Che importa se il mondo ci odia; Dio ci ama – Lc 6, 20-26

Lc 6, 20-26 – Le Beatitudini

da un’omelia di P. Francesco Chimienti O.M.

Martina Franca, 16.02.1992

 

LE BEATTITUDINI

chi è perseguitato per il nome di Cristo è beato

(Lc 6, 20-26)

Risultati immagini per beati voi quando diranno ogni sorta di male

Queste sono le parole che mi hanno colpito: “Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli…Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Lc 6, 22-23. 26).

 

I. le diverse forme di persecuzioni che portano alla beatitudine

 Gesù elenca quattro forme di persecuzioni:

l’odio: vi odieranno;

l’isolamento: vi metteranno al bando;

l’insulto: vi insulteranno;

il silenzio su di voi, non voler sentire nemmeno parlare di voi: respingeranno il vostro nome come scellerato.

Non pensate che queste cose sono avvenute soltanto ai primi cristiani nel tempo delle persecuzioni; sono cose che si avverano giorno per giorno, o, se volete, lungo il corso della nostra vita. Alcune volte in una forma più evidente, altre volte in una forma meno evidente, ma si avverano nell’ambiente in cui viviamo. Io vivo in un Ordine religioso e nell’Ordine religioso si avverano queste cose. Voi vivete nella vostra parrocchia, nel mondo e nell’Istituto e queste cose si avverano nel mondo, nella vostra parrocchia, nella vostra famiglia, nel vostro campo di lavoro e nell’Istituto. Nessuna meraviglia, altrimenti non sarebbe Parola di Dio. Queste cose si devono avverare.

Ho dinanzi ai miei occhi l’esempio di Padre Pio, l’ultimo santo che io ho conosciuto personalmente. Viveva nell’Ordine religioso ed è stato perseguitato nell’Ordine religioso. Viveva nella Chiesa di Dio ed è stato perseguitato dalla Chiesa di Dio. Viveva nell’ambiente di quel paese ed è stato perseguitato nell’ambiente del suo paese.

Ognuno ha dinanzi a sé l’esempio della propria vita. Nessuna meraviglia! In altri termini: noi siamo odiati.

Se veramente osserviamo la legge di Dio, se veramente osserviamo il vangelo e stiamo dalla parte del Cristo, queste cose si avvereranno.

  1. L’odio

 Sì, vi dico, l’odio! È chiaro: una volta sarà l’odio, un’altra volta sarà il rancore, un’altra volta sarà la maldicenza! Forme diverse della stessa realtà, che si chiama odio. Ci odieranno.

 

  1. L’isolamento

 La seconda forma di persecuzione è l’isolamento. Ci metteranno al bando, ci isoleranno, cioè nessuno vorrà avere a che fare con noi; dico nessuno. Non verranno a parlarci, nemmeno a domandarci; non ci saluteranno nemmeno, saremo isolati.

L’isola è una terra circondata dall’acqua. Voi sarete una terra circondata dall’acqua. Nessun’altra terra, nessun altro vivente avrà contatto con voi. Non vi meravigliate, sarete isolati.

Più di una volta alle mie figlie io domando:- Perché non sei venuta da me? “Già conoscevo la risposta!”.

Sono isolato per il nome di Cristo, perché non vogliono sentire né il nome di Cristo, né il suo Vangelo. Io, il Padre, sono stato isolato da voi nell’Istituto.

 

  1. L’insulto

 Parleranno male di voi, vi diranno che siete cretini, che siete imbecilli, che non capite niente, che siete matti. Di Gesù dissero: “è fuori di sé”, cioè un matto.

Vi insulteranno: che cretino, non capisce niente! Paga a tutti; si fa avere lo scontrino; dà lo scontrino!

 

  1. Si farà silenzio su di voi

 Non vorranno nemmeno sentire il vostro nome. L’isolamento è quando non vengono da voi; il silenzio è quando loro non parlano mai di voi; è come se voi foste morti.

Questa è la persecuzione. Sono forme diverse di una stessa realtà. Quindi o vi odieranno o vi isoleranno o vi insulteranno o faranno silenzio di voi.

Però state attenti, dice Gesù: è un male anche quando tutti gli uomini diranno bene di voi.

Io sottolineo tutti, perché questa parola sottolinea Gesù, e questa è la parola che dovete sottolineare voi, perché che ci sia della gente che parli bene di voi sì, ma che tutti parlino bene di voi questo è anche un male: state attente.

È un male l’odio, l’isolamento, l’insulto, il silenzio perché di voi non si parla, però è altrettanto un male se tutti parlano bene di voi.

Che qualcuno parli bene di voi, è una consolazione, perché è vero che il Signore ci chiude la porta ma ci apre il portone. Nella vita d’Istituto è vero che abbiamo avuto queste persecuzioni, però abbiamo trovato sempre qualcuno che ha parlato bene di noi. Qualcuno, ma non tutti! Abbiamo trovato sempre qualcuno che ci ha voluto bene, che ci ha aiutato, che ci ha aperto la strada, che ci ha fatto uscire dalla porta secondaria in modo che nessuno ci potesse fare del male; ma tutti non hanno parlato bene di noi.

Io sono contento quando qualcuno non parla bene di me, perché se tutti parlassero bene di me significherebbe che non agisco esclusivamente per Iddio e per il suo Vangelo. Qualcuna non parla bene di me anche nell’Istituto, e sono contento perché significa che sto dalla parte di Dio.

 

II. le ragioni delle persecuzioni che portano alla beatitudine

“Beati voi quando gli uomini vi odieranno” (Lc 6, 22).

Se imitate il Cristo e se agite come dice il vangelo, e siete per questo perseguitate, questa persecuzione è beatitudine. Se invece non ci sono queste due condizioni, la persecuzione non è una beatitudine, è correzione, è un atto di amore, così come faccio io per voi.

Se parlano male di voi e vi fanno osservare determinati difetti, quella non è persecuzione, è correzione, è un atto di amore. Non cadete nell’equivoco pensando che, essendo corrette, siete sante, perché scambiate la correzione con la persecuzione.

La correzione non è persecuzione, ma un atto di amore.

 

III. la ricompensa data alla persecuzione

“Rallegratevi ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli” (Lc 6, 23).

 

  1. La ricompensa sulla terra è la gioia, la serenità, la felicità di essere certamente col Cristo, per cui c’è da rallegrarsi e da esultare

 La ricompensa in cielo è una grande quantità di meriti, quindi una gloria maggiore.

L’altro giorno una di voi mi diceva: Padre, io sono una grande egoista perché faccio la visita, dico il rosario per l’indulgenza plenaria, faccio il bene per guadagnare meriti.

Le ho risposto: figlia mia, se togliamo questo che ci rimane? Questo non è egoismo, è quell’amore retto e ordinato di se stessi che ci porta a seguire il Cristo nella maniera più perfetta.

Le prime parole che ha detto Dio nel paradiso terrestre sono state: Se non toccherai, vivrai: interesse! Se toccherai, morrai: interesse! Se osserverai, il paradiso! Se non osserverai, l’inferno! Non esiste un vangelo senza ricompensa, e non è egoismo.

Esistono due diverse forme di egoismo: l’egoismo santo, retto, lecito che è quello di salvarsi e andare in cielo, e l’egoismo illecito che calpesta i diritti degli altri.

Gesù dice: “Beati voi quando vi perseguiteranno”. Questa beatitudine non la vorrebbe realizzata nessuno nella propria vita; ma solo a chi sarà perseguitato, Gesù promette la felicità.

Andate in cerca della felicità e della gioia sulla terra? Dice Gesù: Ve la darò io, quando sarete perseguitati. Avrete una gioia dentro stupenda; come pure vi assicuro che esiste l’altra vita.

Esiste l’altra vita perché Gesù è risuscitato e ci ha dato la dimostrazione visiva e sensitiva di questa realtà soprannaturale, incontro alla quale noi andiamo e della quale non abbiamo nessuna prova.

Gli apostoli, però, hanno avuto questa prova, e ci hanno riferito dal punto di vista storico che il Cristo è veramente vissuto, è veramente morto, è veramente stato sepolto, è veramente risuscitato, perché l’hanno visto. Allora la ricompensa sarà grande nei cieli se accettate la persecuzione. Piangerete per un po’ di tempo, lo so; questo po’ di tempo sarà ottant’anni per chi vivrà ottant’anni o novantaquattro anni come la nostra zia Maria. Sembrano assai, ma che cosa sono novantaquattro anni dinanzi all’eternità che non è miliardi di miliardi di anni, ma miliardi di miliardi di secoli e ancora al di là dei miliardi di miliardi di secoli. Cosa sono questi cento anni nostri? È come il giorno di ieri che è passato, per Iddio; è come il giorno di ieri, non di oggi; è come un turno di veglia. E allora abbiamo la santa pazienza di soffrire per novant’anni per avere una eternità di gloria.

 

conclusione

 

Accettate sempre la persecuzione come un dono di Dio, ed è un dono che Dio fa soltanto agli amici suoi cari.

Vi ho sempre raccontato l’episodio di santa Teresa, quando con la sua consorella, in carrozza, andava verso un luogo dove fondare un altro monastero, dove centinaia e migliaia di anime avrebbero, nei secoli, lodato Dio per tutta la vita. Lungo la strada fu colta da una tempesta tale che temette di morire lei, il cocchiere, i cavalli e la sua consorella.

Pregò: Signore, salvaci! Il Signore Gesù le apparve, e santa Teresa si lamentò: Signore, che cosa stiamo facendo di male? Così ci tratti? E Gesù rispose: Teresa, così tratto i miei amici. Teresa, che era una furbacchiona, fece la seconda riflessione: Per questo ne hai così pochi!

Leggiamo negli Atti degli Apostoli che Pietro e Giovanni quando furono presi, processati e messi in carcere, uscirono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù.

La letizia è dono di Dio, dono dello Spirito; si è veramente felici. I nostri martiri nel Colosseo, nelle catacombe, sbranati, flagellati, consumati come torce sulla via della Conciliazione, non sono morti nella disperazione, ma cantando. Erano lieti di soffrire qualche cosa per amore di Cristo.

La lettura di oggi mi ha dato tanta gioia e tanta consolazione perché queste persecuzioni sono la mia realtà di ogni giorno. Sia da parte dell’Ordine, sia da parte della Chiesa, sia da parte dei fedeli, sia da parte del mondo, sia da parte dei miei nemici, sia da parte delle mie figlie. È la realtà di ogni giorno, e io gioisco di essere dalla parte di Cristo. E avere questa certezza è la gioia più grande del mio cuore.