Papà mio. E mi rispondi: Eccomi, figlia mia – Mt 6, 9-13

IL PADRE NOSTRO

(Mt 6, 9-13)

 

  1. La preghiera è penitenza

Siamo nel tempo di quaresima, nel periodo che ci porta a meditare la passione e morte di Gesù. Morire al peccato e vivere nella grazia è il programma di ogni cristiano.

Nella quaresima si medita e si agisce secondo questi principi, ma è chiaro che tutti i cristiani si fanno questa domanda: Che cosa dobbiamo fare per fare penitenza? Quali sono le forme della penitenza?

Giorno per giorno la Chiesa, attraverso la Parola di Dio, ci dice che cosa dobbiamo fare per fare penitenza, ci propone una forma di penitenza. Ieri, commentando il pensiero del profeta Isaia, vi dissi: se volete fare penitenza, perdonate i vostri nemici, non odiate nessuno, non serbate rancore, né odio nel vostro cuore.

         Oggi Gesù ci dice: se volete fare penitenza, pregate.

La preghiera è penitenza, è una grande penitenza. Infatti quando vi confessate in genere il confessore vi dà come penitenza delle preghiere.

         La preghiera è penitenza, una grande penitenza. Allora oggi pregheremo un po’ di più per fare appunto penitenza. La mattina, alzandoci, dobbiamo pregare; la sera, andando a letto, pregheremo; prima di mangiare, pregheremo!

 

  1. Il Padre nostro è la preghiera che ci ha insegnato Gesù

Il Padre nostro è una preghiera che non dobbiamo recitare solo una volta al giorno, ma spesso, almeno la mattina, prima del pranzo e della cena, la sera e tutte le volte che si vuole.

         Con il Padre nostro Gesù ci ha insegnato a dire: “Signore, venga il tuo regno”. Sono i desideri più belli, più nobili che un’anima possa esprimere nei riguardi di Dio; e il Signore è tanto contento. Così anche quando gli diciamo: “Sia santificato il tuo nome, sia fatta la tua volontà”.

Sono cose bellissime, come pure gli altri sentimenti che riguardano noi e i nostri bisogni: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. E chi non ha bisogno di pane? E col pane c’è il lavoro e con il lavoro c’è il cibo e quindi la prosperità, c’è la serenità della famiglia. Sono delle cose bellissime che noi dobbiamo chiedere al Signore.

Così pure un’altra invocazione tanto bella: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Gli diciamo: Signore, io sono peccatore, perdonami tutti i peccati che ho commesso nel passato e tutti i peccati che commetto giorno per giorno; perdonami perché voglio stare in pace con tutti, e allora anch’io perdono i fratelli che mi sono vicini. Offendendo i miei fratelli ho offeso prima Te, quindi perdona me e io perdono i miei fratelli.

Poi un’altra richiesta tanto bella: “Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”. La tentazione è il grande pericolo dell’uomo. Dicendo liberaci dal male, non significa liberaci dalla sofferenza, ma liberaci dal peccato, perché il peccato è il grande male, l’unico male che offende Dio ed è la nostra rovina.

Il peccato rompe i rapporti tra l’anima e Dio; quindi Dio non comunica più con l’anima attraverso la sua grazia. Ci vuole il miracolo dell’onnipotenza divina perché l’uomo, perduto nel peccato, possa ritornare alla grazia.

 

  1. Recitate e fate recitare il Padre nostro

Questa preghiera bellissima, la preghiera del Padre nostro deve essere recitata ogni giorno e più volte al giorno. Insegnatela ai vostri figli e vogliate che si dica ogni giorno.

È tanto bello alzarsi al mattino e pregare col Padre nostro. Ritorni questa abitudine nelle nostre case!

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Dobbiamo riconoscere che Dio è l’autore di ogni bene e che questo pane che è stato preparato da vostra moglie o dalla vostra mamma è opera di Dio, anche se è stato comprato con i soldi del papà o del marito. È Dio che ci ha dato la salute, ci ha dato il lavoro, ci ha dato la benedizione. Quanta gente non mangia, invece noi mangiamo? Quanta gente mangia male, invece noi mangiamo bene?

         Ringraziate il Signore sia prima del pranzo che della cena.

Dite ai vostri figlioli: Crescete nel santo timore di Dio, perché quando c’è il timore di Dio c’è la grazia di Dio; quando non c’è il timore di Dio c’è lo scompiglio nella famiglia e nella società.

 

 

         CONCLUSIONE

 

Ritorniamo a Dio in questo periodo di quaresima, di penitenza e rimaniamo con Dio per sempre. Incominciamo a riprendere queste sante abitudini.

Come preghiera penitenza vi consiglio anche il S. Rosario, perché nel rosario ci sono cinque Padre nostri e ci sono cinquanta Ave Maria. Anche questa è una grande preghiera, perché è una preghiera tratta dalla S. Scrittura.

Il Padre nostro ci è stato insegnato da Gesù, ma il Rosario è preso dalla S. Scrittura. Guardiamo alla Madonna come alla mamma più cara, che ci ha fatto tanto bene, che ci fa tanto bene.