Decidiamoci per il Cristo e possederemo la terra – Mt 10, 34-39

Mt 10, 34 – La scelta di Dio

Mt 10, 34-11, 1 – Il primato dell’amore di Dio sull’amore del prossimo

Mt 10, 34-38 – Il primato di Cristo nell’amore

Mt 10, 34. 11, 1 – Gesù nell’amore vuole il primo posto

Mt 10, 39 – Chi avrà perduto la vita per causa mia, la troverà

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

LE CONDIZIONI PER ESSERE DISCEPOLI DI CRISTO

(Mt 10, 34-39)

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“Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma una spada … Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me” (Mt 10, 34. 38).

  1. Essere totali nell’amore di Dio

Dio ha detto: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze, con tutta l’anima. Ebbene, oggi, Gesù ci dice: Ricordatevi che se voi farete così come ho detto io, non verrà la pace a casa vostra, ma la guerra.

Chi accetta l’amore totale di Cristo, di Dio, deve escludere gli altri amori, compreso i più sacri. Gesù nomina l’amore del figlio verso il papà e la mamma, e l’amore sacro del padre e della mamma verso il figlio.

Queste creature, che sono state escluse dal vostro amore, non nel senso totale ma nel senso parziale, cioè sono state messe dopo l’amore integrale di Dio e del Cristo, vi faranno guerra, anche se si chiamano papà, mamma o figli.

Gesù ci ha avvisato, ci ha aperto gli occhi e ci ha detto: Quando vi donerete totalmente a Dio non dovete pensare che arriverà la tranquillità e la pace a casa vostra, ma ci sarà la guerra, la divisione. Metterò una spada tra di voi e ci sarà il taglio. Infatti se io metto Dio al primo posto, è chiaro che mio padre e mia madre passeranno al secondo. E quando mio padre e mia madre passano al secondo posto, si ribellano, perché vogliono avere la precedenza nel mio cuore, e mi faranno guerra. Staremo sempre a bisticciarci dalla mattina alla sera, fino a quando non capiranno che anche per loro c’è l’altra parola di Gesù che dice: Se amerete i vostri figli più di me, non sarete mai degni di me.

La totalità nell’amore significa fare una scelta radicale. Poi Gesù dirà che gli amori a cui abbiamo rinunziato, ritorneranno a noi spiritualizzati e moltiplicati; ma adesso ci chiede una scelta nell’amore!

  1. Prendere la propria croce

Voglio sottolineare anche un altro aspetto per essere discepoli di Cristo.

Dice Gesù:- Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me; cioè chi si allontana dal posto che io gli ho dato come figlio, come mamma, come professore, come lavoratore, perché quel posto comporta sempre una croce, pensando di andare in un altro posto dove non ci sarà la croce, non è degno di me.

Il pensiero di Gesù è che dovete crepare nel posto in cui vi ha posto, diversamente non sarete suoi discepoli.

La parola di Gesù che io sottolineo è “la sua croce”. Ognuno di noi ha la sua croce, quindi non pensate agli altri. Ognuno ha la sua e ognuno deve portare la sua croce!

Io sono sacerdote e dico invece:- Beato te, che ti sei sposato! Chi è sposato dice a me:         – Beato te, che non ti sei sposato!

Il professore di scuola media dice:- Beato te, che sei professore di università! Il professore di università dice:- Beato te, che sei professore nella scuola media! Sono entrambi scontenti e fanno andare male le cose dove vivono.

Invece chi segue il Cristo, la persona perfetta, è colui che dice:- Chi sono io? Sono il figlio di Maria Calzone e di Antonio Camicia.

– Che devo fare? Devo stare a casa mia!

– Dov’è casa tua? In via san Gregorio Magno n. 3.

– Ma io voglio andare in via Perugia n. 45, perché lì ci sono due piani e si sta meglio! Se andrai in via Perugia starai male tu, e farai stare male quelli che già stanno in quella via.

Ognuno deve accettare la sua croce! Voi, che come me siete anziani, perché abbiamo superato i sessant’anni, dovete prendere la croce della vostra vecchiaia.

– Sa, io non vedo bene! Questo significa essere vecchio!

– Io non cammino bene! Questo significa essere vecchio!

– Io non sento bene e vorrei sentire! Puoi prendere tante medicine, ma non sentirai mai bene, perché questa è la tua croce!

– Io volevo sposarmi con un professore e invece mi sono sposata con un coltivatore diretto! Il coltivatore diretto è la tua croce e non il professore!

Bisogna accettare in spirito di penitenza e di mortificazione tutto ciò che Dio ci ha dato, perché non possiamo uscire fuori da questo ordine di cose. Io non posso non dire che sono figlio di quel padre e di quella madre, che sono nato in quel paese, che ho avuto quella proprietà, quegli educatori, quei sindaci!

Questa è la croce nostra! Dobbiamo farci santi accettando e prendendo queste cose come dateci da Dio per diventare santi.

Io ricordo sempre l’espressione di un’anima diretta da me, che mi diceva sempre: Padre, da quando ho detto di sì al Signore è come se fosse venuta la maledizione a casa mia; va tutto male. Prima andavo d’accordo con la mamma e adesso non vado d’accordo; prima le sorelle mi amavano e adesso mi insultano; i fratelli non mi guardano più in faccia, se prima mi davano di tanto in tanto qualche mille lire, adesso non me le danno più. Ho avuto la malattia, l’incomprensione, disastri economici!

Io le ho risposto: significa che hai scelto il Cristo e hai messo al loro posto tutte le creature che stanno contro di te, mentre prima stavano al primo posto. Infatti chi mette il Cristo al primo posto incontra tante difficoltà da parte delle creature, perché vogliono ritornare al primo posto, da dove voi le avete tolte.

CONCLUSIONE

Accettate la parola di Dio così com’è; non è esagerata! Non mettete mai un poco di acqua nel vino della Parola di Dio, perché annullereste la Parola di Dio e il pensiero dell’uomo avrebbe il sopravvento sul pensiero di Dio; ma questo non deve mai avvenire.

La scelta chiara, che ognuno di noi deve fare, è una scelta che ci costerà sangue. Lo disse Simeone a Maria Santissima: Questo figlio sarà segno di contraddizione per ciò che farà e per ciò che dirà, e a te una spada di dolore trapasserà il cuore!

Se voi mi seguirete, dice Gesù, io vi prometto persecuzioni; però beati coloro che soffriranno e saranno perseguitati per il mio nome, perché la loro ricompensa nei cieli sarà veramente grande!