Signore, mi hai reso ricca da nulla – 2Cor 9, 6-10 – Gv 12, 24-26 – San Lorenzo

2Cor 9, 6-10 – San Lorenzo

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 10.8.1998

Dio ripaga generosamente chi dona con gioia

(2 Cor 9, 6-10)

  1. La ricompensa è in proporzione alla generosità

 Oggi, 10 agosto festeggiamo S. Lorenzo. La Chiesa ci propone due letture riguardanti S. Lorenzo. La prima si riferisce alla sua vita nell’esercizio della carità, la seconda invece ci presenta il suo martirio, perché Lorenzo prima ha dato i suoi beni ai poveri, poi ha dato la sua vita.

 Mi fermo in particolare sulla prima lettura, tratta dalla seconda lettera di S. Paolo ai Corinzi. La prima frase che sottolineo è: “Chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà” (2 Cor 9, 6).

Questa frase può essere applicata sia ai beni spirituali, sia ai beni materiali. In questa lettera S. Paolo parla dei beni materiali,            perché a Corinto raccoglieva le offerte per i poveri di Gerusalemme,

Egli afferma: se darete con larghezza, raccoglierete con larghezza; ma se darete con scarsità raccoglierete con scarsità. In pratica ciò che seminate raccoglierete: se seminate poco, raccoglierete poco, se seminate molto raccoglierete molto.

  1. “Dio ama chi dona con gioia”

 “Ciascuno dia quando ha deciso nel suo cuore” (2 Cor 9, 7), senza obbligo e perciò né con tristezza né per forza, ma liberamente e quindi con gioia, per alleviare le sofferenze del prossimo. E ciò va fatto perché chi dà al povero dà a Dio; anzi la vera frase della S. Scrittura è: “Chi dà al povero presta a Dio” (Pr 19, 17). Ciò significa che Dio s’impegna a restituire a modo suo.

Bisogna dare con gioia, perché “l’elemosina copre una moltitudine di peccati” (1 Pt 4, 8). Poiché siamo tutti peccatori per mezzo dell’elemosina laviamo la nostra anima.

  1. La ricompensa di Dio è il centuplo

 Il Vangelo presenta la vedova che diede due spiccioli, ma in realtà aveva dato tutto quello che aveva. Nell’Antico Testamento leggiamo di un’altra vedova, quella di Zarepta che diede tutto quello che aveva a Elia: una focaccia fatta con un pugno di farina e un orcio di olio.

  1. Paolo, a tal proposito, afferma: “Dio ha il potere di far abbondare in voi ogni grazia perchè, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente le opere di bene” (2 Cor 9, 8).

In altri termini Dio ha il potere di dare non solo quel poco che si è donato, ma ogni cosa.

 A noi interessa avere il necessario, perché per il resto il Signore ci benedirà.

La Missionaria della Parola di Dio deve lavorare per avere il necessario per vivere, il resto lo consumerà nelle opere di carità, incominciando sempre da quella che il Signore le ha afidato, ovvero la catechesi e tutto ciò che riguarda il suo apostolato. Così facendo colui che somministra il seme al seminatore, cioè chi ci dà il necessario per vivere oggi e domani, egli stesso somministrerà e moltiplicherà la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. Secondo le parole di Gesù, vi darà il centuplo su questa terra, ovvero i beni materiali e la vita eterna nell’altra, cioè quei beni che sono frutto della vostra giustizia e della vostra santità.

 L’Istituto, come sapete, non s’interessa del posto di lavoro per mezzo del quale avete il sostentamento, perché la Chiesa vuole che lavoriate, né s’interessa della vostra sistemazione economica, perché l’Istituto non risolve i vostri problemi economici, né si preoccupa della vostra vecchiaia. Ma piuttosto esso si occupa della vostra formazione spirituale, della vostra salute spirituale, per cui organizza i ritiri, gli esercizi, gli incontri di formazione e di studio per il vostro apostolato. Naturalmente, ciò non esclude che le singole Missionarie possano aiutare le altre sorelle. La Missionaria, se vuole, può aiutare la sorella a trovare un lavoro, può portarla dove ha bisogno di andare con la sua macchina. In altri temini, se c’è da fare la carità, incominciate dalle vostre sorelle, se lo Spirito Santo ve lo suggerisce. Permettetemi però di sottolineare l’aspetto spirituale: più generose sarete con Dio, più Dio sarà generoso con voi. A voi ho veramente chiesto la totalità, non solo la generosità, dal punto di vista spirituale., e la ricompensa l’avrete da Dio.

Gesà ha detto: Chi rinunzia a suo padre e sua madre, ai fratelli e alle sorelle e poi ai propri beni riceverà il centuplo su questa terra e la vita eterna nell’altra (cf Mt 19, 29).

Gesù è stato sempre fedele alla parola data, per cui più generose sarete con lui, più Dio sarà generoso con voi.

Gesù ha parlato di centuplo. Se voi date uno, lui darà cento; ma se voi date due non vi darà centodue, vi darà duecento; se date tre, non vi darà centotre, ma vi darà trecento.

Il Signore moltiplica i suoi benefici nei vostri riguardi, proprio come afferma S. Paolo “moltiplicherà la vostra semente”(2 Cor 9, 10). I vostri beni saranno moltiplicati; ma soprattutto farà crescere i frutti della vostra giustizia: tutto sarà segnato come merito nel libro della vita.

 

         conclusione

Siate generose con Dio e col prossimo, perché niente andrà perduto. Confidate nel Cuore di Gesù e continuate a fare le Missionarie della Parola, perché Gesù ha detto: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e il resto vi sarà dato in sovrappiù”(Mt 6, 33).

Il necessario lo abbiamo già assicurato, il resto lo avremo in aggiunta. Abbiate questa fiducia; perciò nessun timore per l’avvenire, per la vostra sistemazione e per la vostra vecchiaia.