Tu vieni a me, Signore – Dt 30, 10-14 – Lc 10, 25-37

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.m.

Martina Franca 12.07.1998

 

PER SALVARSI è NECESSARIO

ASCOLTARE  E PRATICARE LA PAROLA DI DIO

(Dt 30, 10-14)

 

Oggi è la quindicesima domenica dell’anno C. Io mi fermo a parlarvi della prima lettura, tratta dal Deuteronomio. È una di quelle letture che non avevo mai capito, non mi vergogno di dirlo; ma il Signore stamattina me l’ha fatta capire e ve la commento. Esiste la giornata in cui Dio ci fa capire tante cose.

Le parole che io non capivo sono queste: “Questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica” (Dt 30, 14).

 

  1. Dio ha scritto nel cuore dell’uomo la sua legge

Dio ci ha manifestato la sua volontà e ci ha detto le cose che dobbiamo fare o che non dobbiamo fare per conseguire la vita eterna. Ecco i due binari: il binario del fare e il binario del non fare. Se la nostra vita scorre su questi due binari, la salvezza eterna è sicura; non avverrà nessuno scontro, si camminerà con sicurezza e non avremo nessun danno.

Tutta la rivelazione che riguarda l’agire dell’uomo, si riduce ai dieci comandamenti. Perché l’uomo non avesse a portare nessuna scusa, dicendo di non sapere, Dio ha scritto nel suo cuore questi dieci comandamenti. Sia che appartenga al cristianesimo, all’induismo, all’islamismo, al buddismo o a qualsiasi altra religione, l’uomo porta scritto nel suo cuore i dieci comandamenti, alla luce dei quali egli deve agire per salvarsi. Infatti questa è la volontà di Dio, che tutti gli uomini si salvino.

Se Dio non avesse scritto nel cuore dell’uomo i dieci comandamenti ci sarebbero stati sempre miliardi di uomini che avrebbero detto: Io non mi sono salvato perché non lo sapevo. Invece ora l’uomo potrà soltanto dire: Lo sapevo, ma ho trasgredito il tuo comando. Poi la salvezza avverrà per la misericordia di Dio e non per la sua giustizia.

 

  1. Dio ci ha consegnato la sua legge per iscritto

Dio, nella sua bontà infinita, ha voluto scrivere i dieci comandamenti, per maggiore sicurezza e facilità dell’uomo, anche su due tavole. I primi tre comandamenti, scritti sulla prima tavola, riguardano i doveri dell’uomo verso Dio; gli altri sette, dell’altra tavola, riguardano i doveri dell’uomo verso se stesso e verso il prossimo. Sono sempre gli stessi comandamenti; è sempre la stessa volontà; Dio non ha cambiato niente. Ecco perché Mosè, scrivendo i dieci comandamenti e consegnandoli dice: “Tu obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge” (Dt 30, 10).

Se non hai obbedito, ti convertirai al Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima; se invece li hai osservati continua ad osservarli.

Poi aggiunge: “Questo comando non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire sì che lo possiamo eseguire? Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire sì che lo possiamo eseguire?” (Dt 30, 11-13). Questo comando quindi non è in cielo; non dobbiamo andare in paradiso per sapere ciò che dice Dio ; né Dio sta sulla terra solo in un luogo: a Gerusalemme, a Madrid, a Roma, a New York, dove non tutti sarebbero potuti andare per ascoltarlo. Invece Dio è vicino a te, è dentro di te. Dimora in ciascuno di noi.

  1. Paolo agli Efesini dirà: “Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4, 6).

          Dio è presente, non è lontano.

Dio è dentro di te e continuamente ti parla e ti dice quello che devi o non devi fare.

È nel tuo cuore, perché questi comandamenti li ha scritti nel tuo cuore. Sono scritti nel libro che si chiama S. Scrittura, ma sono scritti anche nel tuo cuore. Confrontando le due cose, sia i comandi scritti e sia i comandi che tu senti dentro di te, vedi che sono uguali e ti puoi salvare.

La Parola è sulla tua bocca, perché la Parola di Dio scritta rimane sempre Parola e l’uomo dinanzi ad essa ha due doveri: quello di ascoltarla e quello di annunziarla.

Quando la Parola di Dio l’annunzi tu, sta sulla tua bocca e diventa Parola che illumina l’altro; quando invece l’ascolti è sulla bocca dell’altro e tu l’ascolti, la metti in pratica e ti salvi.

Davide aveva la Parola di Dio sulla sua bocca quando scriveva i salmi e rivelava il pensiero di Dio. Lo stesso Davide ascoltava la Parola di Dio che era sulla bocca del profeta Natan.

 

  1. Dio vuole che tutti gli uomini si salvino

Ecco la rivelazione che ci ha fatto il Signore: Io come Dio e come Padre vostro, voglio che tutti gli uomini si salvino, e per salvarsi devono ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica.

Come si fa ad ascoltarla? O la si ascolta per mezzo di un altro che l’annunzia o la si ascolta perché Dio parla nella profondità del nostro cuore.

Che altro doveva fare Dio per salvarci? Ci ha detto quello che non dobbiamo fare: non avrai altro dio fuori di me, non nominare il nome di Dio invano, non uccidere, non commettere atti impuri, non dire falsa testimonianza, non desiderare la donna degli altri, non desiderare la roba degli altri. Come pure ci ha detto: Io sono il Signore Dio tuo, ricordati di santificare le feste, onora tuo padre e tua madre.

Dandoci i comandamenti il Signore ci ha voluto dire: Col verde passa e nessuno ti farà del male; col rosso non passare perché farai del male a te stesso e agli altri.

Quando volete sapere in una sola parola il perché di tutta la sofferenza che sta sulla terra, ricordatevi delle parole di san Paolo: Per il peccato la morte è entrata nel mondo. Col peccato abbiamo avuto la sofferenza perché la morte è la sintesi di tutte le sofferenze.

Che cos’è il peccato? è la trasgressione dei dieci comandamenti, della legge di Dio. Se trasgredisci i dieci comandamenti le conseguenze sono disastrose per te e per gli altri che ti circondano.

          Il meraviglioso di Gesù è consistito in questo: ha preso la sofferenza, che è il retaggio del nostro peccato e della nostra ribellione a Dio, e l’ha fatta strumento di salvezza.

Egli ha detto:- Figlio mio, prima sei diventato seguace del diavolo trasgredendo la Legge di Dio, adesso se l’accetti, dopo che hai visto le conseguenze, non solo diventerai figlio di Dio, ma diventerai anche santo.

          Il meraviglioso del Figlio di Dio è che su righe storte ha scritto diritto, che con le tenebre del peccato ci ha dato tanta luce, la luce della grazia di Dio.

          Il meraviglioso del Cristo è che ci ha detto: Beati coloro che soffrono e beati voi quando sarete perseguitati (cfr. Mt 5, 4. 10).

 

 

          CONCLUSIONE

 

Non abbiate più paura delle conseguenze del peccato personale e del peccato dei fratelli, perché se accetterete la sofferenza vi farete santi, andrete in paradiso, finiranno le vostre pene.