Ecco il mio nulla, Signore – Ger 18, 18-20 – Mt 20, 17-28

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Mt 20, 17-28 – Per arrivare alla gloria si passa dalla croce – 2011

Mt 20, 17-28 – Bisogna cambiare mentalità – 2012

Mt 20, 17-28 – La via della croce per diventare grandi – 2013

 

 

UNA FORMA DI PENITENZA:

 ACCETTARE LE CROCI DI OGNI GIORNO

(Ger 18, 18-20)

L’uomo sulla terra ha certamente delle croci, delle tribolazioni, delle avversità, delle persecuzioni. C’è una scala di valori, ma certamente si tratta di croci che noi non vogliamo, né desideriamo e non abbiamo cercato.

Geremia è un profeta, parla nel nome di Dio dinanzi a tutti. Allora i suoi avversari decidono: “Tramiamogli insidie”, cioè facciamogli del male; quale fosse poi questo male solo loro lo sapevano!

Così pure avete sentito Gesù che dice: Andiamo a Gerusalemme, lì mi prenderanno, mi flagelleranno, mi crocifiggeranno, quindi mi faranno del male. Come pure i due apostoli che chiedono a Gesù, desiderosi di gloria, chi si dovesse sedere alla sua destra e alla sua sinistra nel suo regno, sulla terra e nell’altra vita.

Gesù risponde: Voi siete disposti a soffrire come me? Dicono di sì. E Gesù: La croce l’avrete certamente, ma il resto lo sa soltanto il Padre, perché ad ogni uomo ha affidato un compito da svolgere.

          Oggi la Chiesa vuole insegnare a me e a voi che se vogliamo vivere la quaresima dobbiamo fare penitenza. Quale penitenza? Accettare le mortificazioni che il Signore oggi ci darà, senza andare a cercarle.

Questa è penitenza. E nella giornata quante mortificazioni! Ci sono degli uomini che vanno in cerca di mortificazioni, il nostro san Francesco di Paola non si è accontentato delle mortificazioni che il Signore gli mandava giorno per giorno, ma le cercava; ma non tutti gli uomini hanno la virtù di san Francesco di Paola.

A noi il Signore certamente ogni giorno manda una tribolazione, ossia una croce, una mortificazione: il dolore di testa che non passa mai; medicine che non guariscono! Di croci ogni giorno ne abbiamo quante ne vogliamo. Tante riguardano la salute fisica o i disagi della stagione, tante sono sofferenze morali: fate il bene e vi rispondono col male; una parola capita male, una incomprensione, un rifiuto!

Volete fare quaresima? Accettate dalle mani di Dio quelle croci che il Signore giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto vi dà. Accettatele senza condizione e soprattutto pazientemente, in silenzio, perché se parlate, se imprecate, se vi lamentate, questa non è pazienza.

          Dite: “Signore, te l’offro!”. Accettate e offrite, accettate e offrite! Queste penitenze servono a scontare i nostri peccati e i peccati dei nostri fratelli.

Voi che mi ascoltate siete pochi, senza dubbio, ma accettate queste mortificazioni e dite: “Signore, te le offro per la riuscita delle missioni nel nostro paese”.

Prepariamoci così, pregando e soffrendo per chi è lontano. Accettiamo le croci che il Signore ci dà pazientemente e incondizionatamente ed offriamogliele, affinché abbia pietà di noi e dei nostri fratelli.