Trasfigurazione – Mt 17, 1-9

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

IL SIGNIFICATO DELLA TRASFIGURAZIONE

(Mt 17, 1-9)

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  1. Trasfigurandosi Gesù dimostra di essere il Figlio di Dio

Nella vita pubblica di Gesù la trasfigurazione costituisce un episodio unico e inconsueto, perché Gesù ci ha sempre tenuto a dimostrarsi uomo come noi, pur essendo figlio di Dio e Dio uguale al Padre e allo Spirito Santo. Non ha mai fatto vedere, né ha mai dato la dimostrazione evidente della sua divinità se non attraverso i miracoli. Eppure tanti non credevano, nonostante i miracoli, le profezie che Gesù diceva e la predicazione della Parola di Dio che portava la gioia e la serenità nelle anime.

Questa volta prende tre apostoli: Pietro, Giacomo e Giovanni – e lui sapeva che questi sarebbero stati i testimoni della sua agonia, della sua preghiera, del suo dolore, del suo sudore di sangue nell’orto del Getsemani – e li porta sul monte Tabor dove dimostrò con una evidenza inconfutabile di essere il Figlio di Dio.

Si trasfigurò, cioè fece vedere di essere Dio, il Figlio di Dio. “Le sue vesti diventarono candide come la luce” (Mt 17, 2). Uomini dell’al di là scesero sulla terra: Mosè ed Elia che parlavano con lui. La visione era talmente bella che lo stesso Pietro dovette gridare: Signore, stiamo sempre qui, facciamo tre tende, così staremo sempre con te nella gloria, nella gioia del Paradiso. Non sapeva che il paradiso viene dopo la croce; prima bisogna soffrire, poi si avrà la gioia del Paradiso. Questa verità dovette insegnare Gesù!

Gesù si trasfigurò, dimostrò di essere il Figlio di Dio, perché quando gli apostoli lo avrebbero visto soffrire e morire, condannare ingiustamente, portare la croce, soffrire gli insulti avrebbero saputo che egli stava percorrendo la strada indicata dal Padre, la strada della croce, la stessa strada che avrebbero dovuto percorrere loro per salvarsi. È la strada della croce, infatti, che porta alla luce, alla risurrezione.

  1. La grazia trasfigura anche noi

Il miracolo della trasfigurazione Gesù l’ha operato soltanto in sé o lo ha consegnato a tutti i cristiani? I cristiani possono, come Gesù, trasfigurarsi? Sì, possono vivere trasfigurati col battesimo che ci dà la grazia, cioè la vita di Dio in noi.

Io posso diventare come Dio per mezzo della grazia. E la grazia me la dà Gesù per mezzo dei sacramenti. Il primo sacramento che mi dà la grazia è il battesimo, poi tutti gli altri.

La grazia è Dio in me, la vita di Dio in me, cioè io divento come Dio. Dentro di me, per mezzo della grazia, circola la vita divina: abita il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo.

CONCLUSIONE

Tante volte mi dite: Padre, il Signore pensa a me? Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo pensa a voi, è dentro di voi, legge i vostri pensieri, ascolta le vostre parole, vede le vostre azioni. Vi vede anche se siete al buio o nascosti. Se fate il bene è contento, se fate il male non è contento. Dio si interessa del vostro vestire, del vostro sostentamento, del vostro studio, di tutto. Vi vede, vi sente, vi ascolta, sta dentro di voi. Quando piangete Gesù vi asciuga le lacrime; quando ridete è contento della vostra gioia. Anche quando giocate Dio Padre sta con voi, non è lontano, è dentro di voi. San Paolo disse delle parole meravigliose, che sono la gioia e la consolazione dell’anima mia quando mi trovo nei guai: “In Dio viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At 17, 28). Se io esisto, esisto in Dio; se io mi muovo, mi muovo in Dio; se vivo, vivo in Dio.