Morire per vivere; vivere per non morire più – Mt 16, 21-27

Che cosa è la sofferenza

secondo la S. Scrittura

Come introduzione al tema della sofferenza, vi do subito alcune frasi scritturistiche che vi faranno da idee luce per tutto il corso di Esercizi. Contengono il pensiero di Gesù sulla sofferenza, ed anche il pensiero di S. Paolo e di S. Pietro.

Alla luce di queste verità di fede, alla luce della Parola di questo Dio, che non si è mai ingannato e né ci può ingannare, svilupperemo, giorno per giorno, i diversi temi.

1. Il pensiero di Gesù

“Beati gli afflitti, perché saranno consolati” (Mt 5,4).

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5,11).

“E a tutti diceva: Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (LC 9, 23).

Vi sottolineo l’espressione: “ogni giorno”!, perché quando avete delle giornate senza croce, siete contente e felici; mentre Gesù ha detto: Siate contenti e felici quando avete la croce! E’ tutto il contrario!

Disse Gesù ai discepoli di Emmaus: “Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” (Lc 24,26).

Sentite ancora questo; ve l’ho conservato come bomba finale! Il pensiero di Gesù è che chi non accetta la sofferenza è un demonio, perché come il demonio non accetta il progetto di Dio.

“Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù incominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai. Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: Lungi da me Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Mt 16, 20-23).

Riassumendo, dobbiamo dire che Gesù, riguardo alla sofferenza, parla:

– di beatitudine;

– di condizione essenziale per la sua sequela;

– di necessità per avere il Paradiso;

– di necessità per il compimento della propria missione;

– di scandalo, se non si pensa come lui;

– di essere satana, se si dice il contrario di ciò che ha detto lui.

2. Il pensiero di S. Paolo

“A voi è stata data la grazia, non solo di credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui” (Fil 1, 29).

“Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).

“E se siamo figli, dice S. Paolo, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi” (Rm 8, 17-18).

Vi ho portato solo alcune citazioni per darvi delle idee luce, ma ricapitolando il pensiero di Paolo sulla sofferenza vediamo che parla:

– di grazia;

– di letizia;

– di completamento della passione di Cristo;

– di necessità per partecipare alla gloria del Paradiso;

– di non paragonabilità tra gloria e sofferenza.

3. Il pensiero di Pietro

“Carissimi, non siate sorpresi per l’incendio di persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi. Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; glorifichi anzi Dio per questo nome” (1Pt 4, 12-16).

“Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele, e continuino a fare il bene” (1Pt 4, 19).

“Poiché dunque Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi degli stessi sentimenti; chi ha sofferto nel suo corpo ha rotto definitivamente col peccato, per non servire più alle passioni umane, ma alla volontà di Dio, nel tempo che gli rimane in questa vita mortale” (1Pt 4, 1-2).

“Perciò siate ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere per un po’ di tempo afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo” (1Pt 1, 6-7).

Ricapitolando, S. Pietro dice:

– di non essere sorpresi per la sofferenza;

– di rallegrarsi;

– di essere beati nella sofferenza;

– di fidarsi di Dio e di continuare a fare il bene;

– di rompere col peccato,

– di essere ricolmi di gioia.