Accoglimi nella tua vita e trasformala – Mc 11, 11-25

Mc 11, 11-25 – Il valore della fede nella preghiera

da un’omelia di P.Francesco Chimienti O.M.

NON SI PUO’ RIMANDARE LA CONVERSIONE

(Mc 11, 11-25)

  1. Il Signore ci chiederà conto del nostro operato

Le parole che mi hanno colpito sono queste: “Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti”.

Gesù andava a Gerusalemme ed ebbe fame; vide da lontano un fico, ma avvicinatosi trovò solo foglie, per cui lo maledisse. La mattina dopo, passando, videro il fico seccato fin dalle radici.

Questo passo mi richiama alla mente un altro passo, quello dell’Apocalisse: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3, 20). Ma non sta scritto che cosa succede se non apro. Ricordo anche l’espressione di sant’Agostino quando, interpretando questo passo, dice: Temi il Signore che passa! Perché se io ho chiuso la porta non entrerà e se ne andrà.

Tutti dicono che questo è un episodio parabolico, perché l’albero dei fichi i frutti li porta al tempo giusto, dunque quell’albero non aveva nessuna colpa di non portare fichi, perché quello non era il tempo dei fichi.

È una parabola in azione. Vuole dire che Gesù passa davanti all’anima mia e mi dice: Ti ho battezzato, ti ho dato la grazia, hai prodotto frutti di grazia?

  1. Non esiste un tempo per produrre i frutti della grazia. Ogni giorno è tempo di produrre

Ogni giorno dobbiamo produrre frutti di grazia; ogni giorno dobbiamo fare il bene, ogni giorno ci dobbiamo convertire, ogni giorno dobbiamo essere pronti per rispondere delle nostre azioni, e dei giorni che Lui ci ha dato, e dire: Signore, dieci mi hai dato e dieci ti do.

“Non era quella la stagione dei fichi”. Per ciascuno di noi invece è sempre la stagione di produrre frutti.

  1. Il tempo della misericordia ha un limite

La parabola ci fa vedere che cosa Dio fa dinanzi ad un’anima che fa vedere di essere a posto, agli uomini, cioè che ha le foglie, e non si preoccupa di essere a posto dinanzi a Dio; ma Dio legge il cuore.

Voi dite: Ma Dio non ha pazienza? Sì. Non ha misericordia? Sì. Ma qualche volta Dio si stanca. È un Dio misterioso, e solo lui sa perché fa in quel modo. È sempre però un atto di bontà. Non è che vi posso dire: domani a voi capiterà questo, o fra due anni vi capiterà quest’altro! Oppure vi posso dire: sentite, non abbiate paura, a voi non capiterà mai niente, morrete e il Signore starà vicino a voi fino all’ultimo istante della vita e vi dirà: Vuoi salvarti?

Dio può stancarsi? Sì. Gesù, nel discorso dell’ultima cena, dice a ciascuno di noi: “Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15, 16).

Un cristianesimo fatto di certificato di battesimo, di certificato di cresima, di certificato di matrimonio non vale niente. Io stamattina, leggendo queste parole, ho avuto paura; ho ancora paura, sto sotto l’impressione di queste parole. Mi sono detto: E se Gesù si stanca di me?

Tu dici: nella Settimana Santa mi convertirò. E chi ti ha detto che Dio aspetterà fino alla Settimana Santa? L’anno venturo mi convertirò. C’è il Giubileo, andrò a Roma e là mi confesserò. Chi te lodice che andrai a Roma a fare il giubileo e ti convertirai?

Gesù si avvicinò per vedere se l’albero avesse frutti. È Gesù che si avvicina a noi, è Dio che si avvicina e non lo possiamo imbrogliare. Si è avvicinato e non ha trovato altro che foglie.

In un altro passo del vangelo noi sappiamo che Gesù spesso dice al Padre: Abbi pazienza un altro anno, vediamo cosa succede! Ma qui no, e non era la stagione dei fichi.

Dio non guarda se è Natale, Pasqua o la Settimana Santa, o la festa di san Ciro, ma viene vicino e ci chiede i frutti.

“Giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. E disse: «Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti»”. E l’albero seccò.

conclusione

Mettetevi dinanzi a Dio e vedete se avete foglie e frutti; perché se avete solo foglie dovete darvi da fare per produrre i frutti.

Ti sei convertito? Ti sei deciso a cambiare vita? Stai rimandando? Porti frutti ogni giorno? Il tuo frutto è duraturo?

Che Dio abbia misericordia di ciascuno di noi. Però ricordate che un giorno Dio potrebbe dire: Basta!

Sapete qual è questo giorno? È quando Lui verrà per chiederci conto della nostra vita. È quando arriverà l’ultima ora nostra. Se abbiamo pensato solo a fare foglie e non frutti, Lui ci dirà: Via da me, maledetto, nel fuoco eterno, e non perché io ti ho preparato alla dannazione, ma perché tu non mi hai ascoltato.