Cuore di Gesù misericordioso, confido in Te!- Lc 21, 34

Lc 21, 34-36 – Pregate per avere la forza di comparire dinanzi al Giudice

  • da un ritiro tenuto da P. Francesco Chimienti O.M.

 

Grottaglie, 01.12.1985

IL GIUDIZIO FINALE

(Lc 21, 25-28. 34-36)

……

Vi farò una riflessione su  di un avvertimento che Gesù ci fa

  • l’avvertimento di Gesù: “state bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso” (Lc 21, 34)

 

  1. State bene attenti a non appesantire i vostri cuori in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita

 Prima di tutto Gesù ci dice: Non appesantite i vostri cuori!

Come si appesantiscono? Trasgredendo la legge di Dio. infatti dice la S. Scrittura che ogni peccato è un peso, ogni colpa è zavorra. Io dico sempre: Stiamo tutti sulla stessa barca; non appesantite la barca! Ogni peccato è un peso grosso come una pietra del miracolo di Paola, che è un masso grande, che messo in una barca la fa affondare.

Non appesantite l’anima vostra col peccato!

            Non appesantitevi con le dissipazioni e con le distrazioni!

Io che sto in convento vi comprendo e vi compatisco, quando penso che state nel mondo. Dico sempre: Come fanno queste povere figlie, in mezzo al mondo, a non dissiparsi e distrarsi? Tutti vi tirano: c’è chi vi vuol vedere alla partita, c’è chi vi vuole dinanzi alla televisione oppure al cinema, allo spettacolo, a pranzo, a pesca, a caccia.

Io vi comprendo e vi compatisco, perché tutti vogliono farvi distrarre; ma dice Gesù: State attenti alle distrazioni e alle dissipazioni. Nessuno vi fa pensare a Dio. Tutti sono alleati fra di loro per non farvi pensare a Dio.

            Non appesantite i vostri cuori nelle ubriachezze!

Ai tempi di Gesù si faceva consistere la vita nel mangiare e nel bere, tanto che a Pompei hanno trovato un luogo dove, dopo aver mangiato, si andava a vomitare tutto per poi tornare di nuovo a mangiare. Si mangiava per mangiare e si beveva per bere.

Ai tempi di Gesù accadeva questo: c’era l’estrema povertà e c’era chi mangiava per mangiare e beveva per bere. Consumavano per mangiare e per bere non le ore, ma le giornate e le nottate. I vostri matrimoni non sono niente dinanzi ai banchetti che facevano i Romani!

            Non appesantite i vostri cuori negli affanni della vita!

Una volta Gesù disse: Non affannatevi per ciò che mangerete e per ciò che berrete, né per ciò che vestirete, perché a questo ci pensa il Padre vostro che è nei cieli. Guardate gli uccelli dell’aria: non seminano, non mietono, eppure il Padre vostro che è nei cieli non fa mancare loro niente. Non preoccupatevi del vostro avvenire, perché il Padre vostro penserà ad esso. Non preoccupatevi del vestito! Vedete i gigli dei campi: non tessono, non mietono, eppure vestono meglio di Salomone. Ad essi ci pensa il Padre vostro che è nei cieli.

Non affannatevi per le cose della vita, perché basta ad ogni giorno il suo affanno. Gli affanni della vita sono: sistemarsi, sposarsi, sistemare i figli. Mia madre era tanto preoccupata di sistemare i figli. Dopo che ha sistemato me, che ero l’ultimo, pensavo che dovesse stare tranquilla, invece la vedevo preoccupata, e le chiesi: Mamma, ancora ti preoccupi? Mi rispose: E non dobbiamo sistemare i nipoti? Io replicai: Ai nipoti devono pensare papà e mamma!

Gli affanni della vita, se non ci sono, ce li procuriamo, mentre Gesù ha detto: liberatevi da questi affanni perché, man mano che vi liberate potete con gioia incontrarvi con me. Allora il giudizio sarà un giudizio positivo.

  1. State attenti che quel giorno non vi piombi addosso improvviso!

 Nessuno di noi sa quando morrà, ma morremo. Ci incontreremo con Gesù giudice e porteremo un libro dove stanno scritte le nostre azioni, il bene compiuto e il male compiuto. Se volete essere giudicati positivamente, pensateci adesso, non rimandate, perché chi rimanda non fa niente.

Che cosa voleva dire Gesù con queste parole? Convertitevi e credete al vangelo. Convertitevi, riparate adesso che avete il tempo, perché dopo non l’avrete! Se voi in questo momento sapeste di dovervi incontrare col Cristo, se state in grazia di Dio potete dire: Vieni, Signore Gesù!, così come lo dicevano i primi cristiani. Con queste parole si chiude la S. Scrittura; infatti le anime nell’attesa del Cristo che viene, nell’attesa dell’altra vita, che è vita di gioia e non solo di speranza, gridano: Vieni, Signore Gesù! E il Signore risponde: Vengo! E l’anima dice: Amen!

Se però non state in grazia di Dio, ricordatevi che lì c’è il sacerdote, che in nome del Cristo vi toglie il peccato. è inutile rimandare la confessione! Gesù è morto per questo motivo, per i nostri peccati; adesso è misericordioso, poi non sarà più misericordioso, sarà solo giusto.

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conclusione

 

Termino il ritiro con un pensiero sulla Madonna. Stiamo nella novena dell’Immacolata e la Madonna occupa nella mia vita di sacerdote, di religioso, nella mia anima un posto particolare.

La meditazione che oggi ho fatto, a me fa paura. Quando mi chiedo: Che cosa sarà di me quando morrò?, anch’io come voi ho paura, anzi ho più paura di voi, perché io tante cose le so e non le faccio, invece voi non le fate perché non le sapete. Chi è che mi darà il conforto, la serenità di presentarmi davanti al Cristo? È la Mamma. Mi metto sotto il suo manto, mi nascondo sotto il manto ed ella mi fa passare avanti.

Bisogna amarla la Madonna, venerarla, esserle devoti durante la vita, perché se saremo devoti della Madonna, se l’ameremo come mamma durante la vita, nell’ultimo momento lei ci salverà.

Ho dinanzi ai miei occhi il grande affresco del Giudizio Universale di Michelangelo che sta nella Cappella Sistina. Rappresenta il Cristo giudice che dice alla Madonna: Stai zitta! Non accetta nemmeno l’intercessione della Madonna, perché i buoni li manda in paradiso, e i cattivi con una mano alzata, poiché è giusto giudice, li scaraventa all’inferno. Nell’inferno ci sono delle anime, e tra l’inferno e il paradiso, a mezza strada, ci sono altre anime che sono tirate dai beati, mediante la corona del rosario che hanno tra le mani, in paradiso. Queste anime si salvano, perché si sono aggrappate ad una catena che salva: il santo rosario. Tanti si sono salvati per mezzo del rosario! Vi consegno la preghiera del rosario. Con essa per cinquanta volte diciamo: Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. E se la Madonna pregherà per noi nell’ora della nostra morte, potremo andare all’inferno? Non è possibile!

Gesù ha detto: Pregate con insistenza e la grazia della salvezza l’avrete.

Se ogni giorno reciterò il rosario, dirò cinquanta volte, cento volte, centocinquanta volte alla Madonna: Prega per me, adesso e nell’ora della mia morte. Potrà la Madonna non ascoltarmi; potrà il Cristo non ascoltare il grido di questa Mamma, che vuole tutti i suoi figli salvi?

Ecco il segreto che vi consegno questa sera: Un giorno senza rosario è un giorno perduto. Un giorno col rosario è un giorno salvato.

Figli miei carissimi, dite sempre il rosario perché la recita del rosario è un segno di predestinazione. Chi lo recita, certamente si salva!