Fare sul serio con Dio – Mc 4, 35-41

Mc 4, 35-41 Presero Gesù nella barca così com’era

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

LA CONVERSIONE è PASSAGGIO DAL PECCATO ALLA GRAZIA

(Mc 4, 35-41)

  1. “Passiamo all’altra riva”

Ogni conversione è passaggio con Dio, con Cristo, all’altra riva. Si lascia la riva del peccato e si va con Cristo alla riva della grazia; si lascia la riva del demonio e si va con Cristo alla riva di Dio.

La conversione non è opera dell’uomo, è opera dell’uomo con Dio. “Passiamo” è plurale, in due si fa.

Vi volete convertire senza l’intervento di Dio? è impossibile. Ci vuole Dio.

Volete convertire un’altra persona senza l’intervento di Dio? No, sempre con Dio, in due si va. Ma questi due non sono due uomini: ma Dio e l’uomo.

“Passiamo all’altra riva”. Il passaggio della conversione, dal peccato alla grazia o dal bene al meglio, avviene sempre con Dio.

  1. “Lo presero così com’era”

Il passaggio avviene prendendo Gesù così com’è. Non dobbiamo dettare nessuna legge a Dio.

A Gesù non possiamo dire: ti prendo con me, vivo la vita della grazia, però io di te voglio il Gesù Bambino, voglio il Gesù dei miracoli, il Gesù della preghiera, il Gesù del deserto, il Gesù della vita privata, il Gesù del Tabor.

Devi prendere Gesù così com’è. Devi prendere il Gesù della grotta, dell’esilio, della vita privata, della vita pubblica, della predicazione, della persecuzione, del Tabor, dell’orto del Getsemani, del Calvario, della crocifissione e anche quello della risurrezione e dell’ascensione al cielo. Bisogna prenderlo così com’è.

Quindi non è Lui che deve modificarsi e deve accettare il nostro dettame; ma siamo noi che ci dobbiamo cambiare, accettando le sue parole, uniformando la nostra vita al suo insegnamento e alle sue azioni, prendendo come modello Lui, e non solo come maestro.

  1. “Lasciata la folla”

Lasciare la folla significa abbandonare il pensiero degli altri, del mondo. Bisogna distaccarsi dal modo di pensare degli altri, soprattutto del mondo, e accettare il pensiero di Dio.

Lasciata la folla, presero con sé Gesù, così com’era, nella barca, e andarono all’altra riva.

  1. “Si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che era ormai piena”

Preso Gesù, qual è l’effetto della conversione?

Come scegliamo il Cristo, tutto si mette contro di noi: papà, mamma. fratelli, sorelle, cognate, nipoti, cugini, figli, amici. Tutti contro di noi, è una tempesta!

La S. Scrittura tutte le volte che parla di acqua, di mare, intende esprimere il concetto del male.

Il mondo, il demonio, i nemici interni, esterni, tutto è contro di noi; tempesta! Voi dite: che cosa ho fatto di male? Niente. Ti sei convertito, ti sei dato a Dio, e tutto si mette contro, come se avessi detto: ho scelto il diavolo. Se avessi scelto il diavolo, tutto ti sarebbe stato favorevole.

Ai cattivi, agli empi, ai malvagi tutto va bene; ma non appena viene san Francesco di Paola, tutti contro.

Aspettatevi le persecuzioni. Ve lo dico prima, perché queste cose le ha dette Gesù. Vi volete convertire? Questa è la conclusione.

E Gesù che fa? Quando mi sono convertito Gesù è venuto con me. Tutti si sono messi contro, ma Gesù è vicino a me, Gesù è dentro di me. Lui stava nella barca.

Non lo percepiamo, ma non si è allontanato, non ci ha abbandonato: con noi stava e con noi sta, soltanto che noi uomini non lo percepiamo. Ci sembra che stia lontano, ci sembra che stia dormendo, ci sembra che ci abbia abbandonato, che si sia allontanato, che non si curi di noi, che non pensi a noi, cioè che non esista. Ci sembra, ma non è vero.

  1. “Maestro, non t’importa che moriamo?”

Volete Gesù di nuovo presente? Pregatelo e credetegli.

Le persecuzioni, le afflizioni e i dolori contro di noi, non avranno il sopravvento. Sembrava che la barca stesse per affondare, ma con Gesù dentro non si affonda mai. Sta, non se n’è andato. Abbiamo fatto il passaggio, ci siamo convertiti, Dio è dentro di noi, Dio è vicino a noi, Dio è il nostro sostegno, la nostra guida, la nostra luce, la nostra forza; sta con noi.

Ma io non lo vedo, non lo sento, che devo fare? Pregare e credere.

Pregate e subito Dio si fa presente.

Perché fa credere di essere lontano? Perché vuole essere pregato. Non avete fatto così, voi mamme, con i vostri figli? Facevate finta di non dargli retta, di non vestirli, di non dargli da mangiare, di non preoccuparvi della loro scuola, perché volevate che dicessero: Mamma, perché non mi dai questo, perché non mi dai quello? Dio vuole essere pregato.

Il primo modo per risentire Dio vicino a noi è pregare! Pregate come volete, io non v’insegno a pregare, pregate come volete, ma pregate; parlategli, ditegli tutte le cose che stanno nel profondo del vostro cuore.

Ci sono dei momenti in cui non c’è più bisogno di dire il Padre nostro, le Ave Maria, il Credo, le preghiere che noi abbiamo imparato a memoria, ma c’è veramente da scoprire il proprio cuore e mostrare a Dio lo strazio della nostra anima con sincerità, come avremmo fatto con l’amico più caro, con la persona più fidata, sfogando tutte le amarezze del nostro cuore.

L’altra cosa che vuole è la fede. Bisogna credere che Lui può tutto: può anche sconfiggere il male, può anche darci la forza.

“Perché avete paura, non avete ancora fede?”. Queste sono le due cose che deve fare il cristiano quando si converte: continuare a credere in Dio e nel Cristo, e pregarlo. È onnipotente.

Credete nel Padre e credete anche in me, dice Gesù. Io ho vinto il mondo. E questa è la nostra vittoria che sconfiggerà il mondo: la nostra fede.

conclusione

Pregate e credete. Due armi più potenti di queste l’uomo non le ha. Se vi devo dare un consiglio, è questo: queste armi non le dovete tenere a riposo, appese ai chiodi di casa vostra; sono armi che il cristiano deve usare ogni giorno, perché per mezzo di queste armi sarà sempre contro il male, contro il demonio e contro il mondo.