La stima di Dio dinanzi agli occhi, la stima degli uomini.. sotto i piedi – Lc 12, 1-7

Lc 12, 1-7 – Non abbiate paura

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

TEMERE DIO, NON GLI UOMINI

(Lc 12, 1-7)

 

  1. Temete Dio

 Sono queste le parole che riempiono di gioia l’anima nostra: “A voi miei amici (quindi a noi) dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono fare più nulla. Temete invece Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui”. Temete Dio! (Lc 12, 4-5).

Ecco le parole che ci consegna Gesù. Sono le parole che hanno fatto forti gli apostoli nell’affrontare i nemici di Gesù; sono le parole che hanno fatto forte Stefano, sotto i colpi delle pietre, mentre moriva; sono le parole che hanno fatto forte san Lorenzo, che diceva ai suoi carnefici: Mi avete abbrustolito da una parte, giratemi dall’altra! Sono le parole che hanno fatto forti i nostri cristiani, che hanno affrontato le belve del Circo Massimo, si sono fatti maciullare, si sono fatti stritolare, si sono fatti mangiare, ma non hanno rinnegato la loro fede. Sono le parole che hanno fatto forti i nostri cristiani quando sono stati infilzati nelle pertiche, sono stati coperti di pece e bruciati lungo le strade di Roma illuminandole. Sono le parole che hanno fatto forte Maria Goretti, che dinanzi al coltello di Alessandro, diceva: No, Alessandro! Mi potrai uccidere nel corpo, ma tu devi temere quel Dio che ti potrà gettare nell’inferno. Sono le parole che hanno fatto forte me, adesso e che vi parlo, e faranno forti voi quando parlerete a casa, per le strade, nel nome di Gesù.

  1. Non temete gli uomini

 Non dovete aver paura di nessuno, non dovete temere nessuno, perché la realtà nostra non si esaurisce nell’esistenza terrena. L’esistenza terrena è appena l’inizio di un’altra esistenza, quella dell’eternità. Noi non saremo giudicati in base ai soldi che avremo nel portafogli, o in base alla stima che gli uomini avranno di noi; saremo giudicati in base alle opere buone, in base alla fede che avremo avuto in Gesù Cristo e alla fortezza nella difesa di questa nostra fede.

Non temete coloro che uccidono il corpo, perché dopo che hanno ucciso il corpo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere, dice Gesù, dovete temere Colui che dopo aver ucciso il corpo (perché ogni morte è voluta da Dio, è Dio personalmente che chiama un uomo perché renda conto del suo operato a lui) ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, dice Gesù, non dovete temere i nemici, perché non li ho temuti nemmeno io. Mi hanno messo in croce, però dopo tre giorni li ho sconfitti con la mia Risurrezione; non mi potranno più raggiungere, sarò io a giudicarli alla fine dei tempi. Poi Gesù aggiunge quelle bellissime parole: Guardate gli uccelli. I passeri ai tempi di Gesù si vendevano per due soldi, adesso invece non si vendono nemmeno per due soldi, non contano nulla. Ebbene, dice Gesù, neppure un passero, a cui voi non ci fate nemmeno caso, è dimenticato dinanzi a Dio! Pensate ai vostri capelli, quando ve li pettinate, quanti ne cadono per terra. Ebbene, dice Gesù, tutti i capelli che avete sul vostro capo sono tutti contati, e nemmeno uno di essi cade per terra senza il permesso di Dio. Se Dio pensa ai passeri, se Dio pensa ai vostri capelli che non valgono niente dinanzi a Dio, quanto più penserà a voi che valete il sangue preziosissimo del suo Figlio; quanto più penserà a voi che avete un’anima creata da lui, immortale, che deve godere per sempre il suo Dio!

conclusione

Non temete! Queste parole ve le ripeto perché sono le parole più belle che io possa dire a voi e a me. Io cammino per la strada e non temo nessuno, né quelli che mi possono derubare, né temo coloro che mi possono fare del male. E che male mi possono fare? Vedete, non temo nemmeno i miei parrocchiani, quelli più vicini a me che mi criticano, mi insultano e mi calunniano. Non li temo, continuo a pregare per loro; sarà Dio che giustificherà le loro azioni. Io vorrei tutti salvi, vorrei portare tutti in paradiso. Se mi permettete l’espressione: vi vorrei portare per forza. E per chi non vorrà venire, fino a quando non darò l’ultimo respiro, pregherò per lui, pregherò per lei, affinché ceda alla grazia di Dio; ma non temo nulla. Della vostra stima non me ne curo; invece sono preoccupato della stima di Dio, del giudizio di Dio. Guai a chi pensa agli uomini! Pensate sempre a Dio, perché Dio è l’unico giudice, l’unico rimuneratore delle nostre opere.