedrai cose più grandi di queste. Gli rivela la coscienza e attraverso il segno straordinario si rivela.

 

  1. L’autore della salvezza è Dio, ma ha bisogno dell’uomo

Dio salva le anime per mezzo della Parola, della sua parola, però l’uomo deve prendere questa parola, deve uscire e ripeterla, come ha fatto Filippo e come hanno fatto gli apostoli. Deve prendere la parola e ripeterla, perché chi salva è la parola di Dio, non è l’uomo. Guai se l’uomo parlasse con le sue parole, portasse le sue teorie! Le teorie dell’uomo non hanno mai salvato nessuno. Bisogna ripetere la parola di Dio, quella parola che salva.

La Parola di Dio è il Figlio di Dio, quindi è Gesù; e si può intendere non soltanto come messaggio, come annunzio, ma anche come una persona che cammina. La parola che avanza, la parola che conquista, la parola che salva. Il giorno al giorno consegna il messaggio. La notte alla notte consegna il messaggio, dice il salmista.

Questa parola avanza, travolge e conquista. Ecco perché Paolo cantava: Beati i piedi di coloro che annunziano il messaggio di Dio; sono santi in quanto si santificano e santificano gli altri.

L’autore della salvezza e della grazia è Dio, ma il mezzo di cui si serve è l’uomo. Ecco il significato autentico dell’apostolato. L’apostolato ha una origine divina, ha uno sviluppo divino, ha una conclusione divina.

            conclusione

Ci può essere il cristiano che non sia apostolo? No, è impossibile, perché se il cristiano ascolta, se il cristiano si riempie, se il cristiano identifica la sua vita a quella di Gesù e di Gesù crocifisso, non può tenere nascosto questo tesoro che salva. Deve prenderlo e metterlo necessariamente in contatto con i propri fratelli.

Tu a casa tua puoi essere apostolo? Devi essere apostolo! Per la strada devi essere apostolo. A scuola devi essere apostolo, all’ufficio devi essere apostolo, al mercato devi essere apostolo, con i compagni devi essere apostolo. Quando parli, quando soffri, quando preghi sei sempre apostolo, perché un dono ricevuto da Dio deve essere comunicato agli altri.

“Seguimi”, disse Gesù. Ma Filippo disse al suo amico: Vieni e vedi.

Sappiate dire ogni giorno anche voi: Vieni e vedi.