Ti incontrerò e non voglio scontrarmi con Te – 1Cor 15, 20-26 – Mt 25, 31-46

Mt 25, 31-46 – Due giudizi

Taranto, 1978

 

la conseguenza del peccato è la morte

(1 Cor 15, 20-26)

 

 

  1. La morte fisica

 

         Dice S. Paolo, e lo dice agli uomini di oggi: per mezzo di Adamo è venuto sulla terra il peccato, e adesso tutti commettiamo peccati. Due soltanto hanno fatto eccezione. Gesù, perché Figlio di Dio, e la Madonna per una grazia particolare, in virtù dei meriti di Gesù Cristo. Dunque tutti abbiamo peccato.

 Quali sono le conseguenze del peccato? La prima conseguenza è la morte, la morte fisica.

Poiché Adamo ha peccato noi morremo. C’è stato svelato un mistero che noi non conoscevamo. Il peccato ci ha portato alla morte fisica.

Chi si può lamentare della morte? Si può lamentare chi non ha mai peccato. Ma poiché tutti abbiamo il peccato di Adamo, almeno quello, il peccato originale, e poi tutti gli altri peccati, tutti siamo destinati alla morte, a morire fisicamente.

 

  1. La morte dell’anima

 

         L’anima che vive nella grazia di Dio, col peccato muore. Prima è morto Adamo e ha perduto la grazia; adesso peccando noi, perdiamo la grazia, per questo si chiama peccato mortale, cioè il peccato che porta alla morte dell’anima. Questa è la seconda conseguenza del peccato.

 

  1. Gesù ha distrutto il peccato

 

         Dopo tanti millenni è venuto il Figlio di Dio e si è fatto uomo. Adamo ha disubbidito a Dio e ha commesso il peccato; il peccato ha portato la morte fisica e la morte dell’anima. è venuto Gesù, ha ubbidito a Dio e con la sua ubbidienza ha distrutto il peccato. Ci andiamo a confessare perché lui solo può distruggere il peccato di Adamo e il nostro. Per mezzo del Battesimo distrugge il peccato originale, per mezzo della Penitenza distrugge i nostri peccati.

 

L’ubbidienza ci ha portato la distruzione del peccato. Questo corpo che è destinato a morire ritornerà alla vita, si riunirà all’anima e vivrà insieme all’anima, alla fine del mondo, per tutta l’eternità.

Vedete che mistero ci ha rivelato S. Paolo. Adesso so che morrò perché ho peccato, e da questo momento accetterò la morte in espiazione dei miei peccati.

Ditelo a Gesù oggi:-  Signore, ti offro la mia morte in espiazione  di tutti i miei peccati, perché ho peccato e merito la punizione.

 I comandamenti trasgrediti portano la morte dell’anima.

Quante volte, camminando per la strada, mi chiedo: questa gente che mi passa accanto, che cammina con me, è viva o è morta?

Gesù non è morto anche per loro? Non ha dato la grazia anche a loro? Non vivono in grazia perché Gesù non ci ha dato questo dono, o perché loro non lo vogliono?

Ecco perché dobbiamo pregare, affinché tutte le anime ascoltino.

 

  1. Gesù ha vinto la morte

 

         Sappiate che la vittoria del demonio, su di noi con la morte e la decomposizione del nostro corpo, è soltanto per un periodo limitato. Gesù ha avuto il sopravvento sulla morte, ha vinto la morte: è risuscitato dopo tre giorni. Il suo corpo, e anche il corpo della Madonna, è unito alla sua anima.

Il corpo della Madonna è unito alla sua anima e gode in cielo la gloria sempre eterna di Dio. Così sarà il nostro corpo trasformato. Quando risorgeremo saremo sempre belli, non ci sarà più vecchiaia, non ci sarà malattia, non ci sarà più infermità, non ci sarà più la decomposizione, la morte.

Gesù ci ha promesso la vittoria sulla morte anche nel corpo, quando, vincitore di tutti i nemici di Dio, prenderà la morte e la sconfiggerà definitivamente.

Dice S. Paolo: prenderà la morte, la porterà dinanzi al Padre celeste incatenata e la deporrà ai suoi piedi e non si muoverà mai più; non verrà più a disturbarci.

 

         conclusione

          Il vincitore della morte è Gesù. Colui che dà la vita è Gesù. Se volete la vita accostatevi a lui; se volete la gloria accostatevi a lui; se volete vivere in grazia vivete in Cristo. Cristo è la vita e per Cristo sono disposto a morire, perché in lui ritroverò la vita. Gesù diceva: chi perderà la vita per me, la ritroverà. Non abbiate paura: chi ha fede è capace anche di esporre alla morte la propria vita sicuro di ritrovarla. Non temete coloro che uccidono il corpo, temete Colui che può mandare alla Geenna il corpo e l’anima. Beato chi vive in questa visione di fede, è la visione della vita eterna