Spirito Santo, prepara il mio cuore perchè accolga il Cristo Salvatore – Is 40, 9 – Mt 18, 12-14

Mt 18,12-14 – Maria è la mediatrice di tutte le grazie 2011

Mt 18, 12-14 – Il Signore cerca chi è perduto

da un ritiro ai catechisti tenuto da P. Francesco Chimienti O.M.

Grottaglie 22.12.1991

ALCUNE VERITA’ CHE DEVONO ESSERE GRIDATE

A TUTTI GLI UOMINI PRIMA DEL NATALE,

IN PREPARAZIONE DELLA VENUTA DI CRISTO

 SULLA TERRA 

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Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie;
ecco, il Signore Dio viene con potenza

premessa: gridate a tutti gli uomini ciò che vi dico

“Sali su un alto monte tu che rechi notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda …”(Is 40,9)

  1. Gridate

Il primo pensiero che vi consegno è questo: Gridate le verità che il Signore vi dice, perché devono essere sentite da tutti, in modo che nessuno deve poter dire: Io non ho sentito; io non ho capito le parole che il Signore ha detto!

Un giorno Gesù disse: “Quello che vi dico nelle tenebre ditelo  nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti” (Mt 10, 27).

…..

  1. Che cosa dobbiamo gridare

Il Signore dice, tramite il profeta Isaia: Gridate al cuore di Gerusalemme. Il profeta risponde: “Che dovrò gridare?” (Is 40, 6).

Anche noi ci chiediamo che cosa dobbiamo gridare. E il Signore ci dice: “Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, non temere; annunzia alle città di Giuda: «Ecco il nostro Dio!»” (Is 40, 9).

Annunziando il Vangelo noi portiamo la lieta notizia della salvezza eterna, non della ricchezza, della bellezza o della sistemazione; diciamo che al di là di questa vita c’è un’altra vita in cui ci saranno terra nuova e cieli nuovi e saremo felici.

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III. l’uomo che aspetta la venuta di Cristo si deve preparare con l’amore, con l’umiltà e con la mortificazione

 La terza verità da annunziare è questa: Preparate la via al Signore.

Dice il profeta Isaia: “Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato” (Is 40, 3-5).

Io ho tradotto queste parole con tre virtù, con le quali l’uomo si prepara al Natale, alla venuta di Cristo. Esse sono: l’amore, l’umiltà e la mortificazione.

Nella frase: “Ogni valle sia colmata” ho visto l’amore, perché ogni lacuna umana è colmata dall’amore; se non c’è l’amore, bisogna portare l’amore, in quanto l’amore vince ogni cosa, colma ogni vuoto.

Nella frase: “Ogni monte e colle siano abbassati” ho visto l’umiltà.

Nella frase: “Il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura” ho visto la mortificazione.

  1. La prima virtù con la quale l’uomo deve prepararsi al S. Natale è l’amore

Gesù ha detto: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti” (Mt 22, 37-40).

Sappiate però che non c’è amore senza preghiera. Non si ama Dio né il prossimo se non si prega.

La preghiera è amore verso Dio, è unione con Dio, è dialogo con Dio; ma la preghiera è anche amore verso il prossimo, in quanto i nostri fratelli hanno bisogno di noi e noi andiamo incontro ai loro bisogni per mezzo della preghiera, che colma ogni valle. Infatti non esistono lacune che non sono colmate dalla preghiera.

Volete salvare i vostri fratelli? Pregate! Questo è il primo soccorso che noi dobbiamo dare. Li volete convertire, li volete salvare? Dovete pregare per loro, e paga colui che prega.

San Francesco di Paola ha pregato sempre. Egli faceva i miracoli e convertiva centinaia di persone ogni giorno, perché pregava moltissimo. Riceveva nella preghiera la forza di Dio per poter parlare e convertire. Inoltre con la preghiera scontava i peccati dei suoi fratelli.

Quando io confesso non do per penitenza soltanto cinque Ave Maria o dieci Ave Maria, ma do un rosario, perché dovete scontare i vostri peccati.

Non c’è amore se non c’è la preghiera, che è l’espressione dell’unione con Dio e con i fratelli.

  1. La seconda virtù con cui l’uomo deve prepararsi al S. Natale è l’umiltà

Per essere umili bisogna riconoscersi uomini, creature, dinanzi al Creatore.

Non è difficile ritenersi creature, se si riconoscono i propri limiti. Adesso che sono vecchio io constato ogni giorno che sono una creatura, perché sono limitato in tutte le cose. Vorrei essere sano e non lo sono! So che mi devo presentare fra poco dinanzi al mio Creatore.

Per ritenersi creature dinanzi al Creatore bisogna riconoscersi peccatori.

Vi devo dimostrare che siete dei peccatori, o lo constatate giorno per giorno? Diceva san Paolo: Ogni giorno faccio il proposito di essere buono, di non fare certe cose e di farne altre, ma poi mi trovo a fare quelle cose che avevo proposto di non fare e a non fare quelle cose che mi ero proposto di fare (cfr. Rm 7, 18-20), per cui peccatori eravamo e peccatori rimaniamo.

  1. La terza virtù con cui l’uomo deve prepararsi al S. Natale è la mortificazione

Dice il profeta Isaia: “Il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura” (Is 40, 4).

La trasformazione dell’anima avviene attraverso la potatura della mortificazione. Quindi bisogna mortificare gli occhi, le orecchie, la lingua. La S. Scrittura dice: Chi di noi non pecca ogni giorno con la lingua?

Noi pecchiamo tante volte al giorno con la lingua e neppure ce ne accorgiamo! Diciamo di non commettere nessun peccato, e poi critichiamo e ci arrabbiamo ogni giorno.

San Francesco, che era santo, alla fine della sua vita così pregava: “Signore, abbi pietà di me, miserabilissimo peccatore!”. Lo diceva dopo novantadue anni di santità!

Noi invece, dopo aver commesso tanti peccati, osiamo dire di essere santi. Invece l’unico ad essere tre volte santo è Dio.